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MILANO - L'ex sindaco Albertini: "San Siro? Traguardo raggiunto con 7 anni di ritardo, il Maradona è vecchio, ADL va ascoltato"
30.09.2025 15:06 di Napoli Magazine
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Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini: "Il traguardo della cessione dello Stadio San Siro è stato raggiunto con 7 anni di ritardo. Se fossimo stati noi l’amministrazione al governo della città di Milano, avremmo creato le condizioni affinché questo traguardo fosse stato raggiunto con largo anticipo come è stato per i casi della Fiera e del Teatro alla Scala di Milano. Le squadre ci hanno detto che lo stadio Giuseppe Meazza non va più bene per affrontare la concorrenza internazionale poiché il calcio è cambiato e ci sono delle attività di contorno, di ristorazioni, commerciali e di eventi che devono essere realizzate. Quindi, bisogna costruirne un altro. Nel caso della Fiera di Milano, noi abbiamo spostato il Polo Interno nella zona di Rho Pero che ha avuto le risorse per procedere allo sviluppo industriale e alla rigenerazione dello scenario di quell’area. Abbiamo fatto lo stesso con il Teatro alla Scala di Milano che non era più agibile da alcuni anni tanto che alcuni miei predecessori sovrintendenti sono stati indagati perché avevano continuato la loro attività in un luogo dove non c’erano più le tutele antinfortunistiche. Noi abbiamo rigenerato e ristrutturato il Teatro di Milano. L’amministrazione di Milano non aveva la maggioranza politica, Il Sindaco Giuseppe Sala è stato umiliato. Infatti, se non ci fosse stata l’uscita di Forza Italia, la delibera non sarebbe passata. Quindi, hanno ritardato di sette anni quello che doveva essere fatto prima. La città di Milano ha avuto la sua vittoria poiché avrà uno stadio nuovo, magnifico e bellissimo che sarà realizzato da quello che può essere considerato il Brunelleschi dei nostri tempi, ovvero Norman Fester. Lo Stadio San Siro non è intoccabile poiché è la superfetazione di quattro architetti che nel corso di 70 anni hanno aggiunto un pezzo dietro l’altro. Infatti, lo stadio esteticamente è improponibile. Tutta l’area intorno all’impianto sarà rigenerata e riqualificata con ingenti e qualificati investimenti per rendere la zona dello stadio un nuovo centro cittadino che è racchiusa nella nostra visione di una Milano policentrica di riqualificazione urbana. Stadio Napoli? Noi abbiamo trasformato un’area di 11 milioni di metri quadrati dove non c’erano più né l’industria né i servizi nella nuova Milano. La seconda guerra mondiale ha generato 3,5 milioni di metri quadrati di macerie. Questo è il rapporto tra cosa ha generato il post-industriale e cosa è stato distrutto nel corso del secondo conflitto mondiale. Abbiamo rigenerato Milano grazie ad un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. La politica deve essere la garanzia della legalità. Noi siamo liberali, non abbiamo preso neanche un avviso di garanzia con più di 30 miliardi di investimenti nel settore dell’imprenditorialità. Il mondo ha investito su Milano poiché non c’erano risorse né nel settore pubblico né nel settore privato della città di Milano. L’interesse privato non collide con l'interesse pubblico se c’è un regista che stabilisce le regole come lo stato. Non conosco la situazione di Napoli, ma ci sono delle analogie con la situazione di Milano. Il giudice sovrano sull’impiego di un territorio e di un manufatto come quello dello Stadio Maradona è di chi lo usa. De Laurentiis va ascoltato e assecondato ma, tuttavia, l’amministrazione non deve fare regali a nessuno e deve consentire che le attività si svolgano nella piena legalità. Bisogna dare a chi svolge una funzione importante per la città come la squadra del Napoli che è una risorsa della città, la libertà di poter costruire un nuovo stadio con la sua capacità imprenditoriale a patto che favorisca lo sviluppo della città e non crei degli ostacoli, altrimenti sarebbe un danno per tutti. Ricordatevi che la storia si fa oggi per il futuro, il rispetto per il passato è giusto e necessario, ma non per tutti. Lo Stadio Maradona non è antico, ma è vecchio".

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30/09/2025 - 15:06

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto l’ex sindaco di Milano, Gabriele Albertini: "Il traguardo della cessione dello Stadio San Siro è stato raggiunto con 7 anni di ritardo. Se fossimo stati noi l’amministrazione al governo della città di Milano, avremmo creato le condizioni affinché questo traguardo fosse stato raggiunto con largo anticipo come è stato per i casi della Fiera e del Teatro alla Scala di Milano. Le squadre ci hanno detto che lo stadio Giuseppe Meazza non va più bene per affrontare la concorrenza internazionale poiché il calcio è cambiato e ci sono delle attività di contorno, di ristorazioni, commerciali e di eventi che devono essere realizzate. Quindi, bisogna costruirne un altro. Nel caso della Fiera di Milano, noi abbiamo spostato il Polo Interno nella zona di Rho Pero che ha avuto le risorse per procedere allo sviluppo industriale e alla rigenerazione dello scenario di quell’area. Abbiamo fatto lo stesso con il Teatro alla Scala di Milano che non era più agibile da alcuni anni tanto che alcuni miei predecessori sovrintendenti sono stati indagati perché avevano continuato la loro attività in un luogo dove non c’erano più le tutele antinfortunistiche. Noi abbiamo rigenerato e ristrutturato il Teatro di Milano. L’amministrazione di Milano non aveva la maggioranza politica, Il Sindaco Giuseppe Sala è stato umiliato. Infatti, se non ci fosse stata l’uscita di Forza Italia, la delibera non sarebbe passata. Quindi, hanno ritardato di sette anni quello che doveva essere fatto prima. La città di Milano ha avuto la sua vittoria poiché avrà uno stadio nuovo, magnifico e bellissimo che sarà realizzato da quello che può essere considerato il Brunelleschi dei nostri tempi, ovvero Norman Fester. Lo Stadio San Siro non è intoccabile poiché è la superfetazione di quattro architetti che nel corso di 70 anni hanno aggiunto un pezzo dietro l’altro. Infatti, lo stadio esteticamente è improponibile. Tutta l’area intorno all’impianto sarà rigenerata e riqualificata con ingenti e qualificati investimenti per rendere la zona dello stadio un nuovo centro cittadino che è racchiusa nella nostra visione di una Milano policentrica di riqualificazione urbana. Stadio Napoli? Noi abbiamo trasformato un’area di 11 milioni di metri quadrati dove non c’erano più né l’industria né i servizi nella nuova Milano. La seconda guerra mondiale ha generato 3,5 milioni di metri quadrati di macerie. Questo è il rapporto tra cosa ha generato il post-industriale e cosa è stato distrutto nel corso del secondo conflitto mondiale. Abbiamo rigenerato Milano grazie ad un rapporto virtuoso tra pubblico e privato. La politica deve essere la garanzia della legalità. Noi siamo liberali, non abbiamo preso neanche un avviso di garanzia con più di 30 miliardi di investimenti nel settore dell’imprenditorialità. Il mondo ha investito su Milano poiché non c’erano risorse né nel settore pubblico né nel settore privato della città di Milano. L’interesse privato non collide con l'interesse pubblico se c’è un regista che stabilisce le regole come lo stato. Non conosco la situazione di Napoli, ma ci sono delle analogie con la situazione di Milano. Il giudice sovrano sull’impiego di un territorio e di un manufatto come quello dello Stadio Maradona è di chi lo usa. De Laurentiis va ascoltato e assecondato ma, tuttavia, l’amministrazione non deve fare regali a nessuno e deve consentire che le attività si svolgano nella piena legalità. Bisogna dare a chi svolge una funzione importante per la città come la squadra del Napoli che è una risorsa della città, la libertà di poter costruire un nuovo stadio con la sua capacità imprenditoriale a patto che favorisca lo sviluppo della città e non crei degli ostacoli, altrimenti sarebbe un danno per tutti. Ricordatevi che la storia si fa oggi per il futuro, il rispetto per il passato è giusto e necessario, ma non per tutti. Lo Stadio Maradona non è antico, ma è vecchio".