A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni Parisio, giornalista di passioneInter.
Quali saranno le scelte di Inzaghi dal primo minuto?
“Inzaghi dovrà ricorrere a Martinez in porta, a causa dell’infortunio al pollice subito da Sommer. In difesa dovrebbero esserci Bisseck, Acerbi, Bastoni. Mediana con Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco a supporto della solita coppia d’attacco composta da Lautaro Martinez e Thuram".
Inzaghi si aspetta un Napoli col 3-5-2 o col 4-3-3?
"Credo che il Napoli debba tornare al 4-3-3, visti i recenti risultati, ma c'è anche da considerare l'indisponibilità di Antonio Conte. Molto probabilmente, a mio parere, la squadra scenderà in campo con il 3-5-2. Aspettiamo comunque le formazioni ufficiali, perché giocare a specchio con l’Inter può essere una partita a scacchi".
A suo avviso, i tanti infortuni muscolari del Napoli sono da imputare a Conte e al suo staff?
"Secondo me sì. Ho letto spesso che il tecnico salentino sottopone i suoi calciatori a due sessioni di allenamento quotidiane con carichi di lavoro molto intensi. Quando era all’Inter, ricordo che aveva un preparatore atletico molto bravo, Pintus, che poi è andato al Real Madrid, e anche lì gli infortuni muscolari erano frequenti. La mia opinione è che, giocando una sola partita a settimana, carichi di lavoro troppo pesanti possano effettivamente stressare inutilmente la muscolatura di alcuni giocatori. Un esempio è David Neres, un atleta straordinario che però ha risentito di questa intensità. È accaduto anche al Tottenham, dove i giocatori di Conte lamentavano allenamenti molto duri, e si è visto anche quest’estate, con calciatori stesi per terra dalla fatica. I suoi metodi di preparazione sono molto impegnativi e possono portare a un numero elevato di infortuni, motivo per cui Conte chiede sempre rose molto ampie".
Sta rivedendo in Conte alcuni limiti già emersi durante la sua esperienza all’Inter?
"Lo avevo detto in tempi non sospetti: mi sembra il Conte del primo anno all’Inter, quando ebbe parecchi passaggi a vuoto, vanificando quanto di buono fatto e perdendo lo scudetto. Ora, in questo momento delicato per il Napoli, con una sconfitta contro il Como e tre pareggi consecutivi, si stanno facendo molte analisi. Io confermo quanto detto mesi fa: questa fase somiglia molto alla prima stagione di Conte all’Inter, quando i giocatori che aveva richiesto non erano tutti arrivati e la squadra era ancora in fase di assestamento. L'alibi, come dicevo, potrebbe essere la cessione di Kvaratskhelia. Ci sono diversi elementi che mi portano a pensare che questo sia il Conte del primo anno all’Inter, mentre il Conte del secondo anno, quello che ha vinto il campionato, era completamente diverso. Anche allora, il primo anno arrivò a un solo punto dalla Juventus e perse la finale di Europa League, ma il secondo anno fu tutta un’altra storia".
In conferenza stampa, Conte appare molto sereno. Secondo lei, perché?
"È sempre stato così. Ha sempre cercato di trasmettere sicurezza e di spostare la pressione sugli avversari, mantenendo un ambiente il più sereno possibile. Questa è una delle sue abilità principali: riuscire a creare un clima di tranquillità all’interno dello spogliatoio e, al tempo stesso, mettere pressione alle altre squadre. Ha dichiarato più volte che il Napoli non è obbligato a vincere e che l'obiettivo stagionale è rientrare in Europa, ma sappiamo tutti che Conte non va su una panchina importante come quella del Napoli solo per arrivare quarto. Sono strategie comunicative che i grandi allenatori sanno mettere in pratica".
di Napoli Magazine
01/03/2025 - 12:02
A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Gianni Parisio, giornalista di passioneInter.
Quali saranno le scelte di Inzaghi dal primo minuto?
“Inzaghi dovrà ricorrere a Martinez in porta, a causa dell’infortunio al pollice subito da Sommer. In difesa dovrebbero esserci Bisseck, Acerbi, Bastoni. Mediana con Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco a supporto della solita coppia d’attacco composta da Lautaro Martinez e Thuram".
Inzaghi si aspetta un Napoli col 3-5-2 o col 4-3-3?
"Credo che il Napoli debba tornare al 4-3-3, visti i recenti risultati, ma c'è anche da considerare l'indisponibilità di Antonio Conte. Molto probabilmente, a mio parere, la squadra scenderà in campo con il 3-5-2. Aspettiamo comunque le formazioni ufficiali, perché giocare a specchio con l’Inter può essere una partita a scacchi".
A suo avviso, i tanti infortuni muscolari del Napoli sono da imputare a Conte e al suo staff?
"Secondo me sì. Ho letto spesso che il tecnico salentino sottopone i suoi calciatori a due sessioni di allenamento quotidiane con carichi di lavoro molto intensi. Quando era all’Inter, ricordo che aveva un preparatore atletico molto bravo, Pintus, che poi è andato al Real Madrid, e anche lì gli infortuni muscolari erano frequenti. La mia opinione è che, giocando una sola partita a settimana, carichi di lavoro troppo pesanti possano effettivamente stressare inutilmente la muscolatura di alcuni giocatori. Un esempio è David Neres, un atleta straordinario che però ha risentito di questa intensità. È accaduto anche al Tottenham, dove i giocatori di Conte lamentavano allenamenti molto duri, e si è visto anche quest’estate, con calciatori stesi per terra dalla fatica. I suoi metodi di preparazione sono molto impegnativi e possono portare a un numero elevato di infortuni, motivo per cui Conte chiede sempre rose molto ampie".
Sta rivedendo in Conte alcuni limiti già emersi durante la sua esperienza all’Inter?
"Lo avevo detto in tempi non sospetti: mi sembra il Conte del primo anno all’Inter, quando ebbe parecchi passaggi a vuoto, vanificando quanto di buono fatto e perdendo lo scudetto. Ora, in questo momento delicato per il Napoli, con una sconfitta contro il Como e tre pareggi consecutivi, si stanno facendo molte analisi. Io confermo quanto detto mesi fa: questa fase somiglia molto alla prima stagione di Conte all’Inter, quando i giocatori che aveva richiesto non erano tutti arrivati e la squadra era ancora in fase di assestamento. L'alibi, come dicevo, potrebbe essere la cessione di Kvaratskhelia. Ci sono diversi elementi che mi portano a pensare che questo sia il Conte del primo anno all’Inter, mentre il Conte del secondo anno, quello che ha vinto il campionato, era completamente diverso. Anche allora, il primo anno arrivò a un solo punto dalla Juventus e perse la finale di Europa League, ma il secondo anno fu tutta un’altra storia".
In conferenza stampa, Conte appare molto sereno. Secondo lei, perché?
"È sempre stato così. Ha sempre cercato di trasmettere sicurezza e di spostare la pressione sugli avversari, mantenendo un ambiente il più sereno possibile. Questa è una delle sue abilità principali: riuscire a creare un clima di tranquillità all’interno dello spogliatoio e, al tempo stesso, mettere pressione alle altre squadre. Ha dichiarato più volte che il Napoli non è obbligato a vincere e che l'obiettivo stagionale è rientrare in Europa, ma sappiamo tutti che Conte non va su una panchina importante come quella del Napoli solo per arrivare quarto. Sono strategie comunicative che i grandi allenatori sanno mettere in pratica".