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L'EX - Zamboni: "Conte è un grande allenatore, sarei rimasto a vita al Napoli, il tifo è unico"
08.07.2024 23:07 di Napoli Magazine

Ospite alla trasmissione Calcio Time, in onda sui canali social di EuropaCalcio.it, Marco Zamboni ha parlato del momento difficile che sta vivendo il calcio italiano attuale. Così l’ex difensore classe 1977, che in carriera ha vestito maglie importanti come quelle di Chievo, Juventus, Lecce, Napoli e Udinese: “Buongiorno al Napoli? Premetto che non seguo più molto questo calcio attuale, che non mi piace per nulla. Mi limito a dire che Conte è un grande allenatore, se lo ha voluto fortemente sono certo che lo ha osservato e studiato per bene. Non penso che sbaglia i giocatori che vuole. Calafiori all’Arsenal per cinquanta milioni? Follia totale! Se Calafiori vale cinquanta milioni, allora Nesta e Cannavaro ne dovrebbero valere cinquecento. Anche questo è il calcio moderno che non appoggio. Sto dicendo cose vere che non possono essere contraddette. Tra l’altro, oggi nessun difensore sa marcare, l’ultimo che sapeva farlo era Chiellini“.

Prosegue: “L’Italia? Ho visto una squadra giocare senza anima e voglia di vincere. Non ho mai visto, e lo affermo in maniera più generale, il desiderio di lottare. Spalletti? Ha detto ringiovanirà, ma io metterei direttamente l’Under 21 in campo. Se questo è l’atteggiamento dei “grandi”, l’unica svolta sarebbe mettere l’Under 21, almeno so che darebbero il 110%. Balotelli ha ragione, è stato poi filmato in quella sera a Lignano, dove aveva bevuto un bicchiere in più, non aveva né sparato a nessuno né ammazzato nessuno. Speriamo sia l’anno zero, ma ci credo poco. Punterei tutto suoi giovani, che devono avere la possibilità di giocare e soprattutto di sbagliare. I settori giovanili in Italia fanno ridere, l’unico che funziona è quello dell’Atalanta, dove ad allenare sono tutti ex giocatori che, in quanto tali, sanno cosa dire e insegnare ai ragazzi. Vediamo anche il Barcellona, che sta uscendo dai debiti anche grazie alla valorizzazione dei vivaio. Non tramite porcate come le plusvalenze“.

Sempre nel corso della diretta Calcio Time, Marco Zamboni ha ricordato a EuropaCalcio.it la sua seconda esperienza con la maglia del Napoli, vale a dire la stagione 2003/2004 (aveva già militato nel capoluogo campano nel 1997/1998, quando era ancora molto giovane). I partenopei erano impegnati nel campionato di Serie B.

Così l’ex difensore: “Fu anno difficile dal punto di vista dei risultati, ma per me fantastico sotto il profilo personale. Giocai credo tutte le partite e ricordo in particolar modo un gol che segnai da circa quaranta metri contro il Messina. Inoltre i napoletani mi volevano bene. Mi è dispiaciuto tanto che pochi mesi dopo ci fu il fallimento societario: avevo altri tre anni di contratto e sarei rimasto a vita. Io avevo dato tutto, non a caso durante l’estate, quando io e gli altri miei ex compagni di squadra, mi chiamò la Reggina e tornai a giocare in A“.

Poi: “Il tifo napoletano? Se ci penso mi viene ancora la pelle d’oca. Il tifo e l’attaccamento dei sostenitori del Napoli ha dell’incredibile, è il numero uno in Italia. Se la Curva A e la Curva B si unissero, verrebbe giù un putiferio“.

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L'EX - Zamboni: "Conte è un grande allenatore, sarei rimasto a vita al Napoli, il tifo è unico"

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08/07/2024 - 23:07

Ospite alla trasmissione Calcio Time, in onda sui canali social di EuropaCalcio.it, Marco Zamboni ha parlato del momento difficile che sta vivendo il calcio italiano attuale. Così l’ex difensore classe 1977, che in carriera ha vestito maglie importanti come quelle di Chievo, Juventus, Lecce, Napoli e Udinese: “Buongiorno al Napoli? Premetto che non seguo più molto questo calcio attuale, che non mi piace per nulla. Mi limito a dire che Conte è un grande allenatore, se lo ha voluto fortemente sono certo che lo ha osservato e studiato per bene. Non penso che sbaglia i giocatori che vuole. Calafiori all’Arsenal per cinquanta milioni? Follia totale! Se Calafiori vale cinquanta milioni, allora Nesta e Cannavaro ne dovrebbero valere cinquecento. Anche questo è il calcio moderno che non appoggio. Sto dicendo cose vere che non possono essere contraddette. Tra l’altro, oggi nessun difensore sa marcare, l’ultimo che sapeva farlo era Chiellini“.

Prosegue: “L’Italia? Ho visto una squadra giocare senza anima e voglia di vincere. Non ho mai visto, e lo affermo in maniera più generale, il desiderio di lottare. Spalletti? Ha detto ringiovanirà, ma io metterei direttamente l’Under 21 in campo. Se questo è l’atteggiamento dei “grandi”, l’unica svolta sarebbe mettere l’Under 21, almeno so che darebbero il 110%. Balotelli ha ragione, è stato poi filmato in quella sera a Lignano, dove aveva bevuto un bicchiere in più, non aveva né sparato a nessuno né ammazzato nessuno. Speriamo sia l’anno zero, ma ci credo poco. Punterei tutto suoi giovani, che devono avere la possibilità di giocare e soprattutto di sbagliare. I settori giovanili in Italia fanno ridere, l’unico che funziona è quello dell’Atalanta, dove ad allenare sono tutti ex giocatori che, in quanto tali, sanno cosa dire e insegnare ai ragazzi. Vediamo anche il Barcellona, che sta uscendo dai debiti anche grazie alla valorizzazione dei vivaio. Non tramite porcate come le plusvalenze“.

Sempre nel corso della diretta Calcio Time, Marco Zamboni ha ricordato a EuropaCalcio.it la sua seconda esperienza con la maglia del Napoli, vale a dire la stagione 2003/2004 (aveva già militato nel capoluogo campano nel 1997/1998, quando era ancora molto giovane). I partenopei erano impegnati nel campionato di Serie B.

Così l’ex difensore: “Fu anno difficile dal punto di vista dei risultati, ma per me fantastico sotto il profilo personale. Giocai credo tutte le partite e ricordo in particolar modo un gol che segnai da circa quaranta metri contro il Messina. Inoltre i napoletani mi volevano bene. Mi è dispiaciuto tanto che pochi mesi dopo ci fu il fallimento societario: avevo altri tre anni di contratto e sarei rimasto a vita. Io avevo dato tutto, non a caso durante l’estate, quando io e gli altri miei ex compagni di squadra, mi chiamò la Reggina e tornai a giocare in A“.

Poi: “Il tifo napoletano? Se ci penso mi viene ancora la pelle d’oca. Il tifo e l’attaccamento dei sostenitori del Napoli ha dell’incredibile, è il numero uno in Italia. Se la Curva A e la Curva B si unissero, verrebbe giù un putiferio“.