Come sottolineato dal Corriere dello Sport, il Napoli di Conte contro il Milan ha ritrovato il 4-3-3 e anche la vittoria, la squadra con questo modulo ha una media punti, gol fatti e gol subiti migliore rispetto gli altri moduli utilizzati: "Da un problema è (ri)nata un’occasione: il 4-3-3. Napoli ieri, oggi e domani: Antonio Conte aveva preparato la partita contro il Milan studiando una formula diversa, un 4-4-2 con McTominay a sinistra - parole sue -, ma poi l’improvvisa assenza di McT, fermato da un banale ma inesorabile attacco influenzale accusato a pochi passi dalla partita, dopo la rifinitura di sabato, ha accelerato il ritorno al futuro. Perché questo sarà il destino della squadra nelle ultime otto giornate che valgono lo scudetto: tridente, formula diciamo classica, quella che ha accompagnato la grande cavalcata dalla trasferta di San Siro con l’Inter all’andata fino all’uscita di Neres con l’Udinese al Maradona. Tredici partite in serie più quella vinta domenica con il Diavolo. La decima vittoria su quattordici. Il meglio del repertorio stagionale, numeri alla mano. Per la precisione: dieci vittorie su quattordici, dicevamo, con tre pareggi, una sola sconfitta contro la Lazio e la media punti-partita di 2,36. E ancora: 24 gol segnati (media 1,7) e 9 subiti (media 0,6). Conte aveva trovato la formula magica, non c’è che dire, prima che la sfortuna cominciasse a perseguitare il gruppo con l’incredibile serie di tiri mancini - letteralmente - che hanno infilzato la fascia sinistra a più riprese. Un orologio svizzero esattamente come la destra: Olivera o Spinazzola e Neres sono i gemelli della coppia Di Lorenzo-Politano, decisiva anche domenica con l’azione del primo gol. Loro, i due ragazzi della Nazionale, vanno a memoria, mentre a sinistra l’intesa è stata costruita con Conte. I risultati, però, sono identici: uno viene dentro e l’altro scappa, il dialogo è fitto, inserimenti e tagli, corse e cross, rotazioni e doppia fase. Sacrificio. Un belvedere ritrovato contro il Milan, al netto di condizioni non esattamente eccellenti: Neres non giocava da 49 giorni e alla lunga è calato; Olivera era reduce dal doppio impegno con l’Uruguay dall’altro capo del mondo, con grande finale martedì in Bolivia a 4.150 metri. E Politano, sfiancato come sempre dal moto perpetuo avanti e indietro, sulle tracce di Theo, a un certo punto ha frenato. Reduce come Di Lorenzo dalle partite di Nations con l’Italia. Insomma, domenica è andata in scena la migliore versione della tenacia azzurra. Nel nome del 4-3-3", si legge sul quotidiano.
di Napoli Magazine
01/04/2025 - 09:10
Come sottolineato dal Corriere dello Sport, il Napoli di Conte contro il Milan ha ritrovato il 4-3-3 e anche la vittoria, la squadra con questo modulo ha una media punti, gol fatti e gol subiti migliore rispetto gli altri moduli utilizzati: "Da un problema è (ri)nata un’occasione: il 4-3-3. Napoli ieri, oggi e domani: Antonio Conte aveva preparato la partita contro il Milan studiando una formula diversa, un 4-4-2 con McTominay a sinistra - parole sue -, ma poi l’improvvisa assenza di McT, fermato da un banale ma inesorabile attacco influenzale accusato a pochi passi dalla partita, dopo la rifinitura di sabato, ha accelerato il ritorno al futuro. Perché questo sarà il destino della squadra nelle ultime otto giornate che valgono lo scudetto: tridente, formula diciamo classica, quella che ha accompagnato la grande cavalcata dalla trasferta di San Siro con l’Inter all’andata fino all’uscita di Neres con l’Udinese al Maradona. Tredici partite in serie più quella vinta domenica con il Diavolo. La decima vittoria su quattordici. Il meglio del repertorio stagionale, numeri alla mano. Per la precisione: dieci vittorie su quattordici, dicevamo, con tre pareggi, una sola sconfitta contro la Lazio e la media punti-partita di 2,36. E ancora: 24 gol segnati (media 1,7) e 9 subiti (media 0,6). Conte aveva trovato la formula magica, non c’è che dire, prima che la sfortuna cominciasse a perseguitare il gruppo con l’incredibile serie di tiri mancini - letteralmente - che hanno infilzato la fascia sinistra a più riprese. Un orologio svizzero esattamente come la destra: Olivera o Spinazzola e Neres sono i gemelli della coppia Di Lorenzo-Politano, decisiva anche domenica con l’azione del primo gol. Loro, i due ragazzi della Nazionale, vanno a memoria, mentre a sinistra l’intesa è stata costruita con Conte. I risultati, però, sono identici: uno viene dentro e l’altro scappa, il dialogo è fitto, inserimenti e tagli, corse e cross, rotazioni e doppia fase. Sacrificio. Un belvedere ritrovato contro il Milan, al netto di condizioni non esattamente eccellenti: Neres non giocava da 49 giorni e alla lunga è calato; Olivera era reduce dal doppio impegno con l’Uruguay dall’altro capo del mondo, con grande finale martedì in Bolivia a 4.150 metri. E Politano, sfiancato come sempre dal moto perpetuo avanti e indietro, sulle tracce di Theo, a un certo punto ha frenato. Reduce come Di Lorenzo dalle partite di Nations con l’Italia. Insomma, domenica è andata in scena la migliore versione della tenacia azzurra. Nel nome del 4-3-3", si legge sul quotidiano.