Variazione nazionale del Café chantant francese, il Caffè Concerto italiano è un prodotto dell’Ottocento europeo, il secolo dell’avvento della borghesia. A questo genere - che un secolo e mezzo fa comprendeva brani d'opera, canzonette, balletti e sketch drammatici - si ascrive il concerto che il Belle Époque Ensemble terrà domenica 5 ottobre alle 11 in Villa Pignatelli, parte della corposa sezione autunnale del cartellone del “Maggio”.
L’esibizione del quartetto a Napoli riporta a galla memorie di un tempo in cui la città è stata una delle capitali europee della cultura e dello spettacolo. Qui dopo il 1890 sorsero, uno dopo l’altro, luoghi come il Salone Margherita, il Gambrinus, l'Eden, il Rossini, l'Alambra, l'Eldorado, il Partenope e la Sala Napoli che resero celebri il genere e contribuirono a scrivere un’epoca oggi ritenuta leggendaria.
L’ensemble composto da Armand Priftuli, Vladimir Kocaqi, Gaetano Falzarano e Paolo Scibilia presenta in Villa Pignatelli un repertorio a cavallo tra metà Ottocento e inizi Novecento: il celebre coro a bocca chiusa e “Un bel dì vedremo “ da Madama Butterfly di Giacomo Puccini, il Preludio Atto I da La traviata di Giuseppe Verdi, Lolita di Arturo Buzzi-Pecci, la csárda Topsy di Vincenzo Billi, l’Intermezzo atto II da La Wally di Alfredo Catalani, La poupée valsante di Ede Poldini e il valzer Vita Palermitana di Carlo Graziani Walter.
Peculiare delle fasi di passaggio tra secoli è sempre stata la tendenza ad allentare i confini tra generi musicali diversi e la distinzione tra musica alta e meno alta. Ed è proprio il terreno sui cui si sono affermati i Café Chantant e le loro derivazioni. Pagine apparentemente frivole e di gusto operettistico, care al pubblico, venivano spesso elevate al rango di classici (o quasi). Contemporaneamente, in altra direzione, l’opera lirica, sfrondata della sua aura soggiogante, trovava spazio in ambiti meno formali, per esempio nei Caffè, sezionata per il diletto di ascoltatori mondani e bravi musicisti.
In questa terra di mezzo si muove il programma scelto dal Belle Époque Ensemble, che dà spazio non solo agli immortali Verdi e Puccini, affiancati dal celebre Catalani, ma anche a musicisti la cui eco giunge oggi alquanto flebile, a dispetto del notevole consenso di cui godettero all’epoca.
Programma
Giacomo Puccini (1858-1924): Madama Butterfly, Coro a bocca chiusa
Arturo Buzzi-Pecci (1854-1946): Lolita
Giacomo Puccini: Madama Butterfly, “Un bel dì vedremo”
Vincenzo Billi (1869-1938): Topsy, csárda
Alfredo Catalani (1854-1893): La Wally, Intermezzo atto III
Ede Poldini (1869-1957): La poupée valsante
Giuseppe Verdi (1813-1901): La traviata, Preludio atto I
Carlo Graziani Walter (1851-1927): Vita palermitana, valzer
Come nella tradizione del caffè-concerto, le integrazioni al programma saranno annunciate in sala dagli esecutori
Prossimo appuntamento
Domenica 12 ottobre, Villa Pignatelli, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Yura Okawa, pianista
Musiche di Chopin, Liszt, Ravel, de Falla, R. Strauss - S. Fiorentino
di Napoli Magazine
01/10/2025 - 19:15
Variazione nazionale del Café chantant francese, il Caffè Concerto italiano è un prodotto dell’Ottocento europeo, il secolo dell’avvento della borghesia. A questo genere - che un secolo e mezzo fa comprendeva brani d'opera, canzonette, balletti e sketch drammatici - si ascrive il concerto che il Belle Époque Ensemble terrà domenica 5 ottobre alle 11 in Villa Pignatelli, parte della corposa sezione autunnale del cartellone del “Maggio”.
L’esibizione del quartetto a Napoli riporta a galla memorie di un tempo in cui la città è stata una delle capitali europee della cultura e dello spettacolo. Qui dopo il 1890 sorsero, uno dopo l’altro, luoghi come il Salone Margherita, il Gambrinus, l'Eden, il Rossini, l'Alambra, l'Eldorado, il Partenope e la Sala Napoli che resero celebri il genere e contribuirono a scrivere un’epoca oggi ritenuta leggendaria.
L’ensemble composto da Armand Priftuli, Vladimir Kocaqi, Gaetano Falzarano e Paolo Scibilia presenta in Villa Pignatelli un repertorio a cavallo tra metà Ottocento e inizi Novecento: il celebre coro a bocca chiusa e “Un bel dì vedremo “ da Madama Butterfly di Giacomo Puccini, il Preludio Atto I da La traviata di Giuseppe Verdi, Lolita di Arturo Buzzi-Pecci, la csárda Topsy di Vincenzo Billi, l’Intermezzo atto II da La Wally di Alfredo Catalani, La poupée valsante di Ede Poldini e il valzer Vita Palermitana di Carlo Graziani Walter.
Peculiare delle fasi di passaggio tra secoli è sempre stata la tendenza ad allentare i confini tra generi musicali diversi e la distinzione tra musica alta e meno alta. Ed è proprio il terreno sui cui si sono affermati i Café Chantant e le loro derivazioni. Pagine apparentemente frivole e di gusto operettistico, care al pubblico, venivano spesso elevate al rango di classici (o quasi). Contemporaneamente, in altra direzione, l’opera lirica, sfrondata della sua aura soggiogante, trovava spazio in ambiti meno formali, per esempio nei Caffè, sezionata per il diletto di ascoltatori mondani e bravi musicisti.
In questa terra di mezzo si muove il programma scelto dal Belle Époque Ensemble, che dà spazio non solo agli immortali Verdi e Puccini, affiancati dal celebre Catalani, ma anche a musicisti la cui eco giunge oggi alquanto flebile, a dispetto del notevole consenso di cui godettero all’epoca.
Programma
Giacomo Puccini (1858-1924): Madama Butterfly, Coro a bocca chiusa
Arturo Buzzi-Pecci (1854-1946): Lolita
Giacomo Puccini: Madama Butterfly, “Un bel dì vedremo”
Vincenzo Billi (1869-1938): Topsy, csárda
Alfredo Catalani (1854-1893): La Wally, Intermezzo atto III
Ede Poldini (1869-1957): La poupée valsante
Giuseppe Verdi (1813-1901): La traviata, Preludio atto I
Carlo Graziani Walter (1851-1927): Vita palermitana, valzer
Come nella tradizione del caffè-concerto, le integrazioni al programma saranno annunciate in sala dagli esecutori
Prossimo appuntamento
Domenica 12 ottobre, Villa Pignatelli, ore 11.00
Maggio del Pianoforte: il contest
Yura Okawa, pianista
Musiche di Chopin, Liszt, Ravel, de Falla, R. Strauss - S. Fiorentino