Djed Spence, difensore del Tottenham che nella scorsa stagione ha giocato nel Genoa, ha parlato al podcast Rio Ferdinand Presents. Sul suo arrivo al Tottenham quando c'era Conte ha affermato: "Non ho provato delle belle sensazioni. Ero in grande forma nel momento del mio arrivo al Tottenham, sicuro di me e con grande eccitazione. Poi però ho come sbattuto su un muro di mattoni ed essendo giovane la cosa ha distrutto la mia sicurezza. Mi chiedevo cosa stessi facendo, perché quell'uomo non era mai contento. Anche se effettivamente mi sembrava di fare la cosa giusta, mi chiedevo se fosse così anche per lui, perché non è uno che ti fa i complimenti. Poi arrivi a un punto in cui avresti anche bisogno di una parola di conferma da parte del tuo allenatore e io invece forse con lui ho avuto una conversazione sola. Era molto ripetitivo, ogni giorno facevamo letteralmente le stesse cose. Con Postecoglu è diverso, lui cambia sempre. Sono rimasto vittima del voler essere troppo umile perché a volte c'è solo bisogno di esprimersi. Ho dato un po' troppo rispetto a tutto l'ambiente del Tottenham, appena arrivato. Non ero me stesso, non volevo pestare dei piedi ed è stato forse il mio più grande errore: le cose oggi però sono cambiate. Io non ho tempo da perdere, le cose devo andare a prendermele".
di Napoli Magazine
26/03/2025 - 14:13
Djed Spence, difensore del Tottenham che nella scorsa stagione ha giocato nel Genoa, ha parlato al podcast Rio Ferdinand Presents. Sul suo arrivo al Tottenham quando c'era Conte ha affermato: "Non ho provato delle belle sensazioni. Ero in grande forma nel momento del mio arrivo al Tottenham, sicuro di me e con grande eccitazione. Poi però ho come sbattuto su un muro di mattoni ed essendo giovane la cosa ha distrutto la mia sicurezza. Mi chiedevo cosa stessi facendo, perché quell'uomo non era mai contento. Anche se effettivamente mi sembrava di fare la cosa giusta, mi chiedevo se fosse così anche per lui, perché non è uno che ti fa i complimenti. Poi arrivi a un punto in cui avresti anche bisogno di una parola di conferma da parte del tuo allenatore e io invece forse con lui ho avuto una conversazione sola. Era molto ripetitivo, ogni giorno facevamo letteralmente le stesse cose. Con Postecoglu è diverso, lui cambia sempre. Sono rimasto vittima del voler essere troppo umile perché a volte c'è solo bisogno di esprimersi. Ho dato un po' troppo rispetto a tutto l'ambiente del Tottenham, appena arrivato. Non ero me stesso, non volevo pestare dei piedi ed è stato forse il mio più grande errore: le cose oggi però sono cambiate. Io non ho tempo da perdere, le cose devo andare a prendermele".