Cultura & Gossip
SPETTACOLI - "Il tempo delle stelle", dal 20 al 30 marzo al Ridotto del Mercadante
14.03.2025 11:16 di Napoli Magazine

In  prima nazionale, dal 20 al 30 marzo, al Ridotto del Mercadante debutta lo spettacolo Il tempo delle stelle dal romanzo di Massimiliano Virgilio, adattamento di Veronica Cruciani e Massimiliano Virgilio, regia Veronica Cruciani, con Romina Colbasso, Edoardo Sorgente, Sharon Spasiano, drammaturgia sonora John Cascone, luci Desideria Angeloni, costumi Roberta Mattera, brano originale di Sharon Spasiano,  la produzione è del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Cosa si è disposti a fare per esaudire un desiderio, si domanda l’autore del libro Il tempo delle stelle edito da Rizzoli, Massimiliano Virgilio. Giuseppe e Lara sono una coppia perfetta: si amano tra loro, amano il lavoro che fanno, sono due progressisti, leggono molto e non fumano. Sono due “puri” che hanno trascorso tutta la loro vita dalla parte del giusto. Eppure, adesso che desiderano essere genitori di un figlio che non arriva, la stellina del rancore illumina il loro sentiero, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, nella finzione narrativa e nella realtà del nostro tempo da cui ci parlano. Giuseppe e Lara sono due esseri vivi, imperfetti, desideranti. Ma questa non è soltanto una storia di coppia, perché lo sguardo si posa al di là dell’intimità, esce dalle stanze private per sondare lo spazio pubblico della società in cui viviamo, della dimensione sociale e politica delle nostre esistenze, per raccontare di una generazione e di un’epoca che desidera l’infelicità degli altri più della propria felicità. Perché l’odio dei puri è la forma più potente di odio, l’unica che può dar forma ai nostri più indicibili desideri.

Note di Regia

Il tempo delle stelle rappresenta un viaggio che intreccia il rispetto per un testo carico di intimità e complessità con il desiderio di costruire una nuova forma scenica, capace di esplorare universi emotivi e simbolici inediti. Questo adattamento non è una semplice trasposizione del romanzo, ma un dialogo continuo tra due sensibilità artistiche – quella dell’autore del romanzo e la mia – per dare vita a un racconto teatrale che si radica nel reale e si espande verso il simbolo.

Il romanzo di Massimiliano Virgilio affronta temi profondi e universali attraverso una lente intima: l’infertilità di Lara e Giuseppe diventa il punto di partenza per un’indagine sulla fragilità dei legami umani, sul desiderio, sulla perdita e sull’identità. Tuttavia, il nostro adattamento sceglie una traiettoria differente, ispirandosi alla tragedia classica greca, dove i conflitti personali assumono una dimensione archetipica. Questa scelta è guidata dalla volontà di enfatizzare le emozioni primarie dei personaggi – amore, rabbia, speranza, paura – e di trasformare il loro percorso in un racconto universale.

Il linguaggio dell’adattamento si sviluppa su due livelli distinti ma complementari: il dialogo emotivo e la narrazione. I dialoghi tra Lara e Giuseppe, frammenti di vita quotidiana, si trasformano in confessioni profonde, cariche di tensione. La narrazione, invece, introduce una distanza critica, invitando il pubblico a osservare i personaggi con uno sguardo analitico.

Un elemento centrale del nostro adattamento è l’introduzione di una figura nuova: una ragazzina o un ragazzino, che simboleggia il figlio che non arriverà mai, ma anche il bambino interiore che Lara e Giuseppe portano dentro di loro. Questa figura rappresenta sia il figlio immaginato, con i sogni e le speranze legati alla sua assenza, sia il riflesso dei bambini che i due protagonisti sono stati, con le loro ferite e la loro ingenuità. Ho scelto di inserire questo personaggio per rendere tangibile il dialogo interiore di Lara e Giuseppe con la loro stessa vulnerabilità, enfatizzando il passaggio da una relazione simbiotica a una dimensione più autonoma e consapevole.

Questo personaggio diventa un veicolo per esplorare il bisogno di separarsi per ritrovarsi. Nel testo, la sua presenza amplifica la tensione emotiva: non è solo un espediente narrativo, ma una proiezione dei loro stati interiori. Lara e Giuseppe lo ignorano oppure si relazionano con lui o lei in modi che riflettono il loro conflitto interiore e la difficoltà di affrontare paure e vulnerabilità.

Lo spazio scenico inizialmente si presenta nella sua crudezza, senza quinte, spoglio, in sintonia con gli attori che introducono i propri personaggi. In scena sono presenti gli oggetti che verranno utilizzati dagli attori durante lo spettacolo: man mano che questi vengono impiegati, saranno accatastati in un angolo, come se si trattasse di un deposito. Questo processo crea la metafora delle macerie della loro relazione, evidenziando il progressivo accumulo di esperienze, ricordi e simboli, rendendo visibile la stratificazione emotiva della narrazione.

La drammaturgia sonora si ispira ai suoni dello spazio, creando un paesaggio sonoro che riflette l’universo interiore dei personaggi. Pulsazioni, echi e armonie cosmiche accompagnano il racconto, collegando l’intimità del dramma umano all’immensità dell’universo.

Adattare Il tempo delle stelle per me ha significato confrontarmi con il vuoto, con la mancanza, con l’impossibilità di afferrare pienamente il senso dell’esistenza. Ho voluto raccontare anche la storia di quelle donne che, nonostante tutto quello che hanno imparato e studiato, si ritrovano a sentirsi infelici o perdute senza un figlio, anche a causa della pressione che la società esercita su di loro. La scena diventa il luogo in cui questi temi si manifestano, un universo in cui Lara e Giuseppe cercano risposte che forse non arriveranno mai. La presenza del bambino, in bilico tra reale e simbolico, diventa un richiamo potente alla necessità di riconoscere e integrare le proprie parti più vulnerabili.

Questo spettacolo è un atto d’amore verso il teatro, verso la letteratura, verso la possibilità di trasformare la perdita in creazione. Nel finale, quando Lara e Giuseppe si stringono la mano per poi separarsi, resta il segno di un legame che, pur spezzato, continua a brillare come una stella lontana.

Ridotto del Mercadante dal 20 al 30 marzo

IL TEMPO DELLE STELLE

dal romanzo di Massimiliano Virgilio
adattamento di Veronica Cruciani e Massimiliano Virgilio
regiaVeronica Cruciani
con Romina Colbasso, Edoardo SorgenteSharon Spasiano
suono John Cascone
luci Desideria Angeloni
costumi Roberta Mattera

brano originale Sharon Spasiano

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

date e orari

20/03/2025 ore 21:00, 21/03/2025 ore 18:00, 22/03/2025 ore 17:00,  23/03/2025 ore 21:00, 25/03/2025 ore 21:00,  26/03/2025 ore 18:00, 27/03/2024 ore 21:00, 28/03/2024 ore 18:00,  29/03/2024 ore 17:00, 30/03/2024 ore 21:00

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SPETTACOLI - "Il tempo delle stelle", dal 20 al 30 marzo al Ridotto del Mercadante

di Napoli Magazine

14/03/2025 - 11:16

In  prima nazionale, dal 20 al 30 marzo, al Ridotto del Mercadante debutta lo spettacolo Il tempo delle stelle dal romanzo di Massimiliano Virgilio, adattamento di Veronica Cruciani e Massimiliano Virgilio, regia Veronica Cruciani, con Romina Colbasso, Edoardo Sorgente, Sharon Spasiano, drammaturgia sonora John Cascone, luci Desideria Angeloni, costumi Roberta Mattera, brano originale di Sharon Spasiano,  la produzione è del Teatro di Napoli – Teatro Nazionale.

Cosa si è disposti a fare per esaudire un desiderio, si domanda l’autore del libro Il tempo delle stelle edito da Rizzoli, Massimiliano Virgilio. Giuseppe e Lara sono una coppia perfetta: si amano tra loro, amano il lavoro che fanno, sono due progressisti, leggono molto e non fumano. Sono due “puri” che hanno trascorso tutta la loro vita dalla parte del giusto. Eppure, adesso che desiderano essere genitori di un figlio che non arriva, la stellina del rancore illumina il loro sentiero, nel bene e nel male, nella gioia e nel dolore, nella finzione narrativa e nella realtà del nostro tempo da cui ci parlano. Giuseppe e Lara sono due esseri vivi, imperfetti, desideranti. Ma questa non è soltanto una storia di coppia, perché lo sguardo si posa al di là dell’intimità, esce dalle stanze private per sondare lo spazio pubblico della società in cui viviamo, della dimensione sociale e politica delle nostre esistenze, per raccontare di una generazione e di un’epoca che desidera l’infelicità degli altri più della propria felicità. Perché l’odio dei puri è la forma più potente di odio, l’unica che può dar forma ai nostri più indicibili desideri.

Note di Regia

Il tempo delle stelle rappresenta un viaggio che intreccia il rispetto per un testo carico di intimità e complessità con il desiderio di costruire una nuova forma scenica, capace di esplorare universi emotivi e simbolici inediti. Questo adattamento non è una semplice trasposizione del romanzo, ma un dialogo continuo tra due sensibilità artistiche – quella dell’autore del romanzo e la mia – per dare vita a un racconto teatrale che si radica nel reale e si espande verso il simbolo.

Il romanzo di Massimiliano Virgilio affronta temi profondi e universali attraverso una lente intima: l’infertilità di Lara e Giuseppe diventa il punto di partenza per un’indagine sulla fragilità dei legami umani, sul desiderio, sulla perdita e sull’identità. Tuttavia, il nostro adattamento sceglie una traiettoria differente, ispirandosi alla tragedia classica greca, dove i conflitti personali assumono una dimensione archetipica. Questa scelta è guidata dalla volontà di enfatizzare le emozioni primarie dei personaggi – amore, rabbia, speranza, paura – e di trasformare il loro percorso in un racconto universale.

Il linguaggio dell’adattamento si sviluppa su due livelli distinti ma complementari: il dialogo emotivo e la narrazione. I dialoghi tra Lara e Giuseppe, frammenti di vita quotidiana, si trasformano in confessioni profonde, cariche di tensione. La narrazione, invece, introduce una distanza critica, invitando il pubblico a osservare i personaggi con uno sguardo analitico.

Un elemento centrale del nostro adattamento è l’introduzione di una figura nuova: una ragazzina o un ragazzino, che simboleggia il figlio che non arriverà mai, ma anche il bambino interiore che Lara e Giuseppe portano dentro di loro. Questa figura rappresenta sia il figlio immaginato, con i sogni e le speranze legati alla sua assenza, sia il riflesso dei bambini che i due protagonisti sono stati, con le loro ferite e la loro ingenuità. Ho scelto di inserire questo personaggio per rendere tangibile il dialogo interiore di Lara e Giuseppe con la loro stessa vulnerabilità, enfatizzando il passaggio da una relazione simbiotica a una dimensione più autonoma e consapevole.

Questo personaggio diventa un veicolo per esplorare il bisogno di separarsi per ritrovarsi. Nel testo, la sua presenza amplifica la tensione emotiva: non è solo un espediente narrativo, ma una proiezione dei loro stati interiori. Lara e Giuseppe lo ignorano oppure si relazionano con lui o lei in modi che riflettono il loro conflitto interiore e la difficoltà di affrontare paure e vulnerabilità.

Lo spazio scenico inizialmente si presenta nella sua crudezza, senza quinte, spoglio, in sintonia con gli attori che introducono i propri personaggi. In scena sono presenti gli oggetti che verranno utilizzati dagli attori durante lo spettacolo: man mano che questi vengono impiegati, saranno accatastati in un angolo, come se si trattasse di un deposito. Questo processo crea la metafora delle macerie della loro relazione, evidenziando il progressivo accumulo di esperienze, ricordi e simboli, rendendo visibile la stratificazione emotiva della narrazione.

La drammaturgia sonora si ispira ai suoni dello spazio, creando un paesaggio sonoro che riflette l’universo interiore dei personaggi. Pulsazioni, echi e armonie cosmiche accompagnano il racconto, collegando l’intimità del dramma umano all’immensità dell’universo.

Adattare Il tempo delle stelle per me ha significato confrontarmi con il vuoto, con la mancanza, con l’impossibilità di afferrare pienamente il senso dell’esistenza. Ho voluto raccontare anche la storia di quelle donne che, nonostante tutto quello che hanno imparato e studiato, si ritrovano a sentirsi infelici o perdute senza un figlio, anche a causa della pressione che la società esercita su di loro. La scena diventa il luogo in cui questi temi si manifestano, un universo in cui Lara e Giuseppe cercano risposte che forse non arriveranno mai. La presenza del bambino, in bilico tra reale e simbolico, diventa un richiamo potente alla necessità di riconoscere e integrare le proprie parti più vulnerabili.

Questo spettacolo è un atto d’amore verso il teatro, verso la letteratura, verso la possibilità di trasformare la perdita in creazione. Nel finale, quando Lara e Giuseppe si stringono la mano per poi separarsi, resta il segno di un legame che, pur spezzato, continua a brillare come una stella lontana.

Ridotto del Mercadante dal 20 al 30 marzo

IL TEMPO DELLE STELLE

dal romanzo di Massimiliano Virgilio
adattamento di Veronica Cruciani e Massimiliano Virgilio
regiaVeronica Cruciani
con Romina Colbasso, Edoardo SorgenteSharon Spasiano
suono John Cascone
luci Desideria Angeloni
costumi Roberta Mattera

brano originale Sharon Spasiano

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

 

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20/03/2025 ore 21:00, 21/03/2025 ore 18:00, 22/03/2025 ore 17:00,  23/03/2025 ore 21:00, 25/03/2025 ore 21:00,  26/03/2025 ore 18:00, 27/03/2024 ore 21:00, 28/03/2024 ore 18:00,  29/03/2024 ore 17:00, 30/03/2024 ore 21:00