Tre giorni di riposo per la squadra e Motta, di riflessioni invece per la dirigenza. In casa Juventus i pesanti ko con Atalanta e Fiorentina non sono passati indifferenti, e nonostante le parole rassicuranti di Giuntoli dopo il Franchi, Thiago Motta continua a essere in bilico. Da una parte chi vorrebbe concedere al tecnico italo-brasiliano l'ultima prova d'appello col Genoa, dall'altra chi spinge per un cambio immediato allo scopo di non peggiorare ulteriormente la situazione in campionato (Locatelli e compagni sono quinti a un punto dal quarto posto). Una decisione definitiva non è stata ancora presa: per questo continuano a circolare i nomi di Igor Tudor in prima battuta (come da noi anticipato pochi giorni fa), e a seguire quello di Roberto Mancini come possibili traghettatori fino al termine della stagione.
Possibile che a chiedere delucidazioni su quanto sta accadendo sia lo stesso John Elkann, oggi alla Continassa per incontrare Scanavino, ufficialmente per motivi legati al gruppo Gedi. I due allenatori citati in precedenza sono profili validissimi (il croato ha il vantaggio di conoscere già l'ambiente bianconero), ma entrambi preferirebbero legarsi alla Vecchia Signora più a lungo, non solo fino al termine del Mondiale per club. Da qui anche la difficoltà di procedere a un cambio immediato in panchina. Senza dimenticare che in estate la rosa degli allenatori prendibili sarebbe ben differente. Da Pioli a De Zerbi passando per Conte e Gasperini: la scelta si amplierebbe di molto. Come sarebbe anche più lungo il tempo per riflettere e valutare davvero il nome giusto.
Insomma Giuntoli, che pur in questi giorni ha cercato di supportare Thiago Motta, deve avere un occhio al presente e l'altro al futuro. Le riflessioni continuano, con Tudor e Mancini spettatori più che interessati. La certezza però resta una sola: con Motta o col traghettatore, i bianconeri non possono fallire la qualificazione alla prossima Champions League.
di Napoli Magazine
21/03/2025 - 16:24
Tre giorni di riposo per la squadra e Motta, di riflessioni invece per la dirigenza. In casa Juventus i pesanti ko con Atalanta e Fiorentina non sono passati indifferenti, e nonostante le parole rassicuranti di Giuntoli dopo il Franchi, Thiago Motta continua a essere in bilico. Da una parte chi vorrebbe concedere al tecnico italo-brasiliano l'ultima prova d'appello col Genoa, dall'altra chi spinge per un cambio immediato allo scopo di non peggiorare ulteriormente la situazione in campionato (Locatelli e compagni sono quinti a un punto dal quarto posto). Una decisione definitiva non è stata ancora presa: per questo continuano a circolare i nomi di Igor Tudor in prima battuta (come da noi anticipato pochi giorni fa), e a seguire quello di Roberto Mancini come possibili traghettatori fino al termine della stagione.
Possibile che a chiedere delucidazioni su quanto sta accadendo sia lo stesso John Elkann, oggi alla Continassa per incontrare Scanavino, ufficialmente per motivi legati al gruppo Gedi. I due allenatori citati in precedenza sono profili validissimi (il croato ha il vantaggio di conoscere già l'ambiente bianconero), ma entrambi preferirebbero legarsi alla Vecchia Signora più a lungo, non solo fino al termine del Mondiale per club. Da qui anche la difficoltà di procedere a un cambio immediato in panchina. Senza dimenticare che in estate la rosa degli allenatori prendibili sarebbe ben differente. Da Pioli a De Zerbi passando per Conte e Gasperini: la scelta si amplierebbe di molto. Come sarebbe anche più lungo il tempo per riflettere e valutare davvero il nome giusto.
Insomma Giuntoli, che pur in questi giorni ha cercato di supportare Thiago Motta, deve avere un occhio al presente e l'altro al futuro. Le riflessioni continuano, con Tudor e Mancini spettatori più che interessati. La certezza però resta una sola: con Motta o col traghettatore, i bianconeri non possono fallire la qualificazione alla prossima Champions League.