Di seguito alcuni passaggi dall'editoriale del giornalista Antonio Corbo per Repubblica: "Il Napoli gioca con la certezza di aver vinto prima di cominciare. Nell'inganno precipita subito, con il gol di Lukaku, così diverso dagli altri, una cavalcata nella profondità che esclude di forza l'esile Vasquez e sorprende la difesa del Genoa in evidente disordine. Nel suo ingenuo ottimismo esagera ignorando che l'Inter abbia appena vinto, e sia risalita in classifica. L'inizio è un imperdonabile campionario di errori e velleità. [...] Ci si mette anche la scarsa determinazione di Anguissa almeno all'inizio. Come se patisse l'assenza del consueto partner di centrocampo Lobotka. Inevitabile il pareggio creato da un insospettabile rivale: testata dell'esterno destro Honer Ahanor, classe 2003, giovane e insidioso, italiano con origini nigeriane e adolescenza nell'Agro Aversano. La macchinosa parata di Meret lo trasforma in gol. Come speravano i cinquantamila raggelati sugli spalti dall'imprevisto pareggio e da un Napoli lento e sotto tono, avviene qualcosa di importante nell'intervallo. Conte ha richiamato tutti alla responsabilità. Una notte scudetto come questa non poteva essere tradita da atteggiamenti di rovinosa superficialità. Ha interpretato il ruolo più affascinante: imporre il suo carisma, la capacità di entrare nelle menti del gruppo, la forza di ottenere coraggio, furore cieco. Tocca a McTominay, come nel primo gol, cercare l'attimo. Irrompe con peso, talento e tempismo. E' un gol che nasce dalla sua forza e dal suo intuito, ma anche dalla fresca leadership nel suo club. Svetta con il decimo duello vinto della sua partita. Il filtrante è convertito nel gol più atteso di una notte che all'improvviso torna azzurra. Conte, che pure di scudetti e trionfi si intende, tira fuori proprio Raspadori. Un attaccante, uno dei due bomber della serata. Per Billing, un centrocampista. La sua sistematica prudenza nei finali più accesi non lo premia. Si rimette in gioco il Genoa e purtroppo anche l'Inter. Il Napoli ha un punto, un punto solo, da proteggere fino in fondo. Scudetto ancora più difficile e ancora più esaltante".
di Napoli Magazine
12/05/2025 - 11:57
Di seguito alcuni passaggi dall'editoriale del giornalista Antonio Corbo per Repubblica: "Il Napoli gioca con la certezza di aver vinto prima di cominciare. Nell'inganno precipita subito, con il gol di Lukaku, così diverso dagli altri, una cavalcata nella profondità che esclude di forza l'esile Vasquez e sorprende la difesa del Genoa in evidente disordine. Nel suo ingenuo ottimismo esagera ignorando che l'Inter abbia appena vinto, e sia risalita in classifica. L'inizio è un imperdonabile campionario di errori e velleità. [...] Ci si mette anche la scarsa determinazione di Anguissa almeno all'inizio. Come se patisse l'assenza del consueto partner di centrocampo Lobotka. Inevitabile il pareggio creato da un insospettabile rivale: testata dell'esterno destro Honer Ahanor, classe 2003, giovane e insidioso, italiano con origini nigeriane e adolescenza nell'Agro Aversano. La macchinosa parata di Meret lo trasforma in gol. Come speravano i cinquantamila raggelati sugli spalti dall'imprevisto pareggio e da un Napoli lento e sotto tono, avviene qualcosa di importante nell'intervallo. Conte ha richiamato tutti alla responsabilità. Una notte scudetto come questa non poteva essere tradita da atteggiamenti di rovinosa superficialità. Ha interpretato il ruolo più affascinante: imporre il suo carisma, la capacità di entrare nelle menti del gruppo, la forza di ottenere coraggio, furore cieco. Tocca a McTominay, come nel primo gol, cercare l'attimo. Irrompe con peso, talento e tempismo. E' un gol che nasce dalla sua forza e dal suo intuito, ma anche dalla fresca leadership nel suo club. Svetta con il decimo duello vinto della sua partita. Il filtrante è convertito nel gol più atteso di una notte che all'improvviso torna azzurra. Conte, che pure di scudetti e trionfi si intende, tira fuori proprio Raspadori. Un attaccante, uno dei due bomber della serata. Per Billing, un centrocampista. La sua sistematica prudenza nei finali più accesi non lo premia. Si rimette in gioco il Genoa e purtroppo anche l'Inter. Il Napoli ha un punto, un punto solo, da proteggere fino in fondo. Scudetto ancora più difficile e ancora più esaltante".