A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla Giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto De Canio, allenatore: “Ho avuto la fortuna di dare un’opportunità ad Antonio Conte perché sono convinto che un gruppo di qualità aiuti a fare meglio le cose ed io ho approfittato della sua esperienza. È stato uno scambio reciproco, è piaciuto ad entrambi, ma essere allenatori non è una cosa che si impara, si è o non si è. Poi quello che è diventato lo deve solo a se stesso, certo ognuno gli ha lasciato qualcosa ma lui è proprio bravo. Quando Conte era con me, gli chiedevo di analizzare la partita e in particolare gli chiedevo di far vedere ai centrocampisti cosa correggere e lui si preparava e parlava alla squadra. Ma vi racconto un aneddoto, perché prendeva sempre di mira D’Aversa! Un allenatore di calcio deve conoscere il calcio che non è fatto di numeri! Conoscere il calcio è una somma di cosa, c’è la gestione degli uomini, le caratteristiche dei calciatori, e metterle insieme non è da tutti. L’allenatore è completo quando riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche della squadra che ha disposizione. Se il Napoli vincerà lo scudetto questo sarebbe il più sofferto ed inaspettato. Quando si vince è sempre bello, ma questo avrebbe un valore maggiore per le difficoltà avute. Se sei pronto e sai approfittare delle disgrazie altrui è un titolo di merito non è fortuna perché vuol dire che ci hai creduto anche nelle difficoltà”.
di Napoli Magazine
10/05/2025 - 13:27
A Stile TV nel corso della trasmissione “Salite sulla Giostra” di Raffaele Auriemma è intervenuto De Canio, allenatore: “Ho avuto la fortuna di dare un’opportunità ad Antonio Conte perché sono convinto che un gruppo di qualità aiuti a fare meglio le cose ed io ho approfittato della sua esperienza. È stato uno scambio reciproco, è piaciuto ad entrambi, ma essere allenatori non è una cosa che si impara, si è o non si è. Poi quello che è diventato lo deve solo a se stesso, certo ognuno gli ha lasciato qualcosa ma lui è proprio bravo. Quando Conte era con me, gli chiedevo di analizzare la partita e in particolare gli chiedevo di far vedere ai centrocampisti cosa correggere e lui si preparava e parlava alla squadra. Ma vi racconto un aneddoto, perché prendeva sempre di mira D’Aversa! Un allenatore di calcio deve conoscere il calcio che non è fatto di numeri! Conoscere il calcio è una somma di cosa, c’è la gestione degli uomini, le caratteristiche dei calciatori, e metterle insieme non è da tutti. L’allenatore è completo quando riesce a sfruttare al meglio le caratteristiche della squadra che ha disposizione. Se il Napoli vincerà lo scudetto questo sarebbe il più sofferto ed inaspettato. Quando si vince è sempre bello, ma questo avrebbe un valore maggiore per le difficoltà avute. Se sei pronto e sai approfittare delle disgrazie altrui è un titolo di merito non è fortuna perché vuol dire che ci hai creduto anche nelle difficoltà”.