Calcio
MEDIASET - L'Inter più brutta, qualche big scricchiola: per Inzaghi un nuovo esame da superare
07.02.2025 13:30 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Firenze come Bologna e non solo per la vicinanza geografica. L'asterisco in classifica non porta bene all'Inter di Simone Inzaghi che, dopo due mesi passati a fare i conti con una classifica potenziale e non reale, oggi si trova esattamente dove si trovava dopo il derby: a tre punti di distanza dalla vetta del Napoli di Antonio Conte. Il perché è presto detto e riporta alla disastrosa trasferta di Firenze persa, meritatamente, 3-0.

Una novità nel ciclo nerazzurro del tecnico piacentino che adesso, con le trasferte contro Juventus e Napoli all'orizzonte e l'avvicinarsi del traguardo è chiamato ad ottenere le ultime risposte da se stesso e dal proprio gruppo. Mai, infatti, nel suo regno all'Inter era arrivata una sconfitta con tre gol di scarto. Per trovarla bisogna tornare al maggio 2019 (Napoli-Inter 4-1) quando in panchina siedeva Spalletti. Lo stesso Inzaghi non subiva un ko così brusco in campionato dal 2021 e anche allora ci fu il Napoli protagonista (5-2). Un incubo in pratica.

Al netto del passo falso innegabile e inaspettato al Franchi, in una partita particolare per diversi motivi, questa Inter ha tutte le carte in regola per archiviare la gita toscana come una casualità. Deve farlo e ne ha le potenzialità. Che poi riesca a trasformare completamente la mancanza di determinazione, grinta, velocità e tecnica di Firenze è un compito che spetta al tecnico mettere in pratica e le risposte, in assenza di precedenti concreti, saranno tutte da attendere proprio a partire dall'immediata rivincita contro i viola a San Siro.

Il bivio è questo: serata storta generalizzata o primi segnali di cedimento fisico e mentale dei giocatori chiave?

Al campo la risposta con diversi elementi sotto la lente di ingrandimento a partire da Calhanoglu, recuperato da poco ma già protagonista in negativo di due palloni persi a centrocampo che hanno portato al gol di Kean a Firenze e di Reijnders nel derby. Ma anche Dimarco, spento e svogliato a Firenze, Frattesi e Barella, in un periodo di appannamento fisiologico per il secondo. Fino a Thuram che al Franchi si è preso una pausa per ammirare le giocate di Kean ma che nel gioco e per le fortune di Inzaghi è un elemento determinante da avere al massimo della condizione.

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MEDIASET - L'Inter più brutta, qualche big scricchiola: per Inzaghi un nuovo esame da superare

di Napoli Magazine

07/02/2025 - 13:30

Firenze come Bologna e non solo per la vicinanza geografica. L'asterisco in classifica non porta bene all'Inter di Simone Inzaghi che, dopo due mesi passati a fare i conti con una classifica potenziale e non reale, oggi si trova esattamente dove si trovava dopo il derby: a tre punti di distanza dalla vetta del Napoli di Antonio Conte. Il perché è presto detto e riporta alla disastrosa trasferta di Firenze persa, meritatamente, 3-0.

Una novità nel ciclo nerazzurro del tecnico piacentino che adesso, con le trasferte contro Juventus e Napoli all'orizzonte e l'avvicinarsi del traguardo è chiamato ad ottenere le ultime risposte da se stesso e dal proprio gruppo. Mai, infatti, nel suo regno all'Inter era arrivata una sconfitta con tre gol di scarto. Per trovarla bisogna tornare al maggio 2019 (Napoli-Inter 4-1) quando in panchina siedeva Spalletti. Lo stesso Inzaghi non subiva un ko così brusco in campionato dal 2021 e anche allora ci fu il Napoli protagonista (5-2). Un incubo in pratica.

Al netto del passo falso innegabile e inaspettato al Franchi, in una partita particolare per diversi motivi, questa Inter ha tutte le carte in regola per archiviare la gita toscana come una casualità. Deve farlo e ne ha le potenzialità. Che poi riesca a trasformare completamente la mancanza di determinazione, grinta, velocità e tecnica di Firenze è un compito che spetta al tecnico mettere in pratica e le risposte, in assenza di precedenti concreti, saranno tutte da attendere proprio a partire dall'immediata rivincita contro i viola a San Siro.

Il bivio è questo: serata storta generalizzata o primi segnali di cedimento fisico e mentale dei giocatori chiave?

Al campo la risposta con diversi elementi sotto la lente di ingrandimento a partire da Calhanoglu, recuperato da poco ma già protagonista in negativo di due palloni persi a centrocampo che hanno portato al gol di Kean a Firenze e di Reijnders nel derby. Ma anche Dimarco, spento e svogliato a Firenze, Frattesi e Barella, in un periodo di appannamento fisiologico per il secondo. Fino a Thuram che al Franchi si è preso una pausa per ammirare le giocate di Kean ma che nel gioco e per le fortune di Inzaghi è un elemento determinante da avere al massimo della condizione.

Fonte: Sport Mediaset