Il Mattino si è soffermato sulla svolta del Napoli di Antonio Conte dopo la sconfitta di Verona: "Tutti spingono dalla stessa parte, tutti ci credono, tutti corrono, pressano, tirano, lottano. Innanzitutto per un motivo: perché lo chiede, anzi lo ordina, lo pretende, Antonio Conte. «Vi rendete conto che non avete fame, dopo un decimo posto e una stagione da schifo? Ma come è possibile?». Colpì nell'orgoglio soprattutto chi era qui da tanti anni e aveva già vinto, ricordando loro come si vincesse. Nella notte caldissima di Verona nasce il Napoli che ora è primo in classifica. Per un mese e mezzo, Conte, Oriali, Stellini e company avevano lavorato su una squadra in costruzione. Dopo le due partitelle con Casertana e Cavese, Conte convocò Manna per fargli capire che bisognava fare alla svelta a prendere i rinforzi se si voleva evitare un'altra stagione di sofferenze. Puntava, fin dall'inizio, a una rosa di 16-17 giocatori. Con Lukaku e senza Osimhen. Il primo posto del Napoli è un percorso lunghissimo, fatto di insegnamenti ma anche di grandi uomini che hanno avuto voglia di ritrovare la fiamma, quel fuoco interiore di cui ha sempre parlato Antonio fin dal primo giorno".
di Napoli Magazine
31/10/2024 - 11:05
Il Mattino si è soffermato sulla svolta del Napoli di Antonio Conte dopo la sconfitta di Verona: "Tutti spingono dalla stessa parte, tutti ci credono, tutti corrono, pressano, tirano, lottano. Innanzitutto per un motivo: perché lo chiede, anzi lo ordina, lo pretende, Antonio Conte. «Vi rendete conto che non avete fame, dopo un decimo posto e una stagione da schifo? Ma come è possibile?». Colpì nell'orgoglio soprattutto chi era qui da tanti anni e aveva già vinto, ricordando loro come si vincesse. Nella notte caldissima di Verona nasce il Napoli che ora è primo in classifica. Per un mese e mezzo, Conte, Oriali, Stellini e company avevano lavorato su una squadra in costruzione. Dopo le due partitelle con Casertana e Cavese, Conte convocò Manna per fargli capire che bisognava fare alla svelta a prendere i rinforzi se si voleva evitare un'altra stagione di sofferenze. Puntava, fin dall'inizio, a una rosa di 16-17 giocatori. Con Lukaku e senza Osimhen. Il primo posto del Napoli è un percorso lunghissimo, fatto di insegnamenti ma anche di grandi uomini che hanno avuto voglia di ritrovare la fiamma, quel fuoco interiore di cui ha sempre parlato Antonio fin dal primo giorno".