Resta tutto immutato in vetta. Uno scenario che alla vigilia chiunque a Napoli avrebbe accolto positivamente, considerando sulla carta il momento difficilissimo del Milan e la crescita esponenziale della Roma, imbattuta in casa da dicembre (7 vittorie di fila ed appena 3 gol subiti all'Olimpico). Eppure alla fine prevale il rammarico in casa dei partenopei che prima vedono l'Inter pareggiare (meritatamente) solo allo scadere e poi sfiorano il +5, subendo la beffa al 92' con un grandissimo gol di Angelino non avendo colpevolmente chiuso la partita. Anche nel post il rammarico dei protagonisti è evidente per un pari dopo una gara che a fine primo tempo sembrava in controllo ma che nella ripresa, parallelamente ai titolari man mano mandati in campo da Ranieri, è progressivamente sfuggita di mano. Il gol nel finale premia anche la strategia di Ranieri, capace di mettere in difficoltà il Napoli proprio nell'ultima fase di gara, quella in cui il gruppo di Antonio Conte solitamente sale di livello e stritola gli avversari. Le forze fresche della Roma, lasciate inizialmente in panchina anche per lo sforzo di giovedì in Europa League ed in vista della Coppa Italia, danno sicuramente più energia e qualità nell'assedio finale, ma dall'altra parte è rispuntata quella tendenza ad abbassarsi della prima parte della stagione. In questo senso possono aver inciso, nonostante la mancanza di un sostituto di Kvara anche per incidere dalla panchina, le scelte di Antonio Conte. Fuori Neres (e non Politano) e dentro Mazzocchi (e non Ngonge, più vicino al brasiliano per caratteristiche) con il conseguente passaggio a cinque in difesa. Poi l'ingresso di Raspadori (al fianco di Simeone) per un 5-3-2 finale che copre centralmente e lascia spazi esternamente. Come sul gol. Per il tecnico del Napoli l'amarezza sembra forte più che altro sulle modalità dell'1-1: "Sicuramente sul gol potevamo fare meglio, loro hanno fatto una fotocopia con l'Eintracht e avevamo mostrato la situazione 10-12 volte in video. Tante cose potevano essere fatte meglio - le parole di Conte in conferenza che però ridimensiona la beffa e prova a guardare avanti - poi ci sta, quando non hai nulla da perdere ti butti in avanti. Ma ci sta un pari a Roma contro chi aveva fatto sette vittorie consecutive con 23 gol e 3 subiti. Mi soddisfa vedere i giocatori della Roma esultare per il pareggio, testimonia che siamo tornati ad essere temuti e rispettati", l'orgoglio di Conte che fa un computo complessivo dell'ultimo ciclo di partite: "Mi avessero proposto sette punti prima di Atalanta, Juventus e Roma, avrei messo tante tante firme. Poi a volte fai tu il gol dopo il 90' e altre volte lo puoi concedere. Ci dà ancora più spinta per lavorare di più sul dettaglio".
di Napoli Magazine
03/02/2025 - 10:37
Resta tutto immutato in vetta. Uno scenario che alla vigilia chiunque a Napoli avrebbe accolto positivamente, considerando sulla carta il momento difficilissimo del Milan e la crescita esponenziale della Roma, imbattuta in casa da dicembre (7 vittorie di fila ed appena 3 gol subiti all'Olimpico). Eppure alla fine prevale il rammarico in casa dei partenopei che prima vedono l'Inter pareggiare (meritatamente) solo allo scadere e poi sfiorano il +5, subendo la beffa al 92' con un grandissimo gol di Angelino non avendo colpevolmente chiuso la partita. Anche nel post il rammarico dei protagonisti è evidente per un pari dopo una gara che a fine primo tempo sembrava in controllo ma che nella ripresa, parallelamente ai titolari man mano mandati in campo da Ranieri, è progressivamente sfuggita di mano. Il gol nel finale premia anche la strategia di Ranieri, capace di mettere in difficoltà il Napoli proprio nell'ultima fase di gara, quella in cui il gruppo di Antonio Conte solitamente sale di livello e stritola gli avversari. Le forze fresche della Roma, lasciate inizialmente in panchina anche per lo sforzo di giovedì in Europa League ed in vista della Coppa Italia, danno sicuramente più energia e qualità nell'assedio finale, ma dall'altra parte è rispuntata quella tendenza ad abbassarsi della prima parte della stagione. In questo senso possono aver inciso, nonostante la mancanza di un sostituto di Kvara anche per incidere dalla panchina, le scelte di Antonio Conte. Fuori Neres (e non Politano) e dentro Mazzocchi (e non Ngonge, più vicino al brasiliano per caratteristiche) con il conseguente passaggio a cinque in difesa. Poi l'ingresso di Raspadori (al fianco di Simeone) per un 5-3-2 finale che copre centralmente e lascia spazi esternamente. Come sul gol. Per il tecnico del Napoli l'amarezza sembra forte più che altro sulle modalità dell'1-1: "Sicuramente sul gol potevamo fare meglio, loro hanno fatto una fotocopia con l'Eintracht e avevamo mostrato la situazione 10-12 volte in video. Tante cose potevano essere fatte meglio - le parole di Conte in conferenza che però ridimensiona la beffa e prova a guardare avanti - poi ci sta, quando non hai nulla da perdere ti butti in avanti. Ma ci sta un pari a Roma contro chi aveva fatto sette vittorie consecutive con 23 gol e 3 subiti. Mi soddisfa vedere i giocatori della Roma esultare per il pareggio, testimonia che siamo tornati ad essere temuti e rispettati", l'orgoglio di Conte che fa un computo complessivo dell'ultimo ciclo di partite: "Mi avessero proposto sette punti prima di Atalanta, Juventus e Roma, avrei messo tante tante firme. Poi a volte fai tu il gol dopo il 90' e altre volte lo puoi concedere. Ci dà ancora più spinta per lavorare di più sul dettaglio".