Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ora direttore sportivo dell'Italia, nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport si è soffermato anche su Max Allegri e Antonio Conte, suoi ex tecnici: "Conte? La determinazione feroce che aveva e la chiarezza nella trasmissione dei concetti. È stato determinante perché si parla di un uomo che ha vissuto una certa epoca con la Juve. Un periodo fatto di grandi successi che erano caratterizzati dal valore dei giocatori, ma anche dalla capacità di soffrire in determinati momenti. Dall’avere un’attitudine al lavoro che esce dai canoni comuni. Preparazione estiva? Caspita quanto lavoravamo… Capii che sarebbe stato un grande allenatore nel 2005-06, a tre giornate dalla fine, abbiamo vinto a Siena e Antonio era il secondo del Siena. A fine incontro mi sono fermato a parlare una decina di minuti con lui e quando l’ho salutato mi sono detto: “Questo o lo rinchiudono (ride, ndr) o diventa uno dei più importanti allenatori nella storia del calcio. È successa la seconda cosa. Allegri? Quella sfacciataggine che in certi momenti alla squadra fa molto bene per superare determinati limiti e step. E poi ci ha restituito una routine più soft durante gli allenamenti e la settimana. Probabilmente sono stati degli ingredienti perfetti per allungare il ciclo e vincere ancora".
di Napoli Magazine
27/09/2025 - 15:02
Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ora direttore sportivo dell'Italia, nell'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport si è soffermato anche su Max Allegri e Antonio Conte, suoi ex tecnici: "Conte? La determinazione feroce che aveva e la chiarezza nella trasmissione dei concetti. È stato determinante perché si parla di un uomo che ha vissuto una certa epoca con la Juve. Un periodo fatto di grandi successi che erano caratterizzati dal valore dei giocatori, ma anche dalla capacità di soffrire in determinati momenti. Dall’avere un’attitudine al lavoro che esce dai canoni comuni. Preparazione estiva? Caspita quanto lavoravamo… Capii che sarebbe stato un grande allenatore nel 2005-06, a tre giornate dalla fine, abbiamo vinto a Siena e Antonio era il secondo del Siena. A fine incontro mi sono fermato a parlare una decina di minuti con lui e quando l’ho salutato mi sono detto: “Questo o lo rinchiudono (ride, ndr) o diventa uno dei più importanti allenatori nella storia del calcio. È successa la seconda cosa. Allegri? Quella sfacciataggine che in certi momenti alla squadra fa molto bene per superare determinati limiti e step. E poi ci ha restituito una routine più soft durante gli allenamenti e la settimana. Probabilmente sono stati degli ingredienti perfetti per allungare il ciclo e vincere ancora".