A Stile TV, nel corso della trasmissione “Salite sulla giostra”. è intervenuto Mirko Taccola, ex calciatore del Napoli: “C’è qualità in Napoli e Milan, non c’è solo grinta e corsa. Questa è una gara che può dare fiducia perchè tutte e due ultimamente hanno avuto qualche problemino in termini di risultato. Poi, vincere la coppa sarebbe ulteriormente importante e potrebbe dare uno slancio in più per il campionato. Ho giocato con Allegri a Pisa e a Napoli. Allegri mi pare sia rimasto caratterialmente quello che era da calciatore e quindi goliardico, spensierato. E’ un bravo gestore, ma nei rapporti con i calciatori ci mette leggerezza. Conte invece è già diretto, è un sergente di ferro. A livello caratteriale sono agli antipodi e per il mio carattere, Conte mi sarebbe piaciuto un pelino di più perchè ero un giocatore di temperamento quindi avevo bisogno di un allenatore che a livello  mentale mi sapesse stimolare nella maniera giusta. Avevo bisogno di essere sempre e costantemente al 100% quindi avevo bisogno di un allenatore che mi stava addosso e Conte da questo punto di vista è un maestro. Sono certo che il Napoli arriverà fino alla fine a giocarsi lo scudetto. Ad oggi, l’Inter ha qualcosa in più, ma vedo più competizione rispetto agli altri anni perchè la Roma e la Juve sono lì e arriverà anche l’Atalanta, ma credo che le antagoniste saranno Napoli e Inter. Il Milan ha il vantaggio di non avere lo stress della partita infrasettimanale, ma lo metto un gradino sotto pur non considerandolo fuori dalla lotta. Il Napoli spende tante energie, anche più dell’Inter. Questi infortuni non aiutano e speriamo che con l’anno nuovo qualcuno possa tornare a disposizione, ma c’è da recuperare a livello fisico e mentale McTominay, ma il Napoli è una squadra forte. Bisognerebbe costruire dei giovani, io alleno in serie D per cui non apprezzo questa storia degli under che debbano per forza giocare. C’è bisogno di giovani bravi, c’è in questo momento una richiesta superiore all’offerta e giocano un pò tutti, anche chi non merita. C’è uno svilimento. Poi è vero che in Italia non si rischia, soprattutto nelle categorie importanti. Si centellina le presenze dei giovani, ma quelli bravi vanno messi in capo perchè si matura solo giocando. Però, c’è bisogno di una scrematura migliore perchè ai miei tempi ad esempio si facevano i provini e i più bravi venivano presi. La meritocrazia invece in Italia non esiste più".