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IL PARERE - Novellino: "Lukaku ha giocato molto bene, Kvaratskhelia fa la differenza"
30.12.2024 11:50 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Walter Novellino, ex allenatore di Napoli e Venezia:

Non giocare le coppe può essere un vantaggio per chi punta al campionato?

“Diciamo che sono parzialmente d’accordo. Le partite vanno giocate tutte. È chiaro che le grandi squadre hanno rose competitive, in grado di affrontare due partite a settimana. Tuttavia, un piccolo vantaggio, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni, può esserci. Detto questo, vincere un campionato non è mai facile. Il Napoli, secondo me, è in condizione di poterlo vincere. È una squadra che, caratterialmente, mi piace molto, al pari di Inter e Atalanta. Credo che queste tre si contenderanno il titolo fino alla fine".

Soddisfatto della prestazione di Lukaku contro il Venezia?

“Entrando nel merito della gara di ieri, mi dispiace molto per il rigore sbagliato da Lukaku, perché, a mio avviso, macchia una prestazione ottima dell’attaccante belga. Lukaku ora attacca più lo spazio, non viene più incontro a tenere palla, ma gioca in profondità. Questo lo rende devastante. È un attaccante fortissimo fisicamente e tecnicamente. Ieri è stato sfortunato sul rigore, ma la sua prestazione è stata davvero eccellente".

Kvaratskhelia le è parso sotto tono?

“Kvaratskhelia sta rientrando da un infortunio importante. È un giocatore che gli avversari conoscono ormai bene e spesso viene raddoppiato. Questo lo rende meno incisivo, ma resta un punto di riferimento fondamentale per il Napoli. Lui ti punta, rientra, finta, ed è sempre un pericolo. Paga un po’ la prevedibilità di alcune giocate, ma la qualità c’è. Non lo vedrei come un problema. Non gli chiederei mai di rinunciare alla sua giocata, nonostante, talvolta, risulti prevedibile. Credo che l’azione personale debba essere lasciata ai giocatori con talento. Kvaratskhelia è uno di quei giocatori che, con le sue giocate, fa la differenza. Quando punta l’uomo e vince l’uno contro uno, crea occasioni per tutta la squadra. Non gli chiederei mai di rinunciare a questo tipo di giocate, perché sono ciò che lo rende unico".

Passando a Neres, come giudica il suo avvio di campionato?

“Eccellente. Quando entra in campo, diventa devastante. Ha grande personalità e non ha paura di prendersi responsabilità. Ieri ha creato superiorità numerica in più occasioni, e questo è fondamentale in un calcio dove le squadre si conoscono così bene. È stato uno dei migliori nella partita contro il Venezia".

A proposito del Venezia, crede che l’ottimo calcio di Di Francesco non stia rendendo a causa dei valori tecnici?

“Sì, credo di sì. Di Francesco propone un calcio importante, ma forse la squadra non ha ancora i valori tecnici necessari per esprimere al meglio le sue idee. Speriamo che la società lo aiuti nel mercato di gennaio".

Un passaggio sul Milan: crede che Fonseca stia pagando anche colpe non sue?

“Sì, penso che il problema principale del Milan sia proprio la società. Bonan e Maldini prima, ora Fonseca, che è un ottimo allenatore ed un grande uomo, ma mi sembra sia stato lasciato solo. Nei momenti difficili, un tecnico ha bisogno di supporto dalla dirigenza, e questo al Milan è mancato. Io, ad esempio, ho avuto Marotta e Paratici, questo ruolo avrebbe dovuto ricoprirlo Ibrahomovic. Non è corretto che sia l’allenatore a dover rispondere in conferenza stampa di decisioni già prese in precedenza da altri, e non ancora comunicate a lui".

A proposito di Ibrahimovic: lei ha capito che ruolo operativo ha?

“Non l’ho capito, sinceramente. Ho sentito la discussione con Boban in cui si vantava di comandare tutto, ma comandare non è solo questione di forza. A volte, il suo silenzio è stato più dannoso di tante parole. Deve trovare un equilibrio nel suo ruolo".

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IL PARERE - Novellino: "Lukaku ha giocato molto bene, Kvaratskhelia fa la differenza"

di Napoli Magazine

30/12/2024 - 11:50

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Walter Novellino, ex allenatore di Napoli e Venezia:

Non giocare le coppe può essere un vantaggio per chi punta al campionato?

“Diciamo che sono parzialmente d’accordo. Le partite vanno giocate tutte. È chiaro che le grandi squadre hanno rose competitive, in grado di affrontare due partite a settimana. Tuttavia, un piccolo vantaggio, soprattutto per quanto riguarda gli infortuni, può esserci. Detto questo, vincere un campionato non è mai facile. Il Napoli, secondo me, è in condizione di poterlo vincere. È una squadra che, caratterialmente, mi piace molto, al pari di Inter e Atalanta. Credo che queste tre si contenderanno il titolo fino alla fine".

Soddisfatto della prestazione di Lukaku contro il Venezia?

“Entrando nel merito della gara di ieri, mi dispiace molto per il rigore sbagliato da Lukaku, perché, a mio avviso, macchia una prestazione ottima dell’attaccante belga. Lukaku ora attacca più lo spazio, non viene più incontro a tenere palla, ma gioca in profondità. Questo lo rende devastante. È un attaccante fortissimo fisicamente e tecnicamente. Ieri è stato sfortunato sul rigore, ma la sua prestazione è stata davvero eccellente".

Kvaratskhelia le è parso sotto tono?

“Kvaratskhelia sta rientrando da un infortunio importante. È un giocatore che gli avversari conoscono ormai bene e spesso viene raddoppiato. Questo lo rende meno incisivo, ma resta un punto di riferimento fondamentale per il Napoli. Lui ti punta, rientra, finta, ed è sempre un pericolo. Paga un po’ la prevedibilità di alcune giocate, ma la qualità c’è. Non lo vedrei come un problema. Non gli chiederei mai di rinunciare alla sua giocata, nonostante, talvolta, risulti prevedibile. Credo che l’azione personale debba essere lasciata ai giocatori con talento. Kvaratskhelia è uno di quei giocatori che, con le sue giocate, fa la differenza. Quando punta l’uomo e vince l’uno contro uno, crea occasioni per tutta la squadra. Non gli chiederei mai di rinunciare a questo tipo di giocate, perché sono ciò che lo rende unico".

Passando a Neres, come giudica il suo avvio di campionato?

“Eccellente. Quando entra in campo, diventa devastante. Ha grande personalità e non ha paura di prendersi responsabilità. Ieri ha creato superiorità numerica in più occasioni, e questo è fondamentale in un calcio dove le squadre si conoscono così bene. È stato uno dei migliori nella partita contro il Venezia".

A proposito del Venezia, crede che l’ottimo calcio di Di Francesco non stia rendendo a causa dei valori tecnici?

“Sì, credo di sì. Di Francesco propone un calcio importante, ma forse la squadra non ha ancora i valori tecnici necessari per esprimere al meglio le sue idee. Speriamo che la società lo aiuti nel mercato di gennaio".

Un passaggio sul Milan: crede che Fonseca stia pagando anche colpe non sue?

“Sì, penso che il problema principale del Milan sia proprio la società. Bonan e Maldini prima, ora Fonseca, che è un ottimo allenatore ed un grande uomo, ma mi sembra sia stato lasciato solo. Nei momenti difficili, un tecnico ha bisogno di supporto dalla dirigenza, e questo al Milan è mancato. Io, ad esempio, ho avuto Marotta e Paratici, questo ruolo avrebbe dovuto ricoprirlo Ibrahomovic. Non è corretto che sia l’allenatore a dover rispondere in conferenza stampa di decisioni già prese in precedenza da altri, e non ancora comunicate a lui".

A proposito di Ibrahimovic: lei ha capito che ruolo operativo ha?

“Non l’ho capito, sinceramente. Ho sentito la discussione con Boban in cui si vantava di comandare tutto, ma comandare non è solo questione di forza. A volte, il suo silenzio è stato più dannoso di tante parole. Deve trovare un equilibrio nel suo ruolo".