Angelo Mariano Fabiani, direttore sportivo della Lazio, chiarisce ai canali ufficiali del club la posizione della società in merito all'esclusione dalla lista per la Serie A di Luca Pellegrini: a valutazione e l'inserimento nella lista per la Serie A è di pertinenza dell'allenatore che decide, in base a un suo progetto. Noi come società abbiamo il dovere di avallare ciò che dice il tecnico, se non lo facciamo lo si delegittima.E quando lo si fa è la fine di una società. La decisione su Pellegrini, e di reinserire Basic in lista che abbiamo cercato di dare prima alla Cremonese poi al Sassuolo, è motivata dal fatto che l'allenatore ci ha detto che Basic poteva essere più funzionale. Ognuno ha un compito preciso e uno deve rispettare l'altro". Il d.s. biancoceleste fa un punto anche sui mancati arrivi sottolineando che "l'allenatore non ha mai imposto nulla, Fazzini era nella lista di determinati centrocampisti; poi non è andata in porto, così come Casadei. Io però non faccio matrimoni allargati, non accetto che mi si voglia imporre Sylla: se mi interessa lo tratto a parte, se mi viene imposto metto un muro e non mi interessa neanche Casadei. Ma se oggi Belahyane è alla Lazio è ovvio che c'è stato l'avallo dell'allenatore". Infine sugli acquisti: "Abbiamo preso tre profili che fanno al caso nostro. Il mercato ha dinamiche controverse, è una partita a poker allargata. Abbiamo rifiutato diversi milioni di euro tenendo tutti, su ogni uscita l'allenatore può mettere un veto e bisogna seguirlo", conclude.
di Napoli Magazine
05/02/2025 - 12:01
Angelo Mariano Fabiani, direttore sportivo della Lazio, chiarisce ai canali ufficiali del club la posizione della società in merito all'esclusione dalla lista per la Serie A di Luca Pellegrini: a valutazione e l'inserimento nella lista per la Serie A è di pertinenza dell'allenatore che decide, in base a un suo progetto. Noi come società abbiamo il dovere di avallare ciò che dice il tecnico, se non lo facciamo lo si delegittima.E quando lo si fa è la fine di una società. La decisione su Pellegrini, e di reinserire Basic in lista che abbiamo cercato di dare prima alla Cremonese poi al Sassuolo, è motivata dal fatto che l'allenatore ci ha detto che Basic poteva essere più funzionale. Ognuno ha un compito preciso e uno deve rispettare l'altro". Il d.s. biancoceleste fa un punto anche sui mancati arrivi sottolineando che "l'allenatore non ha mai imposto nulla, Fazzini era nella lista di determinati centrocampisti; poi non è andata in porto, così come Casadei. Io però non faccio matrimoni allargati, non accetto che mi si voglia imporre Sylla: se mi interessa lo tratto a parte, se mi viene imposto metto un muro e non mi interessa neanche Casadei. Ma se oggi Belahyane è alla Lazio è ovvio che c'è stato l'avallo dell'allenatore". Infine sugli acquisti: "Abbiamo preso tre profili che fanno al caso nostro. Il mercato ha dinamiche controverse, è una partita a poker allargata. Abbiamo rifiutato diversi milioni di euro tenendo tutti, su ogni uscita l'allenatore può mettere un veto e bisogna seguirlo", conclude.