Dal sogno del Bernabeu alla turbolenta notte dell'Unipol Domus il passo è stato breve. La montagna russa su cui il Milan di Fonseca viaggia da inizio stagione ha toccato una nuova vetta a Madrid, salvo poi scivolare velocemente verso la realtà in Sardegna in una serata che non si è rivelata da incubo solo per la ritrovata vena realizzativa di Rafael Leao. Ma se il Diavolo in Sardegna è stato in balia della formazione di Nicola per buona parte del match e al netto di un potenziale offensivo efficace, segno di continuità con il passato più o meno recente, a far discutere è stata ancora la fragilità difensiva che non ha consentito ai rossoneri di tornare a casa con tanti gol quanti punti.
"Non possiamo prendere gol così. Abbiamo vinto pochissimi duelli di testa, così è difficile vincere una partita. Troppe le difficoltà sui cross del Cagliari". Questa l'analisi a caldo di Fonseca, lucida ogni oltre rammarico per due punti importanti lasciati per strada che hanno vanificato velocemente l'entusiasmo del Bernabeu. Come dargli torto. Il problema del Milan è stata la fase difensiva soprattutto sui cross rossoblù, uno dei punti di forza del gioco della squadra di Nicola e ben noto, quindi aggravante di una prestazione che ha segnato un netto passo indietro. Tre gol fotocopia (due convalidati, uno annullato in maniera "fortuita") e una matita rossa grossa così per un altro dei simboli del Diavolo: Theo Hernandez.
Il capitano rossonero a Cagliari è sembrato assente, sicuramente svagato e poco attento. In attacco si è visto poco e male, ma soprattutto in fase difensiva non ha messo l'aggressività che Fonseca si sarebbe augurato, un po' come tutta la linea difensiva del resto. Le prestazioni di Zappa e di Zortea però lo hanno messo in evidenza negativa maggiormente rispetto ai compagni di squadra, fomentati dalle continue occasioni da gol avute per una mancanza di opposizione del terzino francese. "Theo può fare meglio difensivamente" ha confermato Fonseca, ma prima di prendere nuovi provvedimenti "alla Leao" forse il tecnico portoghese dovrebbe cercare di capire il nocciolo di tutta la questione.
Attenzione? Mancanza di agonismo? Poca voglia? Sfortuna? Le risposte alla semplice del domande sul perché di questa altalena nel rendimento sono probabilmente più di una, ma al tempo stesso difficili da individuare. Resta la sensazione che già dalle prime battute contro il Cagliari la formazione del Milan fosse poco concentrata, fin dalla rimessa laterale battuta malamente da cui poi è partita l'azione del corner che ha portato l'1-0 di Zortea totalmente e inspiegabilmente solo in area.
Non un caso, visto che non è il primo approccio sbagliato, ma più probabilmente un problema diffuso tra i giocatori cardine di questa squadra se è vero che nelle ultime tre stagioni di Serie A (dal 2022/23) - quindi considerando anche le ultime due di Pioli - il Milan è la squadra che ha subito più gol nei primi 5 minuti di gioco (10 – segue l’Empoli con otto).
di Napoli Magazine
10/11/2024 - 16:38
Dal sogno del Bernabeu alla turbolenta notte dell'Unipol Domus il passo è stato breve. La montagna russa su cui il Milan di Fonseca viaggia da inizio stagione ha toccato una nuova vetta a Madrid, salvo poi scivolare velocemente verso la realtà in Sardegna in una serata che non si è rivelata da incubo solo per la ritrovata vena realizzativa di Rafael Leao. Ma se il Diavolo in Sardegna è stato in balia della formazione di Nicola per buona parte del match e al netto di un potenziale offensivo efficace, segno di continuità con il passato più o meno recente, a far discutere è stata ancora la fragilità difensiva che non ha consentito ai rossoneri di tornare a casa con tanti gol quanti punti.
"Non possiamo prendere gol così. Abbiamo vinto pochissimi duelli di testa, così è difficile vincere una partita. Troppe le difficoltà sui cross del Cagliari". Questa l'analisi a caldo di Fonseca, lucida ogni oltre rammarico per due punti importanti lasciati per strada che hanno vanificato velocemente l'entusiasmo del Bernabeu. Come dargli torto. Il problema del Milan è stata la fase difensiva soprattutto sui cross rossoblù, uno dei punti di forza del gioco della squadra di Nicola e ben noto, quindi aggravante di una prestazione che ha segnato un netto passo indietro. Tre gol fotocopia (due convalidati, uno annullato in maniera "fortuita") e una matita rossa grossa così per un altro dei simboli del Diavolo: Theo Hernandez.
Il capitano rossonero a Cagliari è sembrato assente, sicuramente svagato e poco attento. In attacco si è visto poco e male, ma soprattutto in fase difensiva non ha messo l'aggressività che Fonseca si sarebbe augurato, un po' come tutta la linea difensiva del resto. Le prestazioni di Zappa e di Zortea però lo hanno messo in evidenza negativa maggiormente rispetto ai compagni di squadra, fomentati dalle continue occasioni da gol avute per una mancanza di opposizione del terzino francese. "Theo può fare meglio difensivamente" ha confermato Fonseca, ma prima di prendere nuovi provvedimenti "alla Leao" forse il tecnico portoghese dovrebbe cercare di capire il nocciolo di tutta la questione.
Attenzione? Mancanza di agonismo? Poca voglia? Sfortuna? Le risposte alla semplice del domande sul perché di questa altalena nel rendimento sono probabilmente più di una, ma al tempo stesso difficili da individuare. Resta la sensazione che già dalle prime battute contro il Cagliari la formazione del Milan fosse poco concentrata, fin dalla rimessa laterale battuta malamente da cui poi è partita l'azione del corner che ha portato l'1-0 di Zortea totalmente e inspiegabilmente solo in area.
Non un caso, visto che non è il primo approccio sbagliato, ma più probabilmente un problema diffuso tra i giocatori cardine di questa squadra se è vero che nelle ultime tre stagioni di Serie A (dal 2022/23) - quindi considerando anche le ultime due di Pioli - il Milan è la squadra che ha subito più gol nei primi 5 minuti di gioco (10 – segue l’Empoli con otto).