Il giornalista Gianni Visnadi è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24: “Napoli sullo stesso piano dell’Inter? Il Napoli ha il dovere ti concorrere per lo scudetto come ce l’ha l’Inter, ma nessuno è obbligato a vincerlo. Non è che se l’Inter non vince lo scudetto fallisce, il fallimento è quello del Napoli dello scorso anno e del Milan nell’anno precedente, cioè la squadra campione che finisce nelle retrovie. Se una squadra fa un testa a testa e poi perde per qualche punto a poche partite dalla fine non è un fallimento. Ma il Napoli ha gli stessi doveri dell’Inter, secondo il suo allenatore che è bravissimo nel piangere e nell’evidenziare i suoi meriti gioca con 7-8 titolari della squadra dello scudetto, in più con gli innesti da 150mln, in più col centravanti che ha voluto l’allenatore, col difensore più giovane e forte d’Italia e con due centrocampisti che arrivano dalla Premier. Non possiamo parlare né di Napoli sorprendente, né che è lì per caso. E’ lì perché è stato preparato per stare lì. Conte è arrivato come valore aggiunto, è considerato per comune pensiero molto più di Simone Inzaghi. La storia delle due squadre e trequarti fa ridere, perché proprio Conte lasciò l’Inter nel 2021 dicendo che la squadra non aveva più possibilità di crescita. Da lì l’Inter ha fatto sempre mercato sui parametri zero e a saldo attivo e adesso scopriamo che la squadra che a lui non piaceva sono tre squadre. Mi sembra un po’ troppo anche per Conte che già ai tempi della Juventus amava un po’ troppo fare la vittima. Non penso che l’Inter sia la favorita e sia così più forte delle altre, penso che il lavoro di Inzaghi della scorsa stagione ha fatto sembrare giocatori normali fenomenali. Quest’anno negli scontri diretti sta facendo molta fatica, ma nonostante questo è lì ad un soffio dal primo posto con una partita in meno”.
di Napoli Magazine
04/12/2024 - 22:09
Il giornalista Gianni Visnadi è intervenuto ai microfoni di Sky Sport 24: “Napoli sullo stesso piano dell’Inter? Il Napoli ha il dovere ti concorrere per lo scudetto come ce l’ha l’Inter, ma nessuno è obbligato a vincerlo. Non è che se l’Inter non vince lo scudetto fallisce, il fallimento è quello del Napoli dello scorso anno e del Milan nell’anno precedente, cioè la squadra campione che finisce nelle retrovie. Se una squadra fa un testa a testa e poi perde per qualche punto a poche partite dalla fine non è un fallimento. Ma il Napoli ha gli stessi doveri dell’Inter, secondo il suo allenatore che è bravissimo nel piangere e nell’evidenziare i suoi meriti gioca con 7-8 titolari della squadra dello scudetto, in più con gli innesti da 150mln, in più col centravanti che ha voluto l’allenatore, col difensore più giovane e forte d’Italia e con due centrocampisti che arrivano dalla Premier. Non possiamo parlare né di Napoli sorprendente, né che è lì per caso. E’ lì perché è stato preparato per stare lì. Conte è arrivato come valore aggiunto, è considerato per comune pensiero molto più di Simone Inzaghi. La storia delle due squadre e trequarti fa ridere, perché proprio Conte lasciò l’Inter nel 2021 dicendo che la squadra non aveva più possibilità di crescita. Da lì l’Inter ha fatto sempre mercato sui parametri zero e a saldo attivo e adesso scopriamo che la squadra che a lui non piaceva sono tre squadre. Mi sembra un po’ troppo anche per Conte che già ai tempi della Juventus amava un po’ troppo fare la vittima. Non penso che l’Inter sia la favorita e sia così più forte delle altre, penso che il lavoro di Inzaghi della scorsa stagione ha fatto sembrare giocatori normali fenomenali. Quest’anno negli scontri diretti sta facendo molta fatica, ma nonostante questo è lì ad un soffio dal primo posto con una partita in meno”.