A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Bellucci, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Bologna.
Cinque vittorie di fila per il Bologna e quarto posto in cassaforte. Qual è il segreto della squadra di Vincenzo Italiano?
"Penso sia proprio Italiano il segreto. Ha una carica elettrica incredibile, sembra fatto apposta per l’ambiente di Bologna. Gli allenatori con il suo carattere hanno sempre fatto bene qui, basti pensare a Ulivieri e Mazzone. Ha riportato entusiasmo, lo vive dalla panchina. Dopo una stagione incredibile come quella di Motta, che sembrava irripetibile, lui sta facendo addirittura meglio. Secondo me, Italiano è perfetto per il Bologna."
Nelle ultime settimane, Conte è stato molto criptico sul suo futuro. Perché non smentisce o conferma le voci che lo vogliono lontano da Napoli nella prossima stagione? Non sarebbe più utile all’ambiente una presa di posizione chiara?
"Innanzitutto, spero che rimanga a Napoli. Mi sembra perfetto per una piazza come questa: con il suo carattere riesce a tenere tutto sotto controllo e a far rendere al meglio i giocatori. Non lo conosco bene personalmente, ma so che è una persona onesta. Se non si sbilancia, è perché non vuole prendere in giro nessuno. Inoltre, vuole spostare l’attenzione sulla corsa scudetto, perché altrimenti si parlerebbe solo di lui. E invece il Napoli sta facendo un lavoro incredibile: sfido chiunque a dire che a inizio anno avrebbe immaginato la squadra in lotta per il titolo a pochi turni dalla fine. Il calendario non è semplice, ma il Napoli ha ancora le sue possibilità. Conte vuole tenere la squadra concentrata sullo scudetto.”
Il Bologna sarà l’ago della bilancia nella corsa al titolo, affrontando Napoli, Atalanta e Inter nelle prossime tre gare. Per caratteristiche, secondo lei, contro quale di queste tre squadre il Bologna potrebbe trovarsi più a suo agio?
"Domanda difficile. Il Bologna ha affrontato squadre molto diverse e ha sempre fatto bene, ma devo dire che contro il Venezia non è stato brillante come nelle partite precedenti. Poi, certo, il gol di Orsolini ha deciso la gara, ma sta girando tutto nel verso giusto, anche perché quando fai le cose nel modo giusto, la fortuna ti assiste. Il Bologna è la squadra che recupera più palloni nella metà campo avversaria in Serie A, quindi il Napoli dovrà stare attento. Nel secondo tempo contro il Milan, soprattutto dopo l’ingresso di Leão, il Napoli ha sofferto. Il Bologna potrebbe mettere in difficoltà il Napoli con un pressing alto fin dai primi minuti. E Conte queste cose le sa benissimo."
Raspadori, che le assomiglia molto, è un calciatore di talento, ma nel 4-3-3 del Napoli fatica a trovare spazio. Secondo lei sarebbe meglio per il Napoli e per il ragazzo separarsi?
"Gli consiglierei di pensarci molto bene prima di lasciare Napoli. Trovare un club dove sentirsi importante sotto tutti gli aspetti non è semplice. Raspadori può fare diversi ruoli in attacco, lo ha già dimostrato. Quando gioca nel 3-5-2 accanto a un riferimento offensivo come Lukaku, diventa devastante. Recupera palloni, calcia con entrambi i piedi ed è imprendibile. Lo abbiamo visto anche in Nazionale, quando ha giocato accanto a Kean. Nel 4-3-3, invece, da esterno a destra o sinistra il suo lavoro cambia radicalmente, e Politano, ad esempio, è più abituato a quel ruolo. Ripeto, prima di lasciare Napoli ci penserei dieci volte. Lo dico con cognizione di causa, visto che nella mia carriera ho lasciato il Napoli per il Bologna.”
Ma per il bene della sua carriera, non sarebbe meglio trovare un club più adatto alle sue caratteristiche?
"Lui è considerato molto anche a livello di Nazionale. Spalletti lo ha convocato anche quando giocava meno. A gennaio, Conte non lo ha mandato via proprio perché pensava che potesse tornare utile con un cambio di modulo, e infatti è stato decisivo in alcune gare. Una squadra ha bisogno di una rosa ampia: se cambi modulo e perdi qualità, hai un problema. Conte lo sa bene, per questo ha voluto mantenere un gruppo forte, con alternative di livello.”
Il problema del Napoli, rispetto all’Inter, è proprio nelle seconde linee?
"Sì, ma in Italia rispetto all’Inter ci perdono tutti. È una corazzata. Non gioca Barella? C’è Frattesi che fa una partita incredibile. Non gioca Bastoni? C’è Bisseck o un altro giocatore dello stesso livello. L’Inter è la più forte non solo per i singoli, ma anche per il lavoro del suo allenatore. Sta dominando in campionato, è in semifinale di Coppa Italia e sta facendo bene in Champions. Non è un caso."
Punterebbe ancora su Romelu Lukaku come attaccante titolare?
"Se c’è Conte, mi tengo Lukaku senza dubbio. È il suo attaccante ideale. Anche quando non segna, è un regista avanzato, un riferimento che fa il gioco della squadra. Il binomio Conte-Lukaku è perfetto. Lukaku ha un’intelligenza calcistica sopraffina. Forse è riduttivo chiamarlo semplicemente attaccante, perché ha una visione di gioco straordinaria. Ma proprio per questo non lo porterei sempre allo stremo fisicamente: affiancargli un co-titolare potrebbe essere la soluzione migliore. Questo è il ruolo di Simeone, che sa fare il suo lavoro e quando entra dà sempre il massimo. È vero, gli manca il gol, ma entrare e incidere subito non è facile. Però è un giocatore che lotta, corre, recupera palloni. Questo i compagni lo sanno e lo apprezzano. Certo, un’alternativa di livello potrebbe fare comodo."
di Napoli Magazine
01/04/2025 - 11:15
A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Bellucci, allenatore ed ex calciatore, tra le altre, di Napoli e Bologna.
Cinque vittorie di fila per il Bologna e quarto posto in cassaforte. Qual è il segreto della squadra di Vincenzo Italiano?
"Penso sia proprio Italiano il segreto. Ha una carica elettrica incredibile, sembra fatto apposta per l’ambiente di Bologna. Gli allenatori con il suo carattere hanno sempre fatto bene qui, basti pensare a Ulivieri e Mazzone. Ha riportato entusiasmo, lo vive dalla panchina. Dopo una stagione incredibile come quella di Motta, che sembrava irripetibile, lui sta facendo addirittura meglio. Secondo me, Italiano è perfetto per il Bologna."
Nelle ultime settimane, Conte è stato molto criptico sul suo futuro. Perché non smentisce o conferma le voci che lo vogliono lontano da Napoli nella prossima stagione? Non sarebbe più utile all’ambiente una presa di posizione chiara?
"Innanzitutto, spero che rimanga a Napoli. Mi sembra perfetto per una piazza come questa: con il suo carattere riesce a tenere tutto sotto controllo e a far rendere al meglio i giocatori. Non lo conosco bene personalmente, ma so che è una persona onesta. Se non si sbilancia, è perché non vuole prendere in giro nessuno. Inoltre, vuole spostare l’attenzione sulla corsa scudetto, perché altrimenti si parlerebbe solo di lui. E invece il Napoli sta facendo un lavoro incredibile: sfido chiunque a dire che a inizio anno avrebbe immaginato la squadra in lotta per il titolo a pochi turni dalla fine. Il calendario non è semplice, ma il Napoli ha ancora le sue possibilità. Conte vuole tenere la squadra concentrata sullo scudetto.”
Il Bologna sarà l’ago della bilancia nella corsa al titolo, affrontando Napoli, Atalanta e Inter nelle prossime tre gare. Per caratteristiche, secondo lei, contro quale di queste tre squadre il Bologna potrebbe trovarsi più a suo agio?
"Domanda difficile. Il Bologna ha affrontato squadre molto diverse e ha sempre fatto bene, ma devo dire che contro il Venezia non è stato brillante come nelle partite precedenti. Poi, certo, il gol di Orsolini ha deciso la gara, ma sta girando tutto nel verso giusto, anche perché quando fai le cose nel modo giusto, la fortuna ti assiste. Il Bologna è la squadra che recupera più palloni nella metà campo avversaria in Serie A, quindi il Napoli dovrà stare attento. Nel secondo tempo contro il Milan, soprattutto dopo l’ingresso di Leão, il Napoli ha sofferto. Il Bologna potrebbe mettere in difficoltà il Napoli con un pressing alto fin dai primi minuti. E Conte queste cose le sa benissimo."
Raspadori, che le assomiglia molto, è un calciatore di talento, ma nel 4-3-3 del Napoli fatica a trovare spazio. Secondo lei sarebbe meglio per il Napoli e per il ragazzo separarsi?
"Gli consiglierei di pensarci molto bene prima di lasciare Napoli. Trovare un club dove sentirsi importante sotto tutti gli aspetti non è semplice. Raspadori può fare diversi ruoli in attacco, lo ha già dimostrato. Quando gioca nel 3-5-2 accanto a un riferimento offensivo come Lukaku, diventa devastante. Recupera palloni, calcia con entrambi i piedi ed è imprendibile. Lo abbiamo visto anche in Nazionale, quando ha giocato accanto a Kean. Nel 4-3-3, invece, da esterno a destra o sinistra il suo lavoro cambia radicalmente, e Politano, ad esempio, è più abituato a quel ruolo. Ripeto, prima di lasciare Napoli ci penserei dieci volte. Lo dico con cognizione di causa, visto che nella mia carriera ho lasciato il Napoli per il Bologna.”
Ma per il bene della sua carriera, non sarebbe meglio trovare un club più adatto alle sue caratteristiche?
"Lui è considerato molto anche a livello di Nazionale. Spalletti lo ha convocato anche quando giocava meno. A gennaio, Conte non lo ha mandato via proprio perché pensava che potesse tornare utile con un cambio di modulo, e infatti è stato decisivo in alcune gare. Una squadra ha bisogno di una rosa ampia: se cambi modulo e perdi qualità, hai un problema. Conte lo sa bene, per questo ha voluto mantenere un gruppo forte, con alternative di livello.”
Il problema del Napoli, rispetto all’Inter, è proprio nelle seconde linee?
"Sì, ma in Italia rispetto all’Inter ci perdono tutti. È una corazzata. Non gioca Barella? C’è Frattesi che fa una partita incredibile. Non gioca Bastoni? C’è Bisseck o un altro giocatore dello stesso livello. L’Inter è la più forte non solo per i singoli, ma anche per il lavoro del suo allenatore. Sta dominando in campionato, è in semifinale di Coppa Italia e sta facendo bene in Champions. Non è un caso."
Punterebbe ancora su Romelu Lukaku come attaccante titolare?
"Se c’è Conte, mi tengo Lukaku senza dubbio. È il suo attaccante ideale. Anche quando non segna, è un regista avanzato, un riferimento che fa il gioco della squadra. Il binomio Conte-Lukaku è perfetto. Lukaku ha un’intelligenza calcistica sopraffina. Forse è riduttivo chiamarlo semplicemente attaccante, perché ha una visione di gioco straordinaria. Ma proprio per questo non lo porterei sempre allo stremo fisicamente: affiancargli un co-titolare potrebbe essere la soluzione migliore. Questo è il ruolo di Simeone, che sa fare il suo lavoro e quando entra dà sempre il massimo. È vero, gli manca il gol, ma entrare e incidere subito non è facile. Però è un giocatore che lotta, corre, recupera palloni. Questo i compagni lo sanno e lo apprezzano. Certo, un’alternativa di livello potrebbe fare comodo."