A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere, fra le tante, di Napoli e Verona:
Quando ripensa ai tempi del primo Lazio-Napoli si era De Laurentiis, in Coppa Italia, ha la sensazione che il club abbia compiuto un miracolo sportivo?
"Sicuramente sì, perché il percorso che ha fatto il Napoli è sempre stato di crescita. A parte il primo anno, che è coinciso con la sconfitta nei playoff contro l’Avellino, poi c'è stata una scalata continua per raggiungere obiettivi che inizialmente sembravano impensabili. Adesso, invece, sono diventati delle certezze. Il Napoli in questi vent'anni ha vinto qualche Coppa Italia, ha conquistato uno scudetto clamoroso e quest’anno sta lottando per un altro titolo, contro ogni più rosea aspettativa".
Nonostante il periodo difficile dal punto di vista degli infortuni, la classifica sorride ancora. Pensa che si possa continuare a sognare lo scudetto?
"Sì, la classifica dice questo. Ci sono due scontri importanti prima del big match con l’Inter. C’è la Lazio, che ha già battuto il Napoli in Coppa Italia ed all’andata, eliminandolo dall’unica competizione in cui era ancora in corsa oltre al campionato. Ma il Napoli arriva a queste partite con una classifica positiva e con delle certezze. Gli infortuni fanno parte del percorso, anche se il Napoli quest'anno gioca una partita a settimana, a parte qualche turno infrasettimanale. È normale che qualche giocatore possa fermarsi, soprattutto in partite tirate dove il risultato è fondamentale. Fa parte del mestiere. Dispiace il Napoli abbia avuto diversi infortuni concentrati sulla catena cinetica di sinistra. Se fossero stati distribuiti meglio tra i vari reparti, forse sarebbe stato più semplice gestirli. Sulle fasce ha sempre avuto, e ha bisogno, di giocatori di qualità. Se gli infortuni fossero stati distribuiti su più ruoli, forse l’impatto sarebbe stato minore. Così, invece, Conte è costretto ad adattare giocatori fuori ruolo. Però quando una squadra lotta per traguardi importanti come il Napoli, ogni giocatore si mette a disposizione perché l'obiettivo è troppo grande".
Si sogna il quarto scudetto, ma se non dovesse arrivare sarebbe un grosso rimpianto?
“Visto che a metà febbraio il Napoli è ancora primo in classifica, non sarebbe una delusione perdere lo Scudetto, ma di certo un gran rimpianto. Diciamo che il Napoli ha fatto una grande cavalcata. A inizio stagione non era tra le favorite, perché le pretendenti erano altre, ma il campionato che sta facendo meriterebbe di essere coronato con il quarto scudetto. Conte e i giocatori ne sono consapevoli. La partita con l’Inter non sarà un bivio definitivo, perché ci sono ancora tante gare, ma vincerla o comunque uscirne indenni potrebbe dare una grande spinta alla squadra. Bisognerà capire come il Napoli arriverà a quella sfida. In questo turno, però, domenica co sarà Juve-Inter, e il Napoli non avrà un match facile contro la Lazio, che lotta per un posto in Champions. Ma se il Napoli riuscisse a vincere e, contemporaneamente, l’Inter non ottenesse il massimo contro la Juventus, si potrebbe arrivare allo scontro diretto con qualche punto di margine, che potrebbe fare comodo".
È molto concentrato su Napoli-Inter: pensa che alla fine si deciderà tutto lì?
"Secondo me no, ma sarà un crocevia importantissimo. Anche l’Atalanta è un po’ indietro, ma è sempre una squadra pericolosa. Certo, recuperare punti è difficile, perché devi sperare che gli altri sbaglino. Però non sarà una partita decisiva, anche se tutti la aspettiamo con ansia: le sfide tra Napoli e Inter non sono mai state banali".
Prima di arrivare all’Inter ci sono due trasferte consecutive: Lazio e Como. Visti i tanti assenti, pensa sia meglio mantenere il 4-3-3 con Raspadori o Ngonge a sinistra, oppure cambiare assetto?
"Durante la partita si possono fare aggiustamenti. Conte è un maestro in questo. Un allenatore bravo non si giudica solo da come schiera la squadra, ma da come la gestisce durante il match. Partire con il 4-3-3 garantisce continuità, ma se la situazione lo richiedesse, Conte saprà adattare il modulo. Non vedo perché cambiare subito un sistema che sta funzionando".
Caprile sarà un rimpianto per il Napoli?
"Caprile sta facendo bene a Cagliari, ma non sarà un rimpianto per il Napoli. Non perché non sia un portiere da Napoli, anzi: nelle poche partite giocate ha dimostrato il suo valore. Però il club ha fatto una scelta, e anche lui voleva andare a giocare. Il Napoli ha un grande portiere, Meret, e, se in futuro dovesse perderlo, sicuramente punterà su un altro estremo difensore di livello. Caprile avrebbe potuto fare bene, ma la sua partenza è stata una decisione condivisa con la società. A fine stagione potrebbe anche ritornare al Napoli".
di Napoli Magazine
14/02/2025 - 11:27
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Matteo Gianello, ex portiere, fra le tante, di Napoli e Verona:
Quando ripensa ai tempi del primo Lazio-Napoli si era De Laurentiis, in Coppa Italia, ha la sensazione che il club abbia compiuto un miracolo sportivo?
"Sicuramente sì, perché il percorso che ha fatto il Napoli è sempre stato di crescita. A parte il primo anno, che è coinciso con la sconfitta nei playoff contro l’Avellino, poi c'è stata una scalata continua per raggiungere obiettivi che inizialmente sembravano impensabili. Adesso, invece, sono diventati delle certezze. Il Napoli in questi vent'anni ha vinto qualche Coppa Italia, ha conquistato uno scudetto clamoroso e quest’anno sta lottando per un altro titolo, contro ogni più rosea aspettativa".
Nonostante il periodo difficile dal punto di vista degli infortuni, la classifica sorride ancora. Pensa che si possa continuare a sognare lo scudetto?
"Sì, la classifica dice questo. Ci sono due scontri importanti prima del big match con l’Inter. C’è la Lazio, che ha già battuto il Napoli in Coppa Italia ed all’andata, eliminandolo dall’unica competizione in cui era ancora in corsa oltre al campionato. Ma il Napoli arriva a queste partite con una classifica positiva e con delle certezze. Gli infortuni fanno parte del percorso, anche se il Napoli quest'anno gioca una partita a settimana, a parte qualche turno infrasettimanale. È normale che qualche giocatore possa fermarsi, soprattutto in partite tirate dove il risultato è fondamentale. Fa parte del mestiere. Dispiace il Napoli abbia avuto diversi infortuni concentrati sulla catena cinetica di sinistra. Se fossero stati distribuiti meglio tra i vari reparti, forse sarebbe stato più semplice gestirli. Sulle fasce ha sempre avuto, e ha bisogno, di giocatori di qualità. Se gli infortuni fossero stati distribuiti su più ruoli, forse l’impatto sarebbe stato minore. Così, invece, Conte è costretto ad adattare giocatori fuori ruolo. Però quando una squadra lotta per traguardi importanti come il Napoli, ogni giocatore si mette a disposizione perché l'obiettivo è troppo grande".
Si sogna il quarto scudetto, ma se non dovesse arrivare sarebbe un grosso rimpianto?
“Visto che a metà febbraio il Napoli è ancora primo in classifica, non sarebbe una delusione perdere lo Scudetto, ma di certo un gran rimpianto. Diciamo che il Napoli ha fatto una grande cavalcata. A inizio stagione non era tra le favorite, perché le pretendenti erano altre, ma il campionato che sta facendo meriterebbe di essere coronato con il quarto scudetto. Conte e i giocatori ne sono consapevoli. La partita con l’Inter non sarà un bivio definitivo, perché ci sono ancora tante gare, ma vincerla o comunque uscirne indenni potrebbe dare una grande spinta alla squadra. Bisognerà capire come il Napoli arriverà a quella sfida. In questo turno, però, domenica co sarà Juve-Inter, e il Napoli non avrà un match facile contro la Lazio, che lotta per un posto in Champions. Ma se il Napoli riuscisse a vincere e, contemporaneamente, l’Inter non ottenesse il massimo contro la Juventus, si potrebbe arrivare allo scontro diretto con qualche punto di margine, che potrebbe fare comodo".
È molto concentrato su Napoli-Inter: pensa che alla fine si deciderà tutto lì?
"Secondo me no, ma sarà un crocevia importantissimo. Anche l’Atalanta è un po’ indietro, ma è sempre una squadra pericolosa. Certo, recuperare punti è difficile, perché devi sperare che gli altri sbaglino. Però non sarà una partita decisiva, anche se tutti la aspettiamo con ansia: le sfide tra Napoli e Inter non sono mai state banali".
Prima di arrivare all’Inter ci sono due trasferte consecutive: Lazio e Como. Visti i tanti assenti, pensa sia meglio mantenere il 4-3-3 con Raspadori o Ngonge a sinistra, oppure cambiare assetto?
"Durante la partita si possono fare aggiustamenti. Conte è un maestro in questo. Un allenatore bravo non si giudica solo da come schiera la squadra, ma da come la gestisce durante il match. Partire con il 4-3-3 garantisce continuità, ma se la situazione lo richiedesse, Conte saprà adattare il modulo. Non vedo perché cambiare subito un sistema che sta funzionando".
Caprile sarà un rimpianto per il Napoli?
"Caprile sta facendo bene a Cagliari, ma non sarà un rimpianto per il Napoli. Non perché non sia un portiere da Napoli, anzi: nelle poche partite giocate ha dimostrato il suo valore. Però il club ha fatto una scelta, e anche lui voleva andare a giocare. Il Napoli ha un grande portiere, Meret, e, se in futuro dovesse perderlo, sicuramente punterà su un altro estremo difensore di livello. Caprile avrebbe potuto fare bene, ma la sua partenza è stata una decisione condivisa con la società. A fine stagione potrebbe anche ritornare al Napoli".