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LA SENTENZA - Platini e Blatter assolti in appello nel caso di presunta frode, ecco i dettagli
25.03.2025 12:29 di Napoli Magazine

Michel Platini e l'ex presidente della Fifa Sepp Blatter sono stati nuovamente assolti in appello dai tribunali svizzeri nel caso di frode che nel 2015 ha infranto le ambizioni del francese di diventare il leader del calcio mondiale. Come in primo grado, anche nel 2022 la Corte d'appello straordinaria del Tribunale penale federale, riunitasi a Muttenz (nord-ovest), non ha accolto le richieste della Procura, che all'inizio di marzo aveva chiesto 20 mesi di detenzione con sospensione condizionale per ciascuno degli imputati. Come in primo grado, anche nel 2022 la Corte d'appello straordinaria del Tribunale penale federale, riunitasi a Muttenz (nord-ovest), non ha accolto le richieste della Procura, che all'inizio di marzo aveva chiesto 20 mesi di pena detentiva con sospensione condizionale per Platini e Blatter. Dopo quasi dieci anni dall'inizio del procedimento giudiziario, è ancora possibile presentare un ricorso definitivo in cassazione presso il Tribunale federale svizzero, ma solo per motivi giuridici limitati. Per quattro giorni, l'ex calciatore e presidente dell'Uefa 69 enne e l'89enne svizzero sono comparsi nuovamente di fronte ai giudici con l'accusa d'aver "ottenuto illegalmente, a danno della Fifa, una somma di 2 milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro), a favore di Michel Platini".

Sia l'accusa che la difesa concordano su un punto: il tre volte vincitore del Pallone d'Oro è stato consulente di Sepp Blatter tra il 1998 e il 2002, durante il primo mandato di quest'ultimo come presidente della Fifa, e i due hanno firmato un contratto nel 1999, concordando una remunerazione annuale di 300.000 franchi svizzeri, interamente pagata dalla Fifa. Ma nel gennaio 2011 l'ex calciatore, nel frattempo divenuto presidente dell'Uefa (2007-2015), "rivendicò una richiesta di risarcimento di 2 milioni di franchi svizzeri", definita dall'accusa una "fattura falsa". Entrambi sostengono di aver concordato fin dall'inizio uno stipendio annuo di un milione di franchi svizzeri, tramite un "gentlemen's agreement" non scritto e senza testimoni, e che le finanze della Fifa non consentivano il pagamento immediato a Platini.

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LA SENTENZA - Platini e Blatter assolti in appello nel caso di presunta frode, ecco i dettagli

di Napoli Magazine

25/03/2025 - 12:29

Michel Platini e l'ex presidente della Fifa Sepp Blatter sono stati nuovamente assolti in appello dai tribunali svizzeri nel caso di frode che nel 2015 ha infranto le ambizioni del francese di diventare il leader del calcio mondiale. Come in primo grado, anche nel 2022 la Corte d'appello straordinaria del Tribunale penale federale, riunitasi a Muttenz (nord-ovest), non ha accolto le richieste della Procura, che all'inizio di marzo aveva chiesto 20 mesi di detenzione con sospensione condizionale per ciascuno degli imputati. Come in primo grado, anche nel 2022 la Corte d'appello straordinaria del Tribunale penale federale, riunitasi a Muttenz (nord-ovest), non ha accolto le richieste della Procura, che all'inizio di marzo aveva chiesto 20 mesi di pena detentiva con sospensione condizionale per Platini e Blatter. Dopo quasi dieci anni dall'inizio del procedimento giudiziario, è ancora possibile presentare un ricorso definitivo in cassazione presso il Tribunale federale svizzero, ma solo per motivi giuridici limitati. Per quattro giorni, l'ex calciatore e presidente dell'Uefa 69 enne e l'89enne svizzero sono comparsi nuovamente di fronte ai giudici con l'accusa d'aver "ottenuto illegalmente, a danno della Fifa, una somma di 2 milioni di franchi svizzeri (1,8 milioni di euro), a favore di Michel Platini".

Sia l'accusa che la difesa concordano su un punto: il tre volte vincitore del Pallone d'Oro è stato consulente di Sepp Blatter tra il 1998 e il 2002, durante il primo mandato di quest'ultimo come presidente della Fifa, e i due hanno firmato un contratto nel 1999, concordando una remunerazione annuale di 300.000 franchi svizzeri, interamente pagata dalla Fifa. Ma nel gennaio 2011 l'ex calciatore, nel frattempo divenuto presidente dell'Uefa (2007-2015), "rivendicò una richiesta di risarcimento di 2 milioni di franchi svizzeri", definita dall'accusa una "fattura falsa". Entrambi sostengono di aver concordato fin dall'inizio uno stipendio annuo di un milione di franchi svizzeri, tramite un "gentlemen's agreement" non scritto e senza testimoni, e che le finanze della Fifa non consentivano il pagamento immediato a Platini.