In Evidenza
L'ARCIVESCOVO - Sepe: "Papa Francesco a Scampia volle dare uno scossone, gli piacque la giaculatoria 'a Madonna v'accumpagna"
25.04.2025 09:27 di Napoli Magazine

Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, ha rilasciato una intervista ad Il Mattino sul suo ricordo di Papa Francesco:

 Argentino e grande tifoso del calcio e di Maradona...

«Ci fu una idea di far giocare il Napoli contro il San Lorenzo, doveva essere una amichevole a Roma, alla quale avrebbe assistito il Papa. Per motivi organizzativi non si riuscì».

Perchè scelse Scampia?

«Volle dare uno scossone. Quando cominciammo a parlare del programma gli raccontai che quando presi possesso della diocesi, prima di arrivare in cattedrale, andai a baciare la terra a Scampia»

Che ricordi ha di quella giornata?

«La forza emotiva che metteva negli incontri, senza badare al tempo. Tant'è che in carcere si fece tardi, l'appuntamento successivo era in cattedrale: nel programma era fissato che salisse prima in episcopio per rifocillarsi. Non ce la fece. Andò nel bagno dei canonici, si lavò la faccia e iniziò l'incontro nel Duomo. Aveva un ritmo forsennato. Più vedeva gente e più si rianimava».

E quel saluto in napoletano 'A Madonna v'accumpagna'?

«Mi aveva chiesto: 'Come posso svegliare con un saluto?'. Gli dissi che qui usiamo questa giaculatoria. 'Molto bella', mi rispose. Ho saputo poi che quando andava un gruppo di napoletani in udienza, la ripeteva. E mi hanno fatto sentire che l'ha usata in Colombia spiegando: 'Questa è una espressione che sembra quasi lingua spagnola'».

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
L'ARCIVESCOVO - Sepe: "Papa Francesco a Scampia volle dare uno scossone, gli piacque la giaculatoria 'a Madonna v'accumpagna"

di Napoli Magazine

25/04/2025 - 09:27

Crescenzio Sepe, arcivescovo emerito di Napoli, ha rilasciato una intervista ad Il Mattino sul suo ricordo di Papa Francesco:

 Argentino e grande tifoso del calcio e di Maradona...

«Ci fu una idea di far giocare il Napoli contro il San Lorenzo, doveva essere una amichevole a Roma, alla quale avrebbe assistito il Papa. Per motivi organizzativi non si riuscì».

Perchè scelse Scampia?

«Volle dare uno scossone. Quando cominciammo a parlare del programma gli raccontai che quando presi possesso della diocesi, prima di arrivare in cattedrale, andai a baciare la terra a Scampia»

Che ricordi ha di quella giornata?

«La forza emotiva che metteva negli incontri, senza badare al tempo. Tant'è che in carcere si fece tardi, l'appuntamento successivo era in cattedrale: nel programma era fissato che salisse prima in episcopio per rifocillarsi. Non ce la fece. Andò nel bagno dei canonici, si lavò la faccia e iniziò l'incontro nel Duomo. Aveva un ritmo forsennato. Più vedeva gente e più si rianimava».

E quel saluto in napoletano 'A Madonna v'accumpagna'?

«Mi aveva chiesto: 'Come posso svegliare con un saluto?'. Gli dissi che qui usiamo questa giaculatoria. 'Molto bella', mi rispose. Ho saputo poi che quando andava un gruppo di napoletani in udienza, la ripeteva. E mi hanno fatto sentire che l'ha usata in Colombia spiegando: 'Questa è una espressione che sembra quasi lingua spagnola'».