Calcio
L'ANALISI - Minervini: "Rigore su Neres? Il VAR deve intervenire solo in presenza di un errore chiaro"
19.05.2025 22:15 di Napoli Magazine

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Il rigore revocato al Napoli per presunto fallo di Simeone è, a suo avviso, un errore di protocollo VAR? 

“Quello che è successo ieri è molto grave. L’episodio del rigore revocato al Napoli è, a mio parere, estremamente serio. È chiaro che il risultato di Milano ha un po’ cambiato la percezione generale, ma ciò non toglie che quanto accaduto non vada bene. Mi sarei aspettato che il Napoli avesse posto maggiore attenzione su questo episodio. L’abbiamo visto tante volte da tante angolazioni e genera sempre opinioni differenti. Ma il VAR deve intervenire solo in presenza di un errore chiaro ed evidente. In questo caso, la valutazione dell’arbitro in campo c’era già stata, e se lo richiami è perché dev’esserci un errore così clamoroso da far dire all’arbitro: ‘Ho preso un granchio’. Ma qui non c’era nulla del genere. È stato fatto un uso inappropriato del protocollo VAR. E questo ha avuto conseguenze gravi: ora il Napoli dovrà giocarsi lo scudetto con l’obbligo di vincere una partita in cui magari sarebbe bastato un pareggio".

Secondo lei, il Napoli fa bene a continuare ad affidarsi a Romelu Lukaku anche nella prossima stagione? 

“Molto dipenderà dal progetto tecnico, quindi dall’allenatore. Questo sarà determinante. È anche vero che Lukaku ha un contratto triennale e ne restano ancora due, con un ingaggio molto pesante. È un giocatore che, immagino, non avrà molto mercato in termini di cartellino. Quindi sì, io lo terrei assolutamente. Anche perché il Napoli, con una Champions da giocare all’orizzonte, deve aprirsi all’idea di affiancargli un co-titolare. Quest’anno c’è stato solo Lukaku, e bisogna dire che il Napoli è stato fortunatissimo in quel ruolo: ha giocato praticamente tutta la stagione, senza nemmeno un raffreddore. Però per l’anno prossimo un nome come Jonathan David, ad esempio, mi piace molto. Lo seguo da tempo, già da quando si parlava di lui quando Osimhen faceva qualche capriccio. È un profilo che vedrei bene, anche se il problema è che chiedono tanto: solo alla firma vogliono quindici milioni, e poi ci sono tante altre commissioni".

Le sembra giusto che l’ultima giornata di campionato non venga disputata tutta in contemporanea di domenica, considerando i tanti verdetti ancora da assegnare, tra scudetto, Champions League e retrocessione? 

“Ieri ci siamo ricordati di quanto sia bello il calcio giocato in contemporanea. Tutto quello che abbiamo vissuto non sarebbe stato lo stesso se le due partite fossero state giocate in momenti separati. Quell’oscillazione di emozioni è unica e appartiene proprio al calcio in contemporanea. Bisogna fare una riflessione seria sul calendario: l’abbiamo già detto, ma ora siamo arrivati al punto in cui gli impegni internazionali sono così tanti che, a livello nazionale, bisogna fare un passo indietro. Servirebbe tornare a un campionato a 18 squadre. Non è accettabile che il Napoli sia costretto, tra virgolette, a giocare di venerdì solo perché l’Inter farà la finale e non c’è spazio per disputare un eventuale spareggio. Ma perché deve pagarne le conseguenze il Napoli, che si è semplicemente trovato in mezzo a questa situazione?”.

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L'ANALISI - Minervini: "Rigore su Neres? Il VAR deve intervenire solo in presenza di un errore chiaro"

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19/05/2025 - 22:15

A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Arturo Minervini.

Il rigore revocato al Napoli per presunto fallo di Simeone è, a suo avviso, un errore di protocollo VAR? 

“Quello che è successo ieri è molto grave. L’episodio del rigore revocato al Napoli è, a mio parere, estremamente serio. È chiaro che il risultato di Milano ha un po’ cambiato la percezione generale, ma ciò non toglie che quanto accaduto non vada bene. Mi sarei aspettato che il Napoli avesse posto maggiore attenzione su questo episodio. L’abbiamo visto tante volte da tante angolazioni e genera sempre opinioni differenti. Ma il VAR deve intervenire solo in presenza di un errore chiaro ed evidente. In questo caso, la valutazione dell’arbitro in campo c’era già stata, e se lo richiami è perché dev’esserci un errore così clamoroso da far dire all’arbitro: ‘Ho preso un granchio’. Ma qui non c’era nulla del genere. È stato fatto un uso inappropriato del protocollo VAR. E questo ha avuto conseguenze gravi: ora il Napoli dovrà giocarsi lo scudetto con l’obbligo di vincere una partita in cui magari sarebbe bastato un pareggio".

Secondo lei, il Napoli fa bene a continuare ad affidarsi a Romelu Lukaku anche nella prossima stagione? 

“Molto dipenderà dal progetto tecnico, quindi dall’allenatore. Questo sarà determinante. È anche vero che Lukaku ha un contratto triennale e ne restano ancora due, con un ingaggio molto pesante. È un giocatore che, immagino, non avrà molto mercato in termini di cartellino. Quindi sì, io lo terrei assolutamente. Anche perché il Napoli, con una Champions da giocare all’orizzonte, deve aprirsi all’idea di affiancargli un co-titolare. Quest’anno c’è stato solo Lukaku, e bisogna dire che il Napoli è stato fortunatissimo in quel ruolo: ha giocato praticamente tutta la stagione, senza nemmeno un raffreddore. Però per l’anno prossimo un nome come Jonathan David, ad esempio, mi piace molto. Lo seguo da tempo, già da quando si parlava di lui quando Osimhen faceva qualche capriccio. È un profilo che vedrei bene, anche se il problema è che chiedono tanto: solo alla firma vogliono quindici milioni, e poi ci sono tante altre commissioni".

Le sembra giusto che l’ultima giornata di campionato non venga disputata tutta in contemporanea di domenica, considerando i tanti verdetti ancora da assegnare, tra scudetto, Champions League e retrocessione? 

“Ieri ci siamo ricordati di quanto sia bello il calcio giocato in contemporanea. Tutto quello che abbiamo vissuto non sarebbe stato lo stesso se le due partite fossero state giocate in momenti separati. Quell’oscillazione di emozioni è unica e appartiene proprio al calcio in contemporanea. Bisogna fare una riflessione seria sul calendario: l’abbiamo già detto, ma ora siamo arrivati al punto in cui gli impegni internazionali sono così tanti che, a livello nazionale, bisogna fare un passo indietro. Servirebbe tornare a un campionato a 18 squadre. Non è accettabile che il Napoli sia costretto, tra virgolette, a giocare di venerdì solo perché l’Inter farà la finale e non c’è spazio per disputare un eventuale spareggio. Ma perché deve pagarne le conseguenze il Napoli, che si è semplicemente trovato in mezzo a questa situazione?”.