Cultura & Gossip
SPETTACOLI - “Racconti di Donne e Madonne”, venerdì 26 settembre a Torre Annunziata
24.09.2025 16:53 di Napoli Magazine
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Antonella Stefanucci è una Madonna Nera, che riprendendo l’iconografia della Pietà di Michelangelo, tiene stretta tra le braccia, come un figlio ucciso, la bandiera palestinese, mentre recita un’omelia del vescovo di Napoli, Mimmo Battaglia; la scrittrice Sabrina Efionayi, seduta ad una scrivania, legge una pagina di un suo libro che denuncia il patriarcato; Teresa del Vecchio, vestita con un chador, che le copre completamente il viso, interpreta la poesia di Alda Merini “Sorridi”... Sarà, invece, una moderna Clitemnestra, Cristina Donadio, che in una stanza rossa dà voce al libro di Valeria Parrella “Il Verdetto”; diventando la moglie di un boss, che uccide il marito e, allo stesso tempo, la propria anima...
 
Sono solo alcuni stralci dei quadri animati di “Racconti di Donne e Madonne”, per la regia di Marisa Laurito, in programma venerdì 26 settembre dalle ore 20 negli Scavi di Oplontis. Uno spettacolo immersivo, unico nel suo genere: nella splendida Villa di Poppea, Fiorenza Calogero, Sonia De Rosa, Federica di Lallo, Cristina Donadio, Teresa del Vecchio, Sabrina Efionayi, Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, Marisa Laurito, Francesca Marini, Ida Palisi e Antonella Stefanucci, si esibiranno contemporaneamente, ciascuna in un luogo diverso all’interno degli scavi, portando “in scena” in un ciclo continuo, brani tratti da libri, articoli, monologhi teatrali e canzoni. La rappresentazione è la seconda tappa della manifestazione “Torre Annunziata, miti, leggende e futuro”, un percorso, per la direzione artistica della Laurito e realizzato con il Comune di Torre Annunziata, grazie ad un contributo della Regione Campania, che intreccia tradizione, solidarietà, cultura, e spettacolo, portando per la prima volta nella storica cittadina e nel sito archeologico di Oplontis, una serie di eventi che contribuiranno a raccontarne la storia e l’identità fino al 24 ottobre.
 
LO SPETTACOLO
 
«Non c’è internet. Non c’è segnale. Non c’è alcun suono. Non c’è un mondo al di là di questa gabbia. Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non cercavo di fuggire, ma solo un frammento di segnale, giusto quel tanto per sussurrare: “Siamo ancora vivi?”. Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva. Gaza ora è nel silenzio. Non un silenzio di pace, ma di annientamento. Non un silenzio di quiete, ma di soffocamento.». Un discorso colmo di umanesimo quello del dottor Ezzideen di Gaza: la sua toccante testimonianza, come un pugno nell’indifferenza, verrà restituita nell’intervento della Laurito.
 
Mentre Fiorenza Calogero, terza Madonna, reciterà storie vere di femminicidio: «Mi chiamo Martina - dice alla fine - ho 14 anni e sono stata colpita con una grande pietra, perché ho lasciato il mio fidanzato». La giornalista Ida Palisi, ripercorrerà la storia dell’eroina delle Quattro Giornate di Napoli, Maddalena Cerasuolo, che nel 1943 si distinse per il suo coraggio nel proteggere il Ponte della Sanità da un attacco nazista, fermando le forze nemiche. Francesca Marini canterà la disperazione di una sposa bambina africana di 12 anni e altre vicende di violenza verso le donne. Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, in un primo momento dedicato a Rosa Balistreri, reciterà il monologo A Sicilia sete tene, tratto dalle sue interviste degli anni 70 per introdurre la canzone Signuruzzu, chiuviti, chiuviti. L’artista canterà accompagnata da un surpeti, che è uno strumento indiano e dal coro che userà flaconi vuoti come percussioni. La seconda parte della performance è dedicata a Gilda Mignonette, con un breve racconto che intreccia la sua storia a quella dei migranti, infine la lettura comune del testo “Solo andata” di Erri de Luca, dedicato ai migranti.

DICHIARAZIONI
 
«Un evento di pregio per la Villa di Poppea, con le donne in primo piano – dice il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel - Da Poppea cui è attribuita la villa di Oplontis, alle attrici protagoniste del racconto, che si riaggancia a una più ampia narrazione che il Parco quest’anno ha incentrato sulla vita delle donne in epoca romana. Anche attraverso una mostra ‘Essere donna nell’antica Pompei, allestita presso la Palestra grande di Pompei e performance artistiche come Vox Feminae in tutti i siti archeologici del Parco. Fare rete con le Istituzioni per la promozione del territorio è fondamentale. Con il Comune abbiamo già lavorato in sinergia per altre iniziative di marketing volte a far conoscere il sito di Oplontis, come il biglietto dedicato della circumvesuviana, e questa iniziativa del Premio Oplontis, promossa dal Comune e felicemente accolta dal Parco, contribuisce a richiamare attenzione e visitatori su un sito di straordinaria bellezza e sulla città di Torre Annunziata».
 
«Noi donne, grandi madri, siamo in lutto per quello che sta accadendo nel mondo – afferma Marisa Laurito – perché tutti i bambini, barbaramente uccisi, sono i nostri figli. In questa performance, realizzata in un luogo storico straordinario, cerchiamo di ricordare quanto la loro forza abbia sempre ispirato un nuovo umanesimo. Undici interpreti con il loro corpo, la voce, le emozioni, daranno vita a diversi personaggi, storici e di invenzione, che hanno lottato per la parità di genere e i diritti umani».
 
«Abbiamo voluto fortemente questa manifestazione che punta a rilanciare il nome di Torre Annunziata e il brand Oplonti a livello nazionale – sostiene il Sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo - Il Premio Oplonti rappresenta un’occasione preziosa per celebrare l’identità culturale della nostra città e il valore universale del sito archeologico di Oplonti. Gli scavi di Oplonti, patrimonio dell’umanità UNESCO, sono lo scenario ideale per un’iniziativa che unisce memoria, fede e bellezza. Sarà uno spettacolo stupendo. Invito la cittadinanza a partecipare a questa serata e ringrazio il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel per la sensibilità dimostrata e per aver aperto le porte del sito archeologico per questa iniziativa». 

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SPETTACOLI - “Racconti di Donne e Madonne”, venerdì 26 settembre a Torre Annunziata

di Napoli Magazine

24/09/2025 - 16:53

Antonella Stefanucci è una Madonna Nera, che riprendendo l’iconografia della Pietà di Michelangelo, tiene stretta tra le braccia, come un figlio ucciso, la bandiera palestinese, mentre recita un’omelia del vescovo di Napoli, Mimmo Battaglia; la scrittrice Sabrina Efionayi, seduta ad una scrivania, legge una pagina di un suo libro che denuncia il patriarcato; Teresa del Vecchio, vestita con un chador, che le copre completamente il viso, interpreta la poesia di Alda Merini “Sorridi”... Sarà, invece, una moderna Clitemnestra, Cristina Donadio, che in una stanza rossa dà voce al libro di Valeria Parrella “Il Verdetto”; diventando la moglie di un boss, che uccide il marito e, allo stesso tempo, la propria anima...
 
Sono solo alcuni stralci dei quadri animati di “Racconti di Donne e Madonne”, per la regia di Marisa Laurito, in programma venerdì 26 settembre dalle ore 20 negli Scavi di Oplontis. Uno spettacolo immersivo, unico nel suo genere: nella splendida Villa di Poppea, Fiorenza Calogero, Sonia De Rosa, Federica di Lallo, Cristina Donadio, Teresa del Vecchio, Sabrina Efionayi, Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, Marisa Laurito, Francesca Marini, Ida Palisi e Antonella Stefanucci, si esibiranno contemporaneamente, ciascuna in un luogo diverso all’interno degli scavi, portando “in scena” in un ciclo continuo, brani tratti da libri, articoli, monologhi teatrali e canzoni. La rappresentazione è la seconda tappa della manifestazione “Torre Annunziata, miti, leggende e futuro”, un percorso, per la direzione artistica della Laurito e realizzato con il Comune di Torre Annunziata, grazie ad un contributo della Regione Campania, che intreccia tradizione, solidarietà, cultura, e spettacolo, portando per la prima volta nella storica cittadina e nel sito archeologico di Oplontis, una serie di eventi che contribuiranno a raccontarne la storia e l’identità fino al 24 ottobre.
 
LO SPETTACOLO
 
«Non c’è internet. Non c’è segnale. Non c’è alcun suono. Non c’è un mondo al di là di questa gabbia. Ho camminato per trenta minuti tra rovine e polvere. Non cercavo di fuggire, ma solo un frammento di segnale, giusto quel tanto per sussurrare: “Siamo ancora vivi?”. Non perché qualcuno stia ascoltando, ma perché morire senza essere ascoltati è la morte definitiva. Gaza ora è nel silenzio. Non un silenzio di pace, ma di annientamento. Non un silenzio di quiete, ma di soffocamento.». Un discorso colmo di umanesimo quello del dottor Ezzideen di Gaza: la sua toccante testimonianza, come un pugno nell’indifferenza, verrà restituita nell’intervento della Laurito.
 
Mentre Fiorenza Calogero, terza Madonna, reciterà storie vere di femminicidio: «Mi chiamo Martina - dice alla fine - ho 14 anni e sono stata colpita con una grande pietra, perché ho lasciato il mio fidanzato». La giornalista Ida Palisi, ripercorrerà la storia dell’eroina delle Quattro Giornate di Napoli, Maddalena Cerasuolo, che nel 1943 si distinse per il suo coraggio nel proteggere il Ponte della Sanità da un attacco nazista, fermando le forze nemiche. Francesca Marini canterà la disperazione di una sposa bambina africana di 12 anni e altre vicende di violenza verso le donne. Flo e il coro polifonico Kore della Sirena, in un primo momento dedicato a Rosa Balistreri, reciterà il monologo A Sicilia sete tene, tratto dalle sue interviste degli anni 70 per introdurre la canzone Signuruzzu, chiuviti, chiuviti. L’artista canterà accompagnata da un surpeti, che è uno strumento indiano e dal coro che userà flaconi vuoti come percussioni. La seconda parte della performance è dedicata a Gilda Mignonette, con un breve racconto che intreccia la sua storia a quella dei migranti, infine la lettura comune del testo “Solo andata” di Erri de Luca, dedicato ai migranti.

DICHIARAZIONI
 
«Un evento di pregio per la Villa di Poppea, con le donne in primo piano – dice il Direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel - Da Poppea cui è attribuita la villa di Oplontis, alle attrici protagoniste del racconto, che si riaggancia a una più ampia narrazione che il Parco quest’anno ha incentrato sulla vita delle donne in epoca romana. Anche attraverso una mostra ‘Essere donna nell’antica Pompei, allestita presso la Palestra grande di Pompei e performance artistiche come Vox Feminae in tutti i siti archeologici del Parco. Fare rete con le Istituzioni per la promozione del territorio è fondamentale. Con il Comune abbiamo già lavorato in sinergia per altre iniziative di marketing volte a far conoscere il sito di Oplontis, come il biglietto dedicato della circumvesuviana, e questa iniziativa del Premio Oplontis, promossa dal Comune e felicemente accolta dal Parco, contribuisce a richiamare attenzione e visitatori su un sito di straordinaria bellezza e sulla città di Torre Annunziata».
 
«Noi donne, grandi madri, siamo in lutto per quello che sta accadendo nel mondo – afferma Marisa Laurito – perché tutti i bambini, barbaramente uccisi, sono i nostri figli. In questa performance, realizzata in un luogo storico straordinario, cerchiamo di ricordare quanto la loro forza abbia sempre ispirato un nuovo umanesimo. Undici interpreti con il loro corpo, la voce, le emozioni, daranno vita a diversi personaggi, storici e di invenzione, che hanno lottato per la parità di genere e i diritti umani».
 
«Abbiamo voluto fortemente questa manifestazione che punta a rilanciare il nome di Torre Annunziata e il brand Oplonti a livello nazionale – sostiene il Sindaco di Torre Annunziata, Corrado Cuccurullo - Il Premio Oplonti rappresenta un’occasione preziosa per celebrare l’identità culturale della nostra città e il valore universale del sito archeologico di Oplonti. Gli scavi di Oplonti, patrimonio dell’umanità UNESCO, sono lo scenario ideale per un’iniziativa che unisce memoria, fede e bellezza. Sarà uno spettacolo stupendo. Invito la cittadinanza a partecipare a questa serata e ringrazio il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel per la sensibilità dimostrata e per aver aperto le porte del sito archeologico per questa iniziativa».