Luigi Febbrari, preparatore atletico, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli sull'infortunio di Andrè Frank Zambo Anguissa.
Ennesimo infortunio muscolare per il Napoli. A fermarsi stavolta Anguissa. Il problema al soleo è un infortunio fastidioso e di lungo corso poi per riportarlo al pari coi compagni?
“Sicuramente il soleo è il muscolo più difficile nella riabilitazione, perché è lunga e può essere soggetto a ricadute perché collocato in una posizione difficile da gestire. Questo a causa della sua riabilitazione bio-meccanica. Le ricadute a volte non sono causate dal lavoro ma anche dalla particolarità del posizionamento della lesione, sicuramente non a causa dei protocolli di gestione”.
Il polpaccio si conferma un punto difficile, quindi, da gestire?
“La storia di questo muscolo manda questi messaggi, quelli di un muscolo che crea davvero molta difficoltà. I protocolli son quelli, quindi difficile inventarsi qualcosa di diverso. Quando c’è un polpaccio che si fa male diventa sempre più difficile. Tra i miei colleghi ci siamo sempre detti una cosa: Se uno si deve proprio fare male meglio che non si faccia male al polpaccio”.
Al “Maradona” sabato ci sarà il big-match della 27esima giornata del campionato di Serie A. Questa sfida tra Napoli e Inter sarà decisiva per lo scudetto?
“Partita molto delicata che non compromette niente, né per l’una né per l’altra perché mancano ancora tante partite. Conte è risalito anche da situazione molto più precarie. Nella gara ovviamente non dovrà mancare la prestazione, con applicazione e attenzione. L’idea di avere su ogni giocata un’idea di grande tensione”.
di Napoli Magazine
25/02/2025 - 20:12
Luigi Febbrari, preparatore atletico, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Kiss Kiss Napoli sull'infortunio di Andrè Frank Zambo Anguissa.
Ennesimo infortunio muscolare per il Napoli. A fermarsi stavolta Anguissa. Il problema al soleo è un infortunio fastidioso e di lungo corso poi per riportarlo al pari coi compagni?
“Sicuramente il soleo è il muscolo più difficile nella riabilitazione, perché è lunga e può essere soggetto a ricadute perché collocato in una posizione difficile da gestire. Questo a causa della sua riabilitazione bio-meccanica. Le ricadute a volte non sono causate dal lavoro ma anche dalla particolarità del posizionamento della lesione, sicuramente non a causa dei protocolli di gestione”.
Il polpaccio si conferma un punto difficile, quindi, da gestire?
“La storia di questo muscolo manda questi messaggi, quelli di un muscolo che crea davvero molta difficoltà. I protocolli son quelli, quindi difficile inventarsi qualcosa di diverso. Quando c’è un polpaccio che si fa male diventa sempre più difficile. Tra i miei colleghi ci siamo sempre detti una cosa: Se uno si deve proprio fare male meglio che non si faccia male al polpaccio”.
Al “Maradona” sabato ci sarà il big-match della 27esima giornata del campionato di Serie A. Questa sfida tra Napoli e Inter sarà decisiva per lo scudetto?
“Partita molto delicata che non compromette niente, né per l’una né per l’altra perché mancano ancora tante partite. Conte è risalito anche da situazione molto più precarie. Nella gara ovviamente non dovrà mancare la prestazione, con applicazione e attenzione. L’idea di avere su ogni giocata un’idea di grande tensione”.