Calcio
L'ANALISI - Piantanida: "De Bruyne giocatore generoso, si prende sulle spalle l'intera squadra, Spinazzola top, il migliore di ottobre"
20.10.2025 14:00 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Piantanida, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Quali sono stati i flop dell’ultima giornata?

“Parto da Dybala, perché credo che sia un problema per Gasperini. Non voglio usare giri di parole: Dybala gioca titolare contro il Torino, la Roma perde 1-0. Gioca titolare con l’Inter, la Roma perde ancora 1-0. Non è colpa sua, anche se qualche errore ce l’ha sulla coscienza. Non parlo tanto degli errori sotto porta, ma del fatto che forse Dybala può essere utile alla Roma solo se viene impiegato come Muriel ai tempi dell’Atalanta. Quel tipo di giocatore lì potrebbe far comodo, ma la Roma oggi ha bisogno, a livello di gamba e di sostanza, di qualcos’altro in attacco. Vedremo se Gasperini riuscirà a far accettare a tutto l’ambiente che Dybala, ad oggi, è più un problema che una risorsa. Come secondo flop avevo pensato a un giocatore della Juventus, ma poi ho riflettuto. Non ce n’è uno solo che meriti la bocciatura: il problema è più ampio. Per questo dico Comolli. C’è un progetto che non c’è. Non ho capito la sua figura, cosa abbia fatto sul mercato, se abbia avuto voce nella conferma di Tudor prima del Mondiale, quando in realtà andava cambiato. Oggi il progetto Comolli, se così possiamo chiamarlo, deve essere bocciato. La Juventus ha preso un dirigente per ricostruire, ma la prima cosa che tutti si chiedono è: ‘Chi è Comolli?’. Se bisogna andare su Google per capire chi è il dirigente che deve rilanciare la Juve, allora c’è un problema. La Juve, oggi, non ha bisogno di scoperte. Ha bisogno di certezze. Il disastro iniziato con la fine dell’era Agnelli continua ancora, e i problemi non sono solo dei giocatori, ma strutturali".

Frank, adesso notizie positive. Chi sono, invece, i due top di giornata?

“Il primo è Nico Paz. Quando George Clooney comprò la villa sul lago di Como disse: ‘Ho capito cos’è la felicità’. Ecco, io credo che la vera felicità l’avrebbe provata ora, andando allo stadio a vedere questo Como. Nico Paz è felicità pura. È un giocatore che spacca tutto: le partite, il pallone, gli avversari. È anni che non si vede uno così in Serie A. Non voglio fare paragoni azzardati, ma è da tanto che la gente non si emoziona così. È giovane ma già maturo, è tanta roba, non solo per il gol di ieri. Il Como ha avuto la forza di tenerlo e ha fatto benissimo. Il secondo top arriva dalla volpe Allegri, ma l’uva è Leão. Allegri vuole arrivarci, e credo che la gestione di questi giorni sia stata perfetta. Dopo la notizia della ‘bastonata’ di Allegri, sono usciti i video in cui Leão si lamentava, poi è tornato prima delle Nazionali e si è allenato bene. Anche così si costruisce: si protegge un giocatore. Io sono stufo di sentir chiedere a Leão cosa voglia diventare da grande. Non lo sa nemmeno lui. E va bene così. Non diventerà Messi né Cristiano Ronaldo. Prima lo accettiamo, prima facciamo il suo bene e quello del Milan. Quando uscirà da questo equivoco, giocherà con più serenità. E poi, come ieri sera, farà la differenza”.

Entriamo nel merito di Torino-Napoli: mi dia due top…

“È stata una partita complicata, in cui non c’è stato nessuno nettamente peggiore o migliore degli altri. Ma partiamo dai top. Il primo è De Bruyne. Voglio dire una cosa ai tifosi del Napoli: poche volte vincerà le partite da solo, ma è un giocatore che, quando il sistema funziona, sa esaltarlo. Quando invece la squadra non gira, lui prova a trascinare tutti, perché è un generoso: prova a prendersi sulle spalle l’intera squadra, ma non sempre può riuscirci. Il secondo top è Spinazzola. È intelligente, serio, sempre tra i migliori in campo. Direi il migliore del Napoli nel mese di ottobre. Difficile non inserirlo tra i top di questo avvio di stagione. Aggiungo una parentesi su Lang: ha fatto vedere qualcosa di buono, deve continuare così".

Chi sono stati i flop del Napoli?

“Il primo è Antonio Conte. Adoro la sua comunicazione, ma quando esaspera i concetti rischia di fare danni. Dire continuamente che questa è la stagione più difficile per il Napoli non aiuta. Lo scorso anno tenere basso l’entusiasmo aveva senso; quest’anno, con la doppia competizione e tante difficoltà, serve invece stimolare l’ambiente. Così rischia di spegnerlo. Il secondo flop è Lucca. Mi dispiace, ma sabato non ci ha proprio capito nulla. È costato tanto, circa 35 milioni, e convive con la pressione del prezzo. Non è tutta colpa sua, ma deve studiare, capire cosa vuole Conte da lui. Sabato serviva un giocatore diverso. Ha toccato pochi palloni e quelli che ha avuto li ha persi. Deve crescere, lavorare e imparare. È giovane, ma il tempo stringe. Speriamo di poter raccontare episodi diversi per lui nelle prossime settimane, il ragazzo ha qualità, ma deve dimostrarle. Il valore c’è, adesso tocca a lui". 

Del rigore assegnato ieri al Milan, che ne pensa?

“Secondo me l’arbitro ha sbagliato. Ha visto una trattenuta che non c’era. Non è stata la manata sul volto, ma un leggero contatto al collo. Per trascinare giù un attaccante grosso come Gimenez servirebbe una mossa da wrestling. Quel contatto in mezzo al campo non sarebbe mai fallo, figuriamoci in area. È una decisione esagerata". 

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L'ANALISI - Piantanida: "De Bruyne giocatore generoso, si prende sulle spalle l'intera squadra, Spinazzola top, il migliore di ottobre"

di Napoli Magazine

20/10/2025 - 14:00

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Piantanida, giornalista Mediaset. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Quali sono stati i flop dell’ultima giornata?

“Parto da Dybala, perché credo che sia un problema per Gasperini. Non voglio usare giri di parole: Dybala gioca titolare contro il Torino, la Roma perde 1-0. Gioca titolare con l’Inter, la Roma perde ancora 1-0. Non è colpa sua, anche se qualche errore ce l’ha sulla coscienza. Non parlo tanto degli errori sotto porta, ma del fatto che forse Dybala può essere utile alla Roma solo se viene impiegato come Muriel ai tempi dell’Atalanta. Quel tipo di giocatore lì potrebbe far comodo, ma la Roma oggi ha bisogno, a livello di gamba e di sostanza, di qualcos’altro in attacco. Vedremo se Gasperini riuscirà a far accettare a tutto l’ambiente che Dybala, ad oggi, è più un problema che una risorsa. Come secondo flop avevo pensato a un giocatore della Juventus, ma poi ho riflettuto. Non ce n’è uno solo che meriti la bocciatura: il problema è più ampio. Per questo dico Comolli. C’è un progetto che non c’è. Non ho capito la sua figura, cosa abbia fatto sul mercato, se abbia avuto voce nella conferma di Tudor prima del Mondiale, quando in realtà andava cambiato. Oggi il progetto Comolli, se così possiamo chiamarlo, deve essere bocciato. La Juventus ha preso un dirigente per ricostruire, ma la prima cosa che tutti si chiedono è: ‘Chi è Comolli?’. Se bisogna andare su Google per capire chi è il dirigente che deve rilanciare la Juve, allora c’è un problema. La Juve, oggi, non ha bisogno di scoperte. Ha bisogno di certezze. Il disastro iniziato con la fine dell’era Agnelli continua ancora, e i problemi non sono solo dei giocatori, ma strutturali".

Frank, adesso notizie positive. Chi sono, invece, i due top di giornata?

“Il primo è Nico Paz. Quando George Clooney comprò la villa sul lago di Como disse: ‘Ho capito cos’è la felicità’. Ecco, io credo che la vera felicità l’avrebbe provata ora, andando allo stadio a vedere questo Como. Nico Paz è felicità pura. È un giocatore che spacca tutto: le partite, il pallone, gli avversari. È anni che non si vede uno così in Serie A. Non voglio fare paragoni azzardati, ma è da tanto che la gente non si emoziona così. È giovane ma già maturo, è tanta roba, non solo per il gol di ieri. Il Como ha avuto la forza di tenerlo e ha fatto benissimo. Il secondo top arriva dalla volpe Allegri, ma l’uva è Leão. Allegri vuole arrivarci, e credo che la gestione di questi giorni sia stata perfetta. Dopo la notizia della ‘bastonata’ di Allegri, sono usciti i video in cui Leão si lamentava, poi è tornato prima delle Nazionali e si è allenato bene. Anche così si costruisce: si protegge un giocatore. Io sono stufo di sentir chiedere a Leão cosa voglia diventare da grande. Non lo sa nemmeno lui. E va bene così. Non diventerà Messi né Cristiano Ronaldo. Prima lo accettiamo, prima facciamo il suo bene e quello del Milan. Quando uscirà da questo equivoco, giocherà con più serenità. E poi, come ieri sera, farà la differenza”.

Entriamo nel merito di Torino-Napoli: mi dia due top…

“È stata una partita complicata, in cui non c’è stato nessuno nettamente peggiore o migliore degli altri. Ma partiamo dai top. Il primo è De Bruyne. Voglio dire una cosa ai tifosi del Napoli: poche volte vincerà le partite da solo, ma è un giocatore che, quando il sistema funziona, sa esaltarlo. Quando invece la squadra non gira, lui prova a trascinare tutti, perché è un generoso: prova a prendersi sulle spalle l’intera squadra, ma non sempre può riuscirci. Il secondo top è Spinazzola. È intelligente, serio, sempre tra i migliori in campo. Direi il migliore del Napoli nel mese di ottobre. Difficile non inserirlo tra i top di questo avvio di stagione. Aggiungo una parentesi su Lang: ha fatto vedere qualcosa di buono, deve continuare così".

Chi sono stati i flop del Napoli?

“Il primo è Antonio Conte. Adoro la sua comunicazione, ma quando esaspera i concetti rischia di fare danni. Dire continuamente che questa è la stagione più difficile per il Napoli non aiuta. Lo scorso anno tenere basso l’entusiasmo aveva senso; quest’anno, con la doppia competizione e tante difficoltà, serve invece stimolare l’ambiente. Così rischia di spegnerlo. Il secondo flop è Lucca. Mi dispiace, ma sabato non ci ha proprio capito nulla. È costato tanto, circa 35 milioni, e convive con la pressione del prezzo. Non è tutta colpa sua, ma deve studiare, capire cosa vuole Conte da lui. Sabato serviva un giocatore diverso. Ha toccato pochi palloni e quelli che ha avuto li ha persi. Deve crescere, lavorare e imparare. È giovane, ma il tempo stringe. Speriamo di poter raccontare episodi diversi per lui nelle prossime settimane, il ragazzo ha qualità, ma deve dimostrarle. Il valore c’è, adesso tocca a lui". 

Del rigore assegnato ieri al Milan, che ne pensa?

“Secondo me l’arbitro ha sbagliato. Ha visto una trattenuta che non c’era. Non è stata la manata sul volto, ma un leggero contatto al collo. Per trascinare giù un attaccante grosso come Gimenez servirebbe una mossa da wrestling. Quel contatto in mezzo al campo non sarebbe mai fallo, figuriamoci in area. È una decisione esagerata".