Cultura & Gossip
EVENTO - A tavola con l'arte: convegno e visite su colture e cultura alimentare al Palazzo Reale di Napoli
17.11.2025 14:59 di Napoli Magazine
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Cosa si mangiava al tempo dei Borbone e cosa si coltivava nelle terre dei siti reali? La risposta arriva dall’arte, ovvero dai dipinti esposti a Palazzo Reale di Napoli che rappresentano Nature Morte  in cui si riscoprono i prodotti di un tempo che ancora oggi fanno parte della tradizione culinaria.

La visita guidata della storica dell’arte Antonella delli Paoli, funzionario della reggia napoletana che si è svolta lunedì 17 novembre, ha messo a fuoco le abitudini alimentari dei sovrani  del tempo, ma anche del popolo: da quando dopo essere stati chiamati per anni Mangiafoglie si sono trasformati in Mangiamaccheroni alla comparsa nel 700 della pasta condita prima con zucchero e cannella e successivamente con il formaggio.

Pesce e carne simbolo di ricchezza, ma anche frutta, come le pere di Sant’Anna, gli ortaggi, i formaggi e persino una pizza rustica. Tutti alimenti rappresentati in  opere che ci riportano indietro di due secoli, ma che in Campania  ormai sono diventate colture agricole tradizionali e eccellenze agroalimentari, veri e propri strumenti di tutela attiva del paesaggio e di continuità culturale, capaci di intrecciare sapienza contadina, identità territoriale e innovazione produttiva

La visita si è svolta al termine del "A tavola con l’arte. Le colture di eccellenza nella provincia di Napoli per la tutela e la conservazione del paesaggio", nella Sala Conferenze del Palazzo Reale. Attraverso un dialogo tra studiosi, produttori ed esperti del settore, il convegno ha tracciato un ritratto  vivo del territorio napoletano, in cui il patrimonio materiale e immateriale si fonde con la cultura alimentare e con le forme storiche del paesaggio rurale.

Ha introdotto i lavori la Soprintendente ABAP dell’Area metropolitana di Napoli, Paola Ricciardi:

"La tutela del paesaggio non può prescindere dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle culture che lo hanno generato. Le colture agricole tradizionali, i saperi artigianali e la cultura alimentare rappresentano un patrimonio vivo che lega la storia del territorio alla vita delle comunità. Parlare di eccellenze agroalimentari significa, in fondo, parlare di identità e di futuro, di una bellezza che continua a produrre valore e a nutrire la nostra memoria collettiva".

Brunella Como, responsabile del settore Patrimonio demoetnoantropologico della SABAP NA-MET, ha illustrato il contributo delle ricerche sul patrimonio immateriale alla definizione e alla salvaguardia delle colture d’eccellenza nel territorio.

Grande risalto  è stato dedicato ai casi studio emblematici del territorio, tra cui la mela limoncella di Sant’Agata de’ Goti, il limone di Sorrento IGP e la ciliegia Somma dei Monti Lattari.

Giuseppe Orefice, esperto di sviluppo locale integratoha parlato del “saper fare” agricolo come eredità culturale viva, mentre Alessandro Manna, presidente dell’Associazione Siti Reali, ha ricordato il Grand Tour del gusto in Campania ai temi dei Borbone.

La  conclusione ha avuto come tema A tavola con l’arte dai Borbone ai Savoia nelle collezioni di Palazzo Reale e Villa Pignatelli, introdotto da Stefania Gattocon gli interventi delle storiche dell’arte Antonella Delli Paoli ed Elena Carrelli.

 

"Luoghi storici come Palazzo Reale custodiscono opere che testimoniano la tradizione alimentare attraverso i secoli e raccontano la storia di prodotti autoctoni dei territori campani-  dichiara  Tiziana D’Angelo, direttrice delegata del Palazzo Reale di Napoli - L’ itinerario della visita di oggi,ci riportano ai tempi dei Borbone con le nature morte e le gli agrumi del Giardino Romantico. A Villa Pignatelli, invece abbiamo un incontro nel mese di dicembre  per una visita e un racconto sulla tavola imbandita ci fa tornare al periodo dei Savoia".

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EVENTO - A tavola con l'arte: convegno e visite su colture e cultura alimentare al Palazzo Reale di Napoli

di Napoli Magazine

17/11/2025 - 14:59

Cosa si mangiava al tempo dei Borbone e cosa si coltivava nelle terre dei siti reali? La risposta arriva dall’arte, ovvero dai dipinti esposti a Palazzo Reale di Napoli che rappresentano Nature Morte  in cui si riscoprono i prodotti di un tempo che ancora oggi fanno parte della tradizione culinaria.

La visita guidata della storica dell’arte Antonella delli Paoli, funzionario della reggia napoletana che si è svolta lunedì 17 novembre, ha messo a fuoco le abitudini alimentari dei sovrani  del tempo, ma anche del popolo: da quando dopo essere stati chiamati per anni Mangiafoglie si sono trasformati in Mangiamaccheroni alla comparsa nel 700 della pasta condita prima con zucchero e cannella e successivamente con il formaggio.

Pesce e carne simbolo di ricchezza, ma anche frutta, come le pere di Sant’Anna, gli ortaggi, i formaggi e persino una pizza rustica. Tutti alimenti rappresentati in  opere che ci riportano indietro di due secoli, ma che in Campania  ormai sono diventate colture agricole tradizionali e eccellenze agroalimentari, veri e propri strumenti di tutela attiva del paesaggio e di continuità culturale, capaci di intrecciare sapienza contadina, identità territoriale e innovazione produttiva

La visita si è svolta al termine del "A tavola con l’arte. Le colture di eccellenza nella provincia di Napoli per la tutela e la conservazione del paesaggio", nella Sala Conferenze del Palazzo Reale. Attraverso un dialogo tra studiosi, produttori ed esperti del settore, il convegno ha tracciato un ritratto  vivo del territorio napoletano, in cui il patrimonio materiale e immateriale si fonde con la cultura alimentare e con le forme storiche del paesaggio rurale.

Ha introdotto i lavori la Soprintendente ABAP dell’Area metropolitana di Napoli, Paola Ricciardi:

"La tutela del paesaggio non può prescindere dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle culture che lo hanno generato. Le colture agricole tradizionali, i saperi artigianali e la cultura alimentare rappresentano un patrimonio vivo che lega la storia del territorio alla vita delle comunità. Parlare di eccellenze agroalimentari significa, in fondo, parlare di identità e di futuro, di una bellezza che continua a produrre valore e a nutrire la nostra memoria collettiva".

Brunella Como, responsabile del settore Patrimonio demoetnoantropologico della SABAP NA-MET, ha illustrato il contributo delle ricerche sul patrimonio immateriale alla definizione e alla salvaguardia delle colture d’eccellenza nel territorio.

Grande risalto  è stato dedicato ai casi studio emblematici del territorio, tra cui la mela limoncella di Sant’Agata de’ Goti, il limone di Sorrento IGP e la ciliegia Somma dei Monti Lattari.

Giuseppe Orefice, esperto di sviluppo locale integratoha parlato del “saper fare” agricolo come eredità culturale viva, mentre Alessandro Manna, presidente dell’Associazione Siti Reali, ha ricordato il Grand Tour del gusto in Campania ai temi dei Borbone.

La  conclusione ha avuto come tema A tavola con l’arte dai Borbone ai Savoia nelle collezioni di Palazzo Reale e Villa Pignatelli, introdotto da Stefania Gattocon gli interventi delle storiche dell’arte Antonella Delli Paoli ed Elena Carrelli.

 

"Luoghi storici come Palazzo Reale custodiscono opere che testimoniano la tradizione alimentare attraverso i secoli e raccontano la storia di prodotti autoctoni dei territori campani-  dichiara  Tiziana D’Angelo, direttrice delegata del Palazzo Reale di Napoli - L’ itinerario della visita di oggi,ci riportano ai tempi dei Borbone con le nature morte e le gli agrumi del Giardino Romantico. A Villa Pignatelli, invece abbiamo un incontro nel mese di dicembre  per una visita e un racconto sulla tavola imbandita ci fa tornare al periodo dei Savoia".