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IL PARERE - Carmine Esposito: "Hojlund un piccolo Haaland, è stato un acquisto importante tanto quanto quello di De Bruyne"
08.10.2025 11:23 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Esposito, allenatore ed ex attaccante della Fiorentina:
 
Non posso non partire dalla crisi della Fiorentina. Secondo lei, è una crisi che si può risolvere con il più classico dei colpi di spugna del calcio, ovverosia cambiando allenatore, esonerando Pioli? 
 
"Purtroppo nel calcio non si possono cambiare venti calciatori, è più semplice cambiare un solo elemento, l’allenatore, tra virgolette. Penso che la Fiorentina stia trovando tantissime difficoltà quest’anno e forse ora è arrivato il momento, anche se io stimo molto Pioli, perché lo ritengo un allenatore di grande livello. Tuttavia, credo che la squadra abbia affrontato questo inizio di campionato con troppa superficialità, convinta di essere forte e di poter arrivare subito tra le prime cinque. Questo atteggiamento lo stanno pagando, quindi sì, secondo me si è arrivati più o meno al capolinea. Forse si poteva sfruttare questa pausa per le nazionali per inserire già un nuovo tecnico, ma ad oggi non ci sono ancora notizie: questo fa ben sperare per Pioli, anche se le voci girano, ma se poi guardiamo bene tra gli allenatori liberi, non ci sono molte alternative. Forse l’unico che avrebbe potuto rappresentare un ritorno gradito era Palladino, ma non è più ben visto dalla piazza di Firenze. Credo che la società voglia aspettare ancora un po’, magari questi quindici giorni, e poi decidere. Se i risultati non arriveranno, è chiaro che dovranno avere già un piano pronto, perché così la Fiorentina non può andare avanti".
 
La porto ora nel suo habitat naturale, l’area di rigore. Rasmus Højlund ha superato ogni più rosea aspettativa? 
 
"Questo ragazzo è giovane, ma ha doti incredibili, è un piccolo Haaland secondo me, perché ha tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo attaccante. Con tutto il rispetto per Lukaku, Højlund è arrivato in una piazza importantissima, anche tra un po’ di scetticismo: molti avevano storto il naso sul suo nome. Ma se il Napoli ha deciso di puntare forte su di lui, un motivo c’è. Lo sta dimostrando partita dopo partita, con grandi qualità. Per me è stato un acquisto importante tanto quanto quello di De Bruyne, e proprio col belga si esalta, perché è un attaccante che ha bisogno di movimento intorno per essere servito: attacca lo spazio, si butta in profondità. È un attaccante moderno, ideale per il calcio di Conte".
 
Lei lo ha definito un piccolo Haaland: in cosa gli assomiglia? 
 
"Per la capacità di determinare in area di rigore. Ma, per me, Højlund partecipa di più alla manovra rispetto al norvegese e, sul lungo periodo, può diventare persino più determinante. Højlund partecipa di più alla costruzione del gioco, ha un fisico diverso, più slanciato, ma quando parte è devastante: taglia gli spazi in modo perfetto. Gli manca forse un po’ di forza nel colpo di testa, dove Haaland è devastante, ma può diventare un attaccante di livello mondiale. È un giocatore completo, che migliorerà ancora tanto. Quindi, meno goleador di Haaland per ora, ma con margini di crescita persino superiori, perfetto per una squadra che gioca e costruisce tanto, che fa calcio. Gli piace andare incontro al pallone, dialogare, ma anche attaccare la profondità. Io lo avevo già segnalato quando il Napoli valutava altri nomi, e dissi che Højlund era un giovane molto interessante. È un po’ la fotocopia di Lukaku, ma con caratteristiche più dinamiche: quando trova spazio è insuperabile. E con compagni come De Bruyne, che amano le verticalizzazioni, diventa l’attaccante ideale per questo Napoli".
 
Ha citato Lukaku. Quando tornerà, secondo lei, Conte continuerà con una sola punta o cercherà di farli coesistere? 
 
"Avendo il centrocampo che ha adesso, un po’ sbilanciato, e con il ritorno di Romelu, dovrà sacrificare qualcuno. Ma secondo me Højlund e Lukaku possono giocare insieme, perché si compensano bene. Conte potrebbe cambiare modulo, adattandosi alle loro caratteristiche, e credo che questa sia una soluzione possibile".
 
Visto che siamo in pausa nazionali, le chiedo: Francesco Pio Esposito può rappresentarne il futuro dell’Italia? 
 
"Sì, assolutamente. L’ho seguito anche l’anno scorso, perché si parlava di lui in ottica Bologna. È un giocatore forte fisicamente, tecnico, che sa attaccare gli spazi pur essendo strutturato. Dobbiamo puntare su ragazzi così, perché altrimenti le nazionali finiscono per riempirsi di italo-stranieri, e il nostro patrimonio calcistico si impoverisce. Io punterei tanto su di lui. Per me ha le qualità per diventare il punto di riferimento della nazionale del futuro, soprattutto se resterà con i piedi per terra e non si lascerà travolgere dalle prime soddisfazioni. È un ragazzo serio, con voglia di crescere e migliorarsi. Sono sicuro che farà bene, e se farà bene lui, ne gioverà tutto il movimento calcistico italiano".
 
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IL PARERE - Carmine Esposito: "Hojlund un piccolo Haaland, è stato un acquisto importante tanto quanto quello di De Bruyne"

di Napoli Magazine

08/10/2025 - 11:23

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carmine Esposito, allenatore ed ex attaccante della Fiorentina:
 
Non posso non partire dalla crisi della Fiorentina. Secondo lei, è una crisi che si può risolvere con il più classico dei colpi di spugna del calcio, ovverosia cambiando allenatore, esonerando Pioli? 
 
"Purtroppo nel calcio non si possono cambiare venti calciatori, è più semplice cambiare un solo elemento, l’allenatore, tra virgolette. Penso che la Fiorentina stia trovando tantissime difficoltà quest’anno e forse ora è arrivato il momento, anche se io stimo molto Pioli, perché lo ritengo un allenatore di grande livello. Tuttavia, credo che la squadra abbia affrontato questo inizio di campionato con troppa superficialità, convinta di essere forte e di poter arrivare subito tra le prime cinque. Questo atteggiamento lo stanno pagando, quindi sì, secondo me si è arrivati più o meno al capolinea. Forse si poteva sfruttare questa pausa per le nazionali per inserire già un nuovo tecnico, ma ad oggi non ci sono ancora notizie: questo fa ben sperare per Pioli, anche se le voci girano, ma se poi guardiamo bene tra gli allenatori liberi, non ci sono molte alternative. Forse l’unico che avrebbe potuto rappresentare un ritorno gradito era Palladino, ma non è più ben visto dalla piazza di Firenze. Credo che la società voglia aspettare ancora un po’, magari questi quindici giorni, e poi decidere. Se i risultati non arriveranno, è chiaro che dovranno avere già un piano pronto, perché così la Fiorentina non può andare avanti".
 
La porto ora nel suo habitat naturale, l’area di rigore. Rasmus Højlund ha superato ogni più rosea aspettativa? 
 
"Questo ragazzo è giovane, ma ha doti incredibili, è un piccolo Haaland secondo me, perché ha tutte le caratteristiche per diventare un grandissimo attaccante. Con tutto il rispetto per Lukaku, Højlund è arrivato in una piazza importantissima, anche tra un po’ di scetticismo: molti avevano storto il naso sul suo nome. Ma se il Napoli ha deciso di puntare forte su di lui, un motivo c’è. Lo sta dimostrando partita dopo partita, con grandi qualità. Per me è stato un acquisto importante tanto quanto quello di De Bruyne, e proprio col belga si esalta, perché è un attaccante che ha bisogno di movimento intorno per essere servito: attacca lo spazio, si butta in profondità. È un attaccante moderno, ideale per il calcio di Conte".
 
Lei lo ha definito un piccolo Haaland: in cosa gli assomiglia? 
 
"Per la capacità di determinare in area di rigore. Ma, per me, Højlund partecipa di più alla manovra rispetto al norvegese e, sul lungo periodo, può diventare persino più determinante. Højlund partecipa di più alla costruzione del gioco, ha un fisico diverso, più slanciato, ma quando parte è devastante: taglia gli spazi in modo perfetto. Gli manca forse un po’ di forza nel colpo di testa, dove Haaland è devastante, ma può diventare un attaccante di livello mondiale. È un giocatore completo, che migliorerà ancora tanto. Quindi, meno goleador di Haaland per ora, ma con margini di crescita persino superiori, perfetto per una squadra che gioca e costruisce tanto, che fa calcio. Gli piace andare incontro al pallone, dialogare, ma anche attaccare la profondità. Io lo avevo già segnalato quando il Napoli valutava altri nomi, e dissi che Højlund era un giovane molto interessante. È un po’ la fotocopia di Lukaku, ma con caratteristiche più dinamiche: quando trova spazio è insuperabile. E con compagni come De Bruyne, che amano le verticalizzazioni, diventa l’attaccante ideale per questo Napoli".
 
Ha citato Lukaku. Quando tornerà, secondo lei, Conte continuerà con una sola punta o cercherà di farli coesistere? 
 
"Avendo il centrocampo che ha adesso, un po’ sbilanciato, e con il ritorno di Romelu, dovrà sacrificare qualcuno. Ma secondo me Højlund e Lukaku possono giocare insieme, perché si compensano bene. Conte potrebbe cambiare modulo, adattandosi alle loro caratteristiche, e credo che questa sia una soluzione possibile".
 
Visto che siamo in pausa nazionali, le chiedo: Francesco Pio Esposito può rappresentarne il futuro dell’Italia? 
 
"Sì, assolutamente. L’ho seguito anche l’anno scorso, perché si parlava di lui in ottica Bologna. È un giocatore forte fisicamente, tecnico, che sa attaccare gli spazi pur essendo strutturato. Dobbiamo puntare su ragazzi così, perché altrimenti le nazionali finiscono per riempirsi di italo-stranieri, e il nostro patrimonio calcistico si impoverisce. Io punterei tanto su di lui. Per me ha le qualità per diventare il punto di riferimento della nazionale del futuro, soprattutto se resterà con i piedi per terra e non si lascerà travolgere dalle prime soddisfazioni. È un ragazzo serio, con voglia di crescere e migliorarsi. Sono sicuro che farà bene, e se farà bene lui, ne gioverà tutto il movimento calcistico italiano".