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ON AIR - Piccari: "Napoli, la sfida di Torino è insidiosa, McTominay può trovare una buona intesa con De Bruyne, Gattuso? Ha dato senso di appartenenza, ma c'è molto da lavorare"
15.10.2025 11:50 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva radiofonica in Campania - Marco Piccari, giornalista direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, si sente più vicino ai trionfalisti o agli scettici in vista dei play-off della Nazionale?

“No, io appartengo alla categoria dei non ottimisti. Per carità, si prende il risultato di ieri sera perché comunque bisognava vincere, e questo è stato fatto, ma nulla di particolarmente entusiasmante da sottolineare. I due gol di Retegui, uno dei quali bellissimo, chiudono questa tornata di partite con risultati positivi, ma l’Italia non mi è piaciuta. Mi prendo soltanto il risultato, perché dobbiamo ancora lavorare tanto. Ora bisogna guardare alla primavera, quando ci saranno i play-off: servirà risorgere e andare al Mondiale, ma non sarà facile, viste le ultime esperienze. Quindi piedi per terra: c’è tanta strada da fare e, al momento, non vedo una Nazionale così forte da poter pensare di competere al Mondiale. Se dovessimo andarci domani, non saprei che percorso potremmo fare. Molta calma, perché contro Estonia e Israele non abbiamo affrontato certo due potenze. Cerchiamo quindi di mantenere un profilo basso".

È innegabile, però, che anche con la gestione Spalletti ci furono partite abbordabili non sempre concluse positivamente. Cosa ha dato, secondo lei, Rino Gattuso a questa Nazionale?

“Secondo me ha dato senso di appartenenza, cercando di formare un gruppo vero, e questo glielo dobbiamo riconoscere. È stato uno dei suoi meriti principali. Poi, giustamente, anche lui ha ammesso che c’è ancora molto da lavorare. Servirà sfruttare i prossimi impegni per dare spazio a chi ha giocato meno e continuare a cementare lo spirito di squadra, che è fondamentale nel calcio, forse anche più della tattica o della tecnica. Non so se questa Italia possa definirsi ‘vincente’, ma riconosco che Gattuso è riuscito, per ora, a dare un’identità e un senso di gruppo".

Passando al campionato, vorrei partire dalla Roma: secondo lei continuerà il suo percorso di crescita con Gasperini? Anche perché sarà impegnata nella prima vera gara importante della stagione, in casa contro l’Inter.

“Sì, questo è il primo vero test per la Roma, ma anche per l’Inter. Sarà una prova scudetto per chi punta in alto. La Roma è partita bene, ha una grande solidità difensiva e, secondo me, ha raccolto più di quanto abbia espresso sul campo. L’Inter, invece, dovrà dimostrare di essere davvero da titolo. È una partita molto interessante perché ci farà capire a che punto sono entrambe le squadre”.

Dall’altro lato, in testa alla classifica, c’è il Napoli: la prossima gara, contro il Torino, non è di cartello ma è sicuramente insidiosa, anche per il clima teso che si respira in casa granata…

“Sì, il Torino vive una situazione complicata, ma è vero: è una sfida molto insidiosa. Ho visto un minimo di organizzazione nelle ultime partite e Baroni, con il suo assetto tattico, ha dato equilibrio. Il Napoli parte favorito, è più forte, ma deve stare attento: queste partite, ancorché dopo la sosta per le Nazionali, sono sempre particolari. Bisogna verificare le condizioni di chi rientra e gestire bene le energie. Sono convinto che il Napoli farà una buona partita, ma dovrà prestare la massima attenzione, perché sono proprio queste le sfide dove puoi inciampare se le prendi sottogamba".

E poi il Napoli dovrà fare a meno di giocatori importanti, su tutti Stanislav Lobotka e Matteo Politano. In termini di peso calcistico, quale delle due assenze è più significativa?

“Io stravedo per Lobotka, è un giocatore fondamentale, ma credo che la sua assenza possa essere in parte colmata. Quella di Politano, invece, è più difficile da compensare: è un calciatore che ti dà superiorità numerica, ha il guizzo, l’imprevedibilità. Quindi, tra le due, direi che quella di Politano pesi di più".

Tornando alle nazionali, alcuni calciatori del Napoli, come Kevin De Bruyne e Scott McTominay, sono tornati galvanizzati dagli impegni. Crede che l’energia positiva di McTominay, anche grazie al gol segnato, possa rappresentare una svolta per la sua stagione, finora al di sotto delle aspettative?

“Sì, queste partite ti aiutano molto a ritrovare condizione e fiducia. McTominay può trarre beneficio da questo momento e tornare ai suoi livelli. È chiaro che da un centrocampista non ci si possano aspettare sempre tanti gol come i suoi della passata stagione, ma l’importante è che dia equilibrio e contribuisca al gioco. Credo che possa trovare una buona intesa con De Bruyne e offrire comunque un contributo importante alla squadra, anche se dovesse segnare meno: può aiutare gli altri a rendere meglio. Ecco, lui può essere decisivo come l’anno scorso, magari non solo con i gol, ma anche con assist e con un gioco più di squadra. Ha le caratteristiche per farlo, perché è un giocatore duttile, può essere incisivo anche in altri modi. Sono convinto che, pur con qualche gol in meno, potrà restare determinante. E poi Conte, che è molto bravo nell’adattare il suo sistema di gioco, potrebbe anche trovare nuove soluzioni tattiche nel corso del campionato. Credo che ci sia ancora margine per vedere un McTominay diverso, ma sempre di altissimo livello". 

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15/10/2025 - 11:50

A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto - in esclusiva radiofonica in Campania - Marco Piccari, giornalista direttore di TUTTOmercatoWEB Radio. Di seguito, un estratto dell'intervista.

Direttore, si sente più vicino ai trionfalisti o agli scettici in vista dei play-off della Nazionale?

“No, io appartengo alla categoria dei non ottimisti. Per carità, si prende il risultato di ieri sera perché comunque bisognava vincere, e questo è stato fatto, ma nulla di particolarmente entusiasmante da sottolineare. I due gol di Retegui, uno dei quali bellissimo, chiudono questa tornata di partite con risultati positivi, ma l’Italia non mi è piaciuta. Mi prendo soltanto il risultato, perché dobbiamo ancora lavorare tanto. Ora bisogna guardare alla primavera, quando ci saranno i play-off: servirà risorgere e andare al Mondiale, ma non sarà facile, viste le ultime esperienze. Quindi piedi per terra: c’è tanta strada da fare e, al momento, non vedo una Nazionale così forte da poter pensare di competere al Mondiale. Se dovessimo andarci domani, non saprei che percorso potremmo fare. Molta calma, perché contro Estonia e Israele non abbiamo affrontato certo due potenze. Cerchiamo quindi di mantenere un profilo basso".

È innegabile, però, che anche con la gestione Spalletti ci furono partite abbordabili non sempre concluse positivamente. Cosa ha dato, secondo lei, Rino Gattuso a questa Nazionale?

“Secondo me ha dato senso di appartenenza, cercando di formare un gruppo vero, e questo glielo dobbiamo riconoscere. È stato uno dei suoi meriti principali. Poi, giustamente, anche lui ha ammesso che c’è ancora molto da lavorare. Servirà sfruttare i prossimi impegni per dare spazio a chi ha giocato meno e continuare a cementare lo spirito di squadra, che è fondamentale nel calcio, forse anche più della tattica o della tecnica. Non so se questa Italia possa definirsi ‘vincente’, ma riconosco che Gattuso è riuscito, per ora, a dare un’identità e un senso di gruppo".

Passando al campionato, vorrei partire dalla Roma: secondo lei continuerà il suo percorso di crescita con Gasperini? Anche perché sarà impegnata nella prima vera gara importante della stagione, in casa contro l’Inter.

“Sì, questo è il primo vero test per la Roma, ma anche per l’Inter. Sarà una prova scudetto per chi punta in alto. La Roma è partita bene, ha una grande solidità difensiva e, secondo me, ha raccolto più di quanto abbia espresso sul campo. L’Inter, invece, dovrà dimostrare di essere davvero da titolo. È una partita molto interessante perché ci farà capire a che punto sono entrambe le squadre”.

Dall’altro lato, in testa alla classifica, c’è il Napoli: la prossima gara, contro il Torino, non è di cartello ma è sicuramente insidiosa, anche per il clima teso che si respira in casa granata…

“Sì, il Torino vive una situazione complicata, ma è vero: è una sfida molto insidiosa. Ho visto un minimo di organizzazione nelle ultime partite e Baroni, con il suo assetto tattico, ha dato equilibrio. Il Napoli parte favorito, è più forte, ma deve stare attento: queste partite, ancorché dopo la sosta per le Nazionali, sono sempre particolari. Bisogna verificare le condizioni di chi rientra e gestire bene le energie. Sono convinto che il Napoli farà una buona partita, ma dovrà prestare la massima attenzione, perché sono proprio queste le sfide dove puoi inciampare se le prendi sottogamba".

E poi il Napoli dovrà fare a meno di giocatori importanti, su tutti Stanislav Lobotka e Matteo Politano. In termini di peso calcistico, quale delle due assenze è più significativa?

“Io stravedo per Lobotka, è un giocatore fondamentale, ma credo che la sua assenza possa essere in parte colmata. Quella di Politano, invece, è più difficile da compensare: è un calciatore che ti dà superiorità numerica, ha il guizzo, l’imprevedibilità. Quindi, tra le due, direi che quella di Politano pesi di più".

Tornando alle nazionali, alcuni calciatori del Napoli, come Kevin De Bruyne e Scott McTominay, sono tornati galvanizzati dagli impegni. Crede che l’energia positiva di McTominay, anche grazie al gol segnato, possa rappresentare una svolta per la sua stagione, finora al di sotto delle aspettative?

“Sì, queste partite ti aiutano molto a ritrovare condizione e fiducia. McTominay può trarre beneficio da questo momento e tornare ai suoi livelli. È chiaro che da un centrocampista non ci si possano aspettare sempre tanti gol come i suoi della passata stagione, ma l’importante è che dia equilibrio e contribuisca al gioco. Credo che possa trovare una buona intesa con De Bruyne e offrire comunque un contributo importante alla squadra, anche se dovesse segnare meno: può aiutare gli altri a rendere meglio. Ecco, lui può essere decisivo come l’anno scorso, magari non solo con i gol, ma anche con assist e con un gioco più di squadra. Ha le caratteristiche per farlo, perché è un giocatore duttile, può essere incisivo anche in altri modi. Sono convinto che, pur con qualche gol in meno, potrà restare determinante. E poi Conte, che è molto bravo nell’adattare il suo sistema di gioco, potrebbe anche trovare nuove soluzioni tattiche nel corso del campionato. Credo che ci sia ancora margine per vedere un McTominay diverso, ma sempre di altissimo livello".