"Un dito medio alzato contro il calcio femminile". In modo diretto e inequivocabile, 106 calciatrici professioniste di 24 Paesi così definiscono l'accordo di partnership stretto sei mesi fa tra la Fifa e l'Aramco, il colosso energetico di proprietà dell'Arabia Saudita, in una lettera aperta in cui chiedono al presidente, Gianni Infantino, di annullarlo. Un gigante del petrolio che minaccia l'ambiente globale, sostengono le firmatarie, e in mano ad un Paese che non rispetta i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgbtq+ non può essere partner della Fifa e sponsorizzare eventi come i Mondiali 2026 e i Mondiali femminili del 2027.
di Napoli Magazine
21/10/2024 - 19:37
"Un dito medio alzato contro il calcio femminile". In modo diretto e inequivocabile, 106 calciatrici professioniste di 24 Paesi così definiscono l'accordo di partnership stretto sei mesi fa tra la Fifa e l'Aramco, il colosso energetico di proprietà dell'Arabia Saudita, in una lettera aperta in cui chiedono al presidente, Gianni Infantino, di annullarlo. Un gigante del petrolio che minaccia l'ambiente globale, sostengono le firmatarie, e in mano ad un Paese che non rispetta i diritti delle donne e criminalizza la comunità Lgbtq+ non può essere partner della Fifa e sponsorizzare eventi come i Mondiali 2026 e i Mondiali femminili del 2027.