Il ko dell'Atalanta contro l'Udinese rischia di costare caro a Ivan Juric. La panchina della Dea, infatti, si è fatta rovente nelle ultime ore e la dirigenza dei nerazzurri starebbe riflettendo sul da farsi, col tecnico croato in discussione dopo gli ultimi risultati non soddisfacenti. Il digiuno dai tre punti in campionato, che dura dal 21 settembre, e la striscia di pari a cui l'ex Zaniolo ha messo fine al Bluenergy Stadium sabato (interrompendo l'imbattibilità dei bergamaschi), hanno fatto storcere il naso ai piani alti di via Paglia, portando a ore di riflessione sul futuro e quel che sarà il prosieguo della stagione, con due nomi caldissimi e in cima alla lista come possibili subentranti: Raffaele Palladino e Thiago Motta.
La sconfitta di Udine avrebbe portato la dirigenza ad accelerare sulla decisione, ma col doppio impegno di Champions e campionato con Marsiglia e Sassuolo la questione potrebbe essere "rimandata" di qualche giorno. Lo scossone immediato, infatti, rischierebbe di mettere ulteriormente i bastoni tra le ruote agli orobici, ma l'ultimatum a Juric appare chiaro e ormai non è più un mistero.
Per la corsa a sostituirlo i nomi, come detto, sarebbero due. Entrambi già valutati in estate, Raffaele Palladino e Thiago Motta sono profili che piacciono tanto ai nerazzurri, ma con situazioni diverse. Se Palladino nei mesi scorsi ha sorpreso tutti rescindendo il contratto con la Fiorentina, Motta invece è ancora legato alla Juventus e i passaggi per arrivare all'italo-brasiliano sarebbero più complicati. Dalla sua, poi, l'ex attaccante avrebbe la stima della famiglia Percassi che nei mesi scorsi aveva già avviato i colloqui, dopo il suo divorzio con i toscani, per poter arrivare a una possibile stretta di mano, poi però saltata con la scelta di virare su Juric per il post Gasperini.
Una decisione che sarà comunque frutto di riflessioni in società, col punto della situazione che non sarà soltanto sull'operato di Juric. A rischiare, infatti, è anche il direttore sportivo Tony D'Amico, negli scorsi mesi nell'orbita del Milan e poi blindato dai bergamaschi. In giorni difficili, con i risultati che mancano e l'aria a Zingonia che si è fatta sempre più pesante, il suo silenzio ha fatto parecchio rumore. Scomparso dai radar, la sua figura sarebbe in bilico e, come per il tecnico croato, le prossime ore potrebbero essere decisive.
di Napoli Magazine
02/11/2025 - 19:02
Il ko dell'Atalanta contro l'Udinese rischia di costare caro a Ivan Juric. La panchina della Dea, infatti, si è fatta rovente nelle ultime ore e la dirigenza dei nerazzurri starebbe riflettendo sul da farsi, col tecnico croato in discussione dopo gli ultimi risultati non soddisfacenti. Il digiuno dai tre punti in campionato, che dura dal 21 settembre, e la striscia di pari a cui l'ex Zaniolo ha messo fine al Bluenergy Stadium sabato (interrompendo l'imbattibilità dei bergamaschi), hanno fatto storcere il naso ai piani alti di via Paglia, portando a ore di riflessione sul futuro e quel che sarà il prosieguo della stagione, con due nomi caldissimi e in cima alla lista come possibili subentranti: Raffaele Palladino e Thiago Motta.
La sconfitta di Udine avrebbe portato la dirigenza ad accelerare sulla decisione, ma col doppio impegno di Champions e campionato con Marsiglia e Sassuolo la questione potrebbe essere "rimandata" di qualche giorno. Lo scossone immediato, infatti, rischierebbe di mettere ulteriormente i bastoni tra le ruote agli orobici, ma l'ultimatum a Juric appare chiaro e ormai non è più un mistero.
Per la corsa a sostituirlo i nomi, come detto, sarebbero due. Entrambi già valutati in estate, Raffaele Palladino e Thiago Motta sono profili che piacciono tanto ai nerazzurri, ma con situazioni diverse. Se Palladino nei mesi scorsi ha sorpreso tutti rescindendo il contratto con la Fiorentina, Motta invece è ancora legato alla Juventus e i passaggi per arrivare all'italo-brasiliano sarebbero più complicati. Dalla sua, poi, l'ex attaccante avrebbe la stima della famiglia Percassi che nei mesi scorsi aveva già avviato i colloqui, dopo il suo divorzio con i toscani, per poter arrivare a una possibile stretta di mano, poi però saltata con la scelta di virare su Juric per il post Gasperini.
Una decisione che sarà comunque frutto di riflessioni in società, col punto della situazione che non sarà soltanto sull'operato di Juric. A rischiare, infatti, è anche il direttore sportivo Tony D'Amico, negli scorsi mesi nell'orbita del Milan e poi blindato dai bergamaschi. In giorni difficili, con i risultati che mancano e l'aria a Zingonia che si è fatta sempre più pesante, il suo silenzio ha fatto parecchio rumore. Scomparso dai radar, la sua figura sarebbe in bilico e, come per il tecnico croato, le prossime ore potrebbero essere decisive.