Lo ha dimostrato nel derby e in tutta la sua carriera di allenatore, soprattutto al Porto: Sergio Conceiçao è abituato a non fossilizzarsi su un solo sistema di gioco. Gli piace variare a seconda degli avversari e dei momenti della partita, pur rimanendo fedele a principi ferrei come l'intensità e l'aggressività costanti unite alla richiesta di sacrificio difensivo anche di chi sta davanti. 

Alla fine di un mercato così vivace, viene spontaneo pensare alle tante opportunità tattiche che potranno essere sfruttate dal tecnico portoghese. La difesa potrà essere a 4 o a 5, sia come disposizione fissa, sia che dipenda da alcuni momenti della partita. Musah può agire da centrocampista sul centrodestra per poi scalare nel reparto arretrato accentrando Walker. L'idea base potrebbe essere quella di un 4-2-3-1, con Fofana e Reijnders dietro a tre mezze punte (da destra Pulisic, Joao Felix e Leao), alle spalle di Gimenez. In un 4-3-3 si punterà su due esterni (Pulisic o Joao Felix e Leao) che potranno anche spostarsi verso il centro per sfruttare le combinazioni strette con Gimenez. A partita in corso, o contro squadre particolarmente chiuse, ci sarà la possibilità di avere due esterni alti, con Sottil su una delle due fasce, e Joao Felix in posizione di trequartista alle spalle della punta centrale. In altre occasioni, poi, si potranno utilizzare due punte di peso, Abraham insieme al messicano, con esterni chiamati a creare superiorità numerica per poi sfruttare i cross. 

A centrocampo Bondo può essere una buona alternativa alle mezzali ma, soprattutto, ha la possibilità di creare densità in quella zona di campo permettendo anche l'utilizzo di un 4-2-3-1 o di un 4-4-2, senza sbilanciare troppo la squadra. A tutto questo va aggiunta la duttilità di Reijnders, che può essere impiegato in un reparto di mezzo a tre o come trequartista. La possibilità sono tante e Conceiçao ha le conoscenze tattiche giuste per creare una squadra eclettica.