A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Bologna e Atalanta.
Vorrei parlare con lei di un altro dirigente che considero un vero fenomeno tra i direttori sportivi: mi riferisco a Giovanni Sartori, attualmente al Bologna. In tanti pensavano che non sarebbe riuscito a ripetere quanto fatto l’anno scorso, che per il Bologna è stato quasi come vincere uno scudetto. Ci sono state cessioni importanti, come quella di Zirkzee, eppure il Bologna ha preso Italiano e sta facendo, forse, anche meglio. Lei cosa ne pensa?
“Lo dico chiaramente: io sono di parte, perché conosco Sartori personalmente. Però credo che la sua carriera parli da sola. È un grande dirigente e, soprattutto, un grande uomo. Ha fatto grande il Chievo Verona, portandolo a livelli straordinari, che poi non si sono più visti, considerando anche la fine che ha fatto il club dopo la sua uscita. Quando è arrivato a Bergamo ha fatto qualcosa di incredibile: l’Atalanta è quella che vediamo oggi anche grazie all’impronta iniziale data da Sartori. Poi è andato a Bologna e ha confermato, ancora una volta, di essere un grande professionista. È uno di quei direttori che non ama stare sotto i riflettori, in televisione o sui giornali, ma lavora tantissimo e guarda tantissime partite. È competente e, secondo me, uno dei migliori in Italia".
Bologna-Napoli: si aspetta una partita propositiva da parte di entrambe o una partita più tattica, all’italiana?
"Mi aspetto una partita vera, di altissimo livello. È decisiva sia per il Bologna che per il Napoli. Il Napoli, con una vittoria, potrebbe mettere un margine importante rispetto al Bologna e alle altre concorrenti per la Champions. Per il Bologna, invece, è una chance importantissima per restare agganciato al quarto posto e accorciare magari anche sul secondo. Il Bologna sta molto bene: gioca con dinamismo, organizzazione ed entusiasmo. È una squadra in fiducia. Mi aspetto una partita in stile Bologna: ritmo alto, corsa, pressing. Il Napoli è una squadra forte, attrezzata in tutti i settori. Sarà una bella partita di calcio, ma il risultato, come sempre in questi casi, dipenderà da episodi e dettagli. Le due squadre sono molto equilibrate".
Da ex centrocampista, le chiedo un parere su un centrocampista del Napoli: Philippe Billing. Lo riscatterebbe?
"Onestamente l’ho visto giocare solo qualche volta, quindi non posso dare un giudizio preciso. Quando ha giocato, devo dire che mi è anche piaciuto. Però ha avuto poco spazio, ha giocato poco. Quindi non me la sento di esprimere un parere definitivo. Sicuramente Antonio Conte, che lo vede ogni giorno, lo conosce meglio di tutti noi. Io sarei solo un commentatore esterno e rischierei di dire una sciocchezza".
In vista della prossima stagione, in cui molto probabilmente il Napoli disputerà la Champions League, lei continuerebbe a puntare su Lukaku come unica punta titolare o andrebbe sul mercato per prendere un co-titolare?
"Credo che la squadra debba essere rinforzata, soprattutto se si vogliono affrontare tutti gli impegni. Servono giocatori di qualità e, si sa, la qualità costa, soprattutto in attacco. Bisognerebbe anche capire quanto si crede ancora in Simeone, che è a Napoli da anni ma ha avuto poche partite da titolare. E anche Raspadori, per vari motivi, non ha mai fatto 10-15 partite di fila. Il Napoli, come tutte le squadre che giocano in Champions, deve avere una rosa più ampia e di qualità".
Parlando di mercato: Ederson potrebbe essere il nome giusto per il Napoli in caso di partenza di Anguissa?
"Parto da Ederson: è un giocatore fortissimo, potrebbe essere utile per qualsiasi squadra, quindi anche per il Napoli. Per quanto riguarda l’Atalanta, credo abbia subito un contraccolpo dopo la sfida con l’Inter. Prima c’era grande entusiasmo, si pensava di poter accorciare sul Napoli e anche sull’Inter, per sognare addirittura lo scudetto. Ma nel giro di due settimane il sogno è sfumato. Ora bisogna ripartire, ritrovare l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la squadra di Gasperini. Il calendario si accorcia, le partite sono sempre meno e i punti in palio sempre più pesanti. Dopo una stagione lunga e piena di infortuni, la condizione fisica sarà fondamentale. Ma ci aspettano davvero delle partite bellissime, con scontri diretti e punti pesanti. Vediamo cosa succede".
Il fatto che Conte non risponda in modo chiaro sul suo futuro dipende dal desiderio di tenere tutti, squadra, piazza e società, sull’attenti? Oppure sta realmente pensando di lasciare Napoli a fine stagione?
"Conte è un uomo ambizioso, molto esigente. Sa perfettamente cosa significa Napoli, e da tifoso del Napoli sa anche cosa può dare la piazza alla squadra. Vuole giocatori forti, vuole stimolare la società a fare investimenti importanti e dare la possibilità alla città di sognare sia a livello nazionale che internazionale. È un vincente. Secondo me, prima di legarsi ulteriormente al Napoli, ha bisogno di certezze da parte della società".
di Napoli Magazine
04/04/2025 - 11:28
A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Magoni, direttore sportivo del Renate ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli, Bologna e Atalanta.
Vorrei parlare con lei di un altro dirigente che considero un vero fenomeno tra i direttori sportivi: mi riferisco a Giovanni Sartori, attualmente al Bologna. In tanti pensavano che non sarebbe riuscito a ripetere quanto fatto l’anno scorso, che per il Bologna è stato quasi come vincere uno scudetto. Ci sono state cessioni importanti, come quella di Zirkzee, eppure il Bologna ha preso Italiano e sta facendo, forse, anche meglio. Lei cosa ne pensa?
“Lo dico chiaramente: io sono di parte, perché conosco Sartori personalmente. Però credo che la sua carriera parli da sola. È un grande dirigente e, soprattutto, un grande uomo. Ha fatto grande il Chievo Verona, portandolo a livelli straordinari, che poi non si sono più visti, considerando anche la fine che ha fatto il club dopo la sua uscita. Quando è arrivato a Bergamo ha fatto qualcosa di incredibile: l’Atalanta è quella che vediamo oggi anche grazie all’impronta iniziale data da Sartori. Poi è andato a Bologna e ha confermato, ancora una volta, di essere un grande professionista. È uno di quei direttori che non ama stare sotto i riflettori, in televisione o sui giornali, ma lavora tantissimo e guarda tantissime partite. È competente e, secondo me, uno dei migliori in Italia".
Bologna-Napoli: si aspetta una partita propositiva da parte di entrambe o una partita più tattica, all’italiana?
"Mi aspetto una partita vera, di altissimo livello. È decisiva sia per il Bologna che per il Napoli. Il Napoli, con una vittoria, potrebbe mettere un margine importante rispetto al Bologna e alle altre concorrenti per la Champions. Per il Bologna, invece, è una chance importantissima per restare agganciato al quarto posto e accorciare magari anche sul secondo. Il Bologna sta molto bene: gioca con dinamismo, organizzazione ed entusiasmo. È una squadra in fiducia. Mi aspetto una partita in stile Bologna: ritmo alto, corsa, pressing. Il Napoli è una squadra forte, attrezzata in tutti i settori. Sarà una bella partita di calcio, ma il risultato, come sempre in questi casi, dipenderà da episodi e dettagli. Le due squadre sono molto equilibrate".
Da ex centrocampista, le chiedo un parere su un centrocampista del Napoli: Philippe Billing. Lo riscatterebbe?
"Onestamente l’ho visto giocare solo qualche volta, quindi non posso dare un giudizio preciso. Quando ha giocato, devo dire che mi è anche piaciuto. Però ha avuto poco spazio, ha giocato poco. Quindi non me la sento di esprimere un parere definitivo. Sicuramente Antonio Conte, che lo vede ogni giorno, lo conosce meglio di tutti noi. Io sarei solo un commentatore esterno e rischierei di dire una sciocchezza".
In vista della prossima stagione, in cui molto probabilmente il Napoli disputerà la Champions League, lei continuerebbe a puntare su Lukaku come unica punta titolare o andrebbe sul mercato per prendere un co-titolare?
"Credo che la squadra debba essere rinforzata, soprattutto se si vogliono affrontare tutti gli impegni. Servono giocatori di qualità e, si sa, la qualità costa, soprattutto in attacco. Bisognerebbe anche capire quanto si crede ancora in Simeone, che è a Napoli da anni ma ha avuto poche partite da titolare. E anche Raspadori, per vari motivi, non ha mai fatto 10-15 partite di fila. Il Napoli, come tutte le squadre che giocano in Champions, deve avere una rosa più ampia e di qualità".
Parlando di mercato: Ederson potrebbe essere il nome giusto per il Napoli in caso di partenza di Anguissa?
"Parto da Ederson: è un giocatore fortissimo, potrebbe essere utile per qualsiasi squadra, quindi anche per il Napoli. Per quanto riguarda l’Atalanta, credo abbia subito un contraccolpo dopo la sfida con l’Inter. Prima c’era grande entusiasmo, si pensava di poter accorciare sul Napoli e anche sull’Inter, per sognare addirittura lo scudetto. Ma nel giro di due settimane il sogno è sfumato. Ora bisogna ripartire, ritrovare l’entusiasmo che ha sempre contraddistinto la squadra di Gasperini. Il calendario si accorcia, le partite sono sempre meno e i punti in palio sempre più pesanti. Dopo una stagione lunga e piena di infortuni, la condizione fisica sarà fondamentale. Ma ci aspettano davvero delle partite bellissime, con scontri diretti e punti pesanti. Vediamo cosa succede".
Il fatto che Conte non risponda in modo chiaro sul suo futuro dipende dal desiderio di tenere tutti, squadra, piazza e società, sull’attenti? Oppure sta realmente pensando di lasciare Napoli a fine stagione?
"Conte è un uomo ambizioso, molto esigente. Sa perfettamente cosa significa Napoli, e da tifoso del Napoli sa anche cosa può dare la piazza alla squadra. Vuole giocatori forti, vuole stimolare la società a fare investimenti importanti e dare la possibilità alla città di sognare sia a livello nazionale che internazionale. È un vincente. Secondo me, prima di legarsi ulteriormente al Napoli, ha bisogno di certezze da parte della società".