Calcio
L'EX - Sormani: "Maradona? Quando venne al Napoli allenavo la Primavera, mi chiese di giocare una partitella con i ragazzi a Soccavo"
24.10.2024 15:51 di Napoli Magazine

Angelo Benedicto Sormani, nel corso di un a lunga intervista concessa al Secolo XIX, parla di Pelé, suo compagno ai tempi del Santos: "Era il non plus ultra, chi l’ha visto non ha dubbi. Siamo stati due anni insieme nel pensionato, lui 18 anni, io 20. Pelé non fumava, non beveva, era un esempio anche di umiltà: era il più forte e per fare i massaggi aspettava i più vecchi. C’è una cosa che mi spiace. I filmati dell’epoca non sono di qualità, non rendono bene l’idea. In campo faceva quello che fanno i campioni di ora. Ma Ronaldo e gli altri studiano, si allenano, hanno i preparatori personali. Lui è stato il primo, ha imparato da solo, lo faceva d’istinto. E Maradona? Quando venne al Napoli allenavo la Primavera azzurra. Amava il pallone. Un martedì eravamo a Soccavo, avevo fatto entrare i miei ragazzi negli spogliatoi ma Diego si avvicinò: “Mister, vorrei giocare un po’”. Andai a riprendere i giocatori sotto la doccia, qualcuno era insaponato, per organizzare una partitella di mezz’ora che lo fece contento".

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L'EX - Sormani: "Maradona? Quando venne al Napoli allenavo la Primavera, mi chiese di giocare una partitella con i ragazzi a Soccavo"

di Napoli Magazine

24/10/2024 - 15:51

Angelo Benedicto Sormani, nel corso di un a lunga intervista concessa al Secolo XIX, parla di Pelé, suo compagno ai tempi del Santos: "Era il non plus ultra, chi l’ha visto non ha dubbi. Siamo stati due anni insieme nel pensionato, lui 18 anni, io 20. Pelé non fumava, non beveva, era un esempio anche di umiltà: era il più forte e per fare i massaggi aspettava i più vecchi. C’è una cosa che mi spiace. I filmati dell’epoca non sono di qualità, non rendono bene l’idea. In campo faceva quello che fanno i campioni di ora. Ma Ronaldo e gli altri studiano, si allenano, hanno i preparatori personali. Lui è stato il primo, ha imparato da solo, lo faceva d’istinto. E Maradona? Quando venne al Napoli allenavo la Primavera azzurra. Amava il pallone. Un martedì eravamo a Soccavo, avevo fatto entrare i miei ragazzi negli spogliatoi ma Diego si avvicinò: “Mister, vorrei giocare un po’”. Andai a riprendere i giocatori sotto la doccia, qualcuno era insaponato, per organizzare una partitella di mezz’ora che lo fece contento".