Sono le squadre che hanno vinto gli ultimi due campionati e che hanno un solo punto di distacco in vetta alla classifica. Le suggestioni di Inter-Napoli potrebbero anche finire qui ma c'è l'inevitabile corollario di incroci che non possono lasciare indifferenti, visto che tre anni fa l'allenatore e il bomber della squadra ospite sono stati i grandi protagonisti di un altro tricolore, sempre a tinte nerazzurre, datato 2021.
Ce ne sarebbe abbastanza per ammantare la sfida di San Siro di tutta la retorica che, fatalmente, si portano dietro i big match. Inter-Napoli è però molto di più. E' lo scontro, per esempio, tra due filosofie di gioco vicine, basti pensare che Inzaghi ha mantenuto il sistema di gioco e certe logiche del suo predecessore ora al Napoli, ma anche abbastanza lontane da rendere il posticipo domenicale particolarmente attraente dal punto di vista tattico.
Se i nerazzurri 2.0 del post Conte proseguono nella ricerca del ribaltamento dell'azione con verticalizzazioni chirurgiche e inserimenti ad alta velocità in fase di sviluppo e conclusione, sono però cambiati nella prima costruzione. Poche squadre al mondo sanno, come l'Inter, scomporsi e ricomporsi facendo scendere i centrocampisti, salire i difensori e abbassare o alzare gli esterni. Per questo è tanto complicato andarli a pressare uomo su uomo.
Antonio Conte lo sa e sa anche preparare al meglio le singole partite facendo mantenere ai suoi dei principi inderogabili. Probabile che aspetti i nerazzurri in blocco medio limitando la pressione alta a pochi momenti della gara, per non farsi portare troppo in giro per il campo. In fase difensiva il Napoli sa piazzarsi con quattro giocatori nella prima chiusura (i due esterni alti più McTominay che si schiera al fianco di Lukaku), oppure lasciare la parità numerica a centrocampo. Di certo dovrà fare una grande attenzione al lavoro incessante che l'Inter sa fare sulle corsie esterne. Quando difende posizionalmente il Napoli si piazza con un 5-4-1 che sa sfruttare i ripiegamenti profondi di Politano, ma il problema può nascere sui ribaltamenti di fronte appena persa palla, quando i nerazzurri diventano letali con i cambi di gioco. Conte questo lo sa e le coperture preventive saranno curate con attenzione.
A San Siro Inter e Napoli scenderanno in campo con il loro abito migliore, Lobotka a parte ancora non al meglio. Un motivo in più per gustarsi una partita che assomiglierà parecchio a una dinamica partita a scacchi.
di Napoli Magazine
10/11/2024 - 10:54
Sono le squadre che hanno vinto gli ultimi due campionati e che hanno un solo punto di distacco in vetta alla classifica. Le suggestioni di Inter-Napoli potrebbero anche finire qui ma c'è l'inevitabile corollario di incroci che non possono lasciare indifferenti, visto che tre anni fa l'allenatore e il bomber della squadra ospite sono stati i grandi protagonisti di un altro tricolore, sempre a tinte nerazzurre, datato 2021.
Ce ne sarebbe abbastanza per ammantare la sfida di San Siro di tutta la retorica che, fatalmente, si portano dietro i big match. Inter-Napoli è però molto di più. E' lo scontro, per esempio, tra due filosofie di gioco vicine, basti pensare che Inzaghi ha mantenuto il sistema di gioco e certe logiche del suo predecessore ora al Napoli, ma anche abbastanza lontane da rendere il posticipo domenicale particolarmente attraente dal punto di vista tattico.
Se i nerazzurri 2.0 del post Conte proseguono nella ricerca del ribaltamento dell'azione con verticalizzazioni chirurgiche e inserimenti ad alta velocità in fase di sviluppo e conclusione, sono però cambiati nella prima costruzione. Poche squadre al mondo sanno, come l'Inter, scomporsi e ricomporsi facendo scendere i centrocampisti, salire i difensori e abbassare o alzare gli esterni. Per questo è tanto complicato andarli a pressare uomo su uomo.
Antonio Conte lo sa e sa anche preparare al meglio le singole partite facendo mantenere ai suoi dei principi inderogabili. Probabile che aspetti i nerazzurri in blocco medio limitando la pressione alta a pochi momenti della gara, per non farsi portare troppo in giro per il campo. In fase difensiva il Napoli sa piazzarsi con quattro giocatori nella prima chiusura (i due esterni alti più McTominay che si schiera al fianco di Lukaku), oppure lasciare la parità numerica a centrocampo. Di certo dovrà fare una grande attenzione al lavoro incessante che l'Inter sa fare sulle corsie esterne. Quando difende posizionalmente il Napoli si piazza con un 5-4-1 che sa sfruttare i ripiegamenti profondi di Politano, ma il problema può nascere sui ribaltamenti di fronte appena persa palla, quando i nerazzurri diventano letali con i cambi di gioco. Conte questo lo sa e le coperture preventive saranno curate con attenzione.
A San Siro Inter e Napoli scenderanno in campo con il loro abito migliore, Lobotka a parte ancora non al meglio. Un motivo in più per gustarsi una partita che assomiglierà parecchio a una dinamica partita a scacchi.