NAPOLI – Il Napoli rialza la testa e batte 3-1 l’Inter, nel match valido per l’ottava giornata di Serie A, ritrovando così la vetta della classifica. Gli azzurri si portano in vantaggio nel primo tempo, grazie al rigore trasformato da Kevin De Bruyne (che si fa male mentre tira). Nella ripresa, arriva il raddoppio con Scott McTominay, ma Calhanoglu riporta in partita l’Inter su rigore. Frank Zambo Anguissa mette a segno il terzo gol per il Napoli, che chiude il match e stronca le tensioni nate in campo tra Conte e Lautaro Martinez.
GIOIA A META’ – Sembra che il Napoli non possa godere a pieno di un momento di gioia, perché la sfortuna è sempre lì dietro l’angolo. Dopo la brutta caduta contro il PSV, presentarsi sul dischetto per battere un rigore pesa più di quanto si possa immaginare. Kevin De Bruyne lo fa, perché ha quella freddezza utile per gestire la pressione del momento. Segna e fa esplodere lo stadio, ma nel frattempo scoppia anche la sua disperazione, perché si fa male nel calciare il rigore. Avere un calciatore come lui è un lusso, sperando che il Napoli non debba farne a meno per troppo tempo, vista la dinamica dell’infortunio.
CHE AURA – Il problema McTominay: è mai esistito davvero il problema Scott McTominay? Il valore dello scozzese è sempre stato evidente, ma evitiamo di dare risalto a un qualcosa che non esiste. Sicuramente la scelta di inserire i quattro centrocampisti, porta McTominay a giocare un po' più a sinistra, ma non fa cose tanto diverse rispetto allo scorso anno. Adesso è tornato anche a segnare: dopo la doppietta contro il PSV (l’unico a salvarsi dalla clamorosa disfatta), ha messo a segno un vero e proprio capolavoro contro l’Inter. McTominay non può mai essere un problema, semplicemente ora le aspettative sono più alte rispetto a quando è arrivato. Lasciamo allo scozzese la libertà di esprimere al meglio il suo potenziale, perché può dare ancora enormi soddisfazioni in maglia azzurra.
CI SONO CAPITANI E CAPITANI – Se c’è una cosa che mi preme tanto è il comportamento in campo di un calciatore. L’adrenalina di una partita, a volte, può giocare brutti scherzi, ma rendersi protagonisti di gesti poco piacevoli, soprattutto se fatti da un capitano, è un qualcosa che non può mai andare bene. A Giovanni Di Lorenzo si possono sindacare tante cose, ma da quando indossa la fascia da capitano, si è sempre contraddistinto per atteggiamento degno di nota e da esempio per i compagni. Capisco le vecchie ruggini tra Conte e Lautaro, ma perseverare nella provocazione, con maniere villane, non è l’atteggiamento che mi aspetto da chi ha la fascia sul braccio. Comportamenti che non mi aspetto né da un capitano e nemmeno da un allenatore.
L’UOMO IN PIU’ – Fulmini e saette tra Napoli e Inter, con scintille tra Conte e Lautaro Martinez. Mentre gli altri tentano di placare gli animi infuocati, chi davvero blocca la diatriba è Frank Zambo Anguissa. Dopo soli sei minuti dal far west avvenuto in campo, mette a segno il gol che chiude la partita, con una galoppata che spacca in due la difesa dell’Inter, concludendo l’azione con un grande diagonale. Ma non è solo il gol che gli fa fare la differenza: gioca a tutto campo ed è travolgente con la sua fisicità. Soprattutto nel secondo tempo, mette in scena una prestazione impressionante. Quando il camerunense fa questo tipo di prestazioni, il pensiero va sempre a quando andrà in coppa d’Africa e lascerà un bel vuoto a centrocampo. E’ vero che Conte ha molte frecce nel suo arco (infortuni permettendo), ma la quantità e la qualità che offre Anguissa a centrocampo è indispensabile nello scacchiere dell’allenatore azzurro.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte www.napolimagazine.com
di Napoli Magazine
26/10/2025 - 12:26
NAPOLI – Il Napoli rialza la testa e batte 3-1 l’Inter, nel match valido per l’ottava giornata di Serie A, ritrovando così la vetta della classifica. Gli azzurri si portano in vantaggio nel primo tempo, grazie al rigore trasformato da Kevin De Bruyne (che si fa male mentre tira). Nella ripresa, arriva il raddoppio con Scott McTominay, ma Calhanoglu riporta in partita l’Inter su rigore. Frank Zambo Anguissa mette a segno il terzo gol per il Napoli, che chiude il match e stronca le tensioni nate in campo tra Conte e Lautaro Martinez.
GIOIA A META’ – Sembra che il Napoli non possa godere a pieno di un momento di gioia, perché la sfortuna è sempre lì dietro l’angolo. Dopo la brutta caduta contro il PSV, presentarsi sul dischetto per battere un rigore pesa più di quanto si possa immaginare. Kevin De Bruyne lo fa, perché ha quella freddezza utile per gestire la pressione del momento. Segna e fa esplodere lo stadio, ma nel frattempo scoppia anche la sua disperazione, perché si fa male nel calciare il rigore. Avere un calciatore come lui è un lusso, sperando che il Napoli non debba farne a meno per troppo tempo, vista la dinamica dell’infortunio.
CHE AURA – Il problema McTominay: è mai esistito davvero il problema Scott McTominay? Il valore dello scozzese è sempre stato evidente, ma evitiamo di dare risalto a un qualcosa che non esiste. Sicuramente la scelta di inserire i quattro centrocampisti, porta McTominay a giocare un po' più a sinistra, ma non fa cose tanto diverse rispetto allo scorso anno. Adesso è tornato anche a segnare: dopo la doppietta contro il PSV (l’unico a salvarsi dalla clamorosa disfatta), ha messo a segno un vero e proprio capolavoro contro l’Inter. McTominay non può mai essere un problema, semplicemente ora le aspettative sono più alte rispetto a quando è arrivato. Lasciamo allo scozzese la libertà di esprimere al meglio il suo potenziale, perché può dare ancora enormi soddisfazioni in maglia azzurra.
CI SONO CAPITANI E CAPITANI – Se c’è una cosa che mi preme tanto è il comportamento in campo di un calciatore. L’adrenalina di una partita, a volte, può giocare brutti scherzi, ma rendersi protagonisti di gesti poco piacevoli, soprattutto se fatti da un capitano, è un qualcosa che non può mai andare bene. A Giovanni Di Lorenzo si possono sindacare tante cose, ma da quando indossa la fascia da capitano, si è sempre contraddistinto per atteggiamento degno di nota e da esempio per i compagni. Capisco le vecchie ruggini tra Conte e Lautaro, ma perseverare nella provocazione, con maniere villane, non è l’atteggiamento che mi aspetto da chi ha la fascia sul braccio. Comportamenti che non mi aspetto né da un capitano e nemmeno da un allenatore.
L’UOMO IN PIU’ – Fulmini e saette tra Napoli e Inter, con scintille tra Conte e Lautaro Martinez. Mentre gli altri tentano di placare gli animi infuocati, chi davvero blocca la diatriba è Frank Zambo Anguissa. Dopo soli sei minuti dal far west avvenuto in campo, mette a segno il gol che chiude la partita, con una galoppata che spacca in due la difesa dell’Inter, concludendo l’azione con un grande diagonale. Ma non è solo il gol che gli fa fare la differenza: gioca a tutto campo ed è travolgente con la sua fisicità. Soprattutto nel secondo tempo, mette in scena una prestazione impressionante. Quando il camerunense fa questo tipo di prestazioni, il pensiero va sempre a quando andrà in coppa d’Africa e lascerà un bel vuoto a centrocampo. E’ vero che Conte ha molte frecce nel suo arco (infortuni permettendo), ma la quantità e la qualità che offre Anguissa a centrocampo è indispensabile nello scacchiere dell’allenatore azzurro.
Preziosa Lombardi
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