Prende vita da una ricerca sui fascismi online, fenomeno in preoccupante crescita e sempre più tangibile, Settantuno* con la drammaturgia di Nello Provenzano, in scena da giovedì 13 marzo 2025 alle ore 20.30 (repliche fino a domenica 16) al Teatro Elicantropo di Napoli, per la regia di Riccardo Pisani.
Presentato da Contestualmente Teatro con il sostegno di Nuovo Teatro Sanità, l’allestimento vede interprete in scena Nello Provenzano, con la voce fuori campo di Simona Pipolo, il disegno luci a cura di Gaetano Battista, i contributi foto e video di Luca Scarpati.
Settantuno* è uno spettacolo provocatorio, spregiudicato e grottesco, dove lo spettatore viene catapultato nel mondo di Flaviano, un mondo brutto, violento ma tristemente reale.
Sempre più persone, spesso i più insospettabili, riversano in rete il proprio odio, rancore e frustrazione con post, commenti e considerazioni così crudeli e agghiaccianti, da farci interrogare sulla reale natura del mondo che ci circonda.
L’enorme materiale raccolto è diventato l’ossatura stessa del testo con tematiche che spaziano dal razzismo, all’omofobia, alla misoginia e ad ogni forma di feroce intolleranza.
Il testo stesso dello spettacolo è quasi interamente figlio dei tanti post e commenti raccolti e catalogati in due anni, che con la loro banalità e i loro luoghi comuni inquinano il nostro presente.
Flaviano (Flavio) è un maschio bianco di quarant’anni che in qualche modo incarna tutte queste istanze e che conduce una vita all’insegna dell’odio. Racconta e si racconta dal suo punto di vista, ma i suoi tentativi di ostentare ragione e coerenza non fanno altro che palesarne la pochezza umana.
«Con questo lavoro – si legge in una nota - diamo corpo e voce a questi post, che, a fine spettacolo, saranno proiettati per ricordare al pubblico che quanto detto è stato scritto da esseri umani. Per la natura di questo progetto la nostra ricerca è sempre attiva e quindi la drammaturgia in costante aggiornamento».
In scena il protagonista delinea una doppia personalità. In casa è spavaldo e aggressivo, arrivando a sfogare le proprie frustrazioni sulla madre, mentre fuori dal suo spazio sicuro diventa un personaggio anonimo e potenzialmente sottomesso.
Incita all’odio e lo fa online dove è mascherato, cosa che ne rafforza l’aspetto di codardia, e incita i suoi followers a farsi giustizia da soli. Il finale è un crescendo delirante, dove in un ultimo sforzo Flaviano si fa carico di un atto estremo e ripugnante.
di Napoli Magazine
09/03/2025 - 20:47
Prende vita da una ricerca sui fascismi online, fenomeno in preoccupante crescita e sempre più tangibile, Settantuno* con la drammaturgia di Nello Provenzano, in scena da giovedì 13 marzo 2025 alle ore 20.30 (repliche fino a domenica 16) al Teatro Elicantropo di Napoli, per la regia di Riccardo Pisani.
Presentato da Contestualmente Teatro con il sostegno di Nuovo Teatro Sanità, l’allestimento vede interprete in scena Nello Provenzano, con la voce fuori campo di Simona Pipolo, il disegno luci a cura di Gaetano Battista, i contributi foto e video di Luca Scarpati.
Settantuno* è uno spettacolo provocatorio, spregiudicato e grottesco, dove lo spettatore viene catapultato nel mondo di Flaviano, un mondo brutto, violento ma tristemente reale.
Sempre più persone, spesso i più insospettabili, riversano in rete il proprio odio, rancore e frustrazione con post, commenti e considerazioni così crudeli e agghiaccianti, da farci interrogare sulla reale natura del mondo che ci circonda.
L’enorme materiale raccolto è diventato l’ossatura stessa del testo con tematiche che spaziano dal razzismo, all’omofobia, alla misoginia e ad ogni forma di feroce intolleranza.
Il testo stesso dello spettacolo è quasi interamente figlio dei tanti post e commenti raccolti e catalogati in due anni, che con la loro banalità e i loro luoghi comuni inquinano il nostro presente.
Flaviano (Flavio) è un maschio bianco di quarant’anni che in qualche modo incarna tutte queste istanze e che conduce una vita all’insegna dell’odio. Racconta e si racconta dal suo punto di vista, ma i suoi tentativi di ostentare ragione e coerenza non fanno altro che palesarne la pochezza umana.
«Con questo lavoro – si legge in una nota - diamo corpo e voce a questi post, che, a fine spettacolo, saranno proiettati per ricordare al pubblico che quanto detto è stato scritto da esseri umani. Per la natura di questo progetto la nostra ricerca è sempre attiva e quindi la drammaturgia in costante aggiornamento».
In scena il protagonista delinea una doppia personalità. In casa è spavaldo e aggressivo, arrivando a sfogare le proprie frustrazioni sulla madre, mentre fuori dal suo spazio sicuro diventa un personaggio anonimo e potenzialmente sottomesso.
Incita all’odio e lo fa online dove è mascherato, cosa che ne rafforza l’aspetto di codardia, e incita i suoi followers a farsi giustizia da soli. Il finale è un crescendo delirante, dove in un ultimo sforzo Flaviano si fa carico di un atto estremo e ripugnante.