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REPUBBLICA - Corbo: "Napoli, Conte non dà l'addio, le sue parole sono un preavviso"
19.04.2025 09:56 di Napoli Magazine

Il giornalista Antonio Corbo ha commentato le parole del tecnico del Napoli, Antonio Conte, alla vigilia di Monza-Napoli nel suo editoriale per Repubblica: "Una frase ripetuta due volte. "In 8 mesi ho capito che qui certe cose non si possono fare". Antonio Conte la lascia cadere simulando un sospiro. L'aveva studiato e la consegna nel venerdì nero di Aurelio De Laurentiis, giorno di verità sul Centro sportivo. Sapere che c'è un altro Comune a trattare col Napoli, Qualiano, conferma che non sarà Castel Volturno con i suoi 12 campi di calcio l'Eldorado del calcio. Sarà più vicino alla realtà il prossimo annuncio. campionato Napoli-Cagliari, 25 maggio del quarto scudetto. Un professionista secondo come Antonio Conte non si sarebbe attribuita la responsabilità di uno scudetto mancato. Il rischio è questo: allo scoperto la schermaglia di gennaio con l'arrivo mancato del sostituto di Kvaratskhelia, ieri citato da Conte. Nome che però porta ad un giudizio indefinito su quelle 13 parole. Triplo nell'ambiguità. Delle tre, una. Ha ragione perché gli fu tolto l'attaccante più tecnico, sarebbe ancora oggi con 5 gol il terzo cannoniere del Napoli, ma un ragazzo smarrito nella sua fatica di vivere e giocare. Dopo uno scudetto in parte suo, i pregi dell'età, e valori da fantasista era depresso da un ingaggio che rifiuterebbe anche una buona comparsa del Filmauro. Ha meno ragione perché non c'era sul mercato un ricambio, né poteva esserlo Garnacho disperso nell'anonimato della Premier. Ha infine torto perché la sua era legittima reazione a gennaio, oggi è tardiva, inutile, pericolosa per le tensioni che crea. Ci si chiede: perché l'ha fatto, se Conte è il più lucido cronista di se stesso? Non l'ha detto, si può riflettere liberamente. Qualche giorno fa un quotidiano sportivo ha dedicato la prima pagina alla conferma di Conte, "Antonio vota Napoli", la sintesi. Si può pensare che Conte si sia sentito fuori dal mercato, dove gli piace occupare il centro. Vero questo o no, ora l'Italia del calcio sa "che a Napoli certe cose non si possono fare", dopo la fuga di Spalletti per amore di Napoli mancava che si alzasse sulla città e sul club un fastidioso pulviscolo, un velo opaco, un dubbio inquietante sull'operatività di una metropoli e della sua società di calcio. "Qui a Napoli certe cose non si possono fare". Criticare De Laurentiis è facile come pregare. Fischi, insulti, striscioni se li cerca con una avidità da autolesionista. È pur sempre il presidente dai bilanci senza debiti né americani al 12 per 100,dal libro paga che soddisfa uno degli allenatori più cari d'Europa ed uno staff che può riempire un vagone del Frecciarossa. Neanche una parola sul flop in Coppa Italia. Antonio Conte è il migliore allenatore d'Italia, come dimostra la sua cavalcata fino al titolo d'inverno. Il crollo atletico dopo un'ora ed i cambi tardivi sono imperfezioni di un genio della panchina. Comprensibili. Da sperare che dopo 91 giorni di mancate vittorie esterne Monza restituisca a Napoli quel bolide che un ottimo Conte ha saputo guidare fino a 6 curve dalla fine".

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19/04/2025 - 09:56

Il giornalista Antonio Corbo ha commentato le parole del tecnico del Napoli, Antonio Conte, alla vigilia di Monza-Napoli nel suo editoriale per Repubblica: "Una frase ripetuta due volte. "In 8 mesi ho capito che qui certe cose non si possono fare". Antonio Conte la lascia cadere simulando un sospiro. L'aveva studiato e la consegna nel venerdì nero di Aurelio De Laurentiis, giorno di verità sul Centro sportivo. Sapere che c'è un altro Comune a trattare col Napoli, Qualiano, conferma che non sarà Castel Volturno con i suoi 12 campi di calcio l'Eldorado del calcio. Sarà più vicino alla realtà il prossimo annuncio. campionato Napoli-Cagliari, 25 maggio del quarto scudetto. Un professionista secondo come Antonio Conte non si sarebbe attribuita la responsabilità di uno scudetto mancato. Il rischio è questo: allo scoperto la schermaglia di gennaio con l'arrivo mancato del sostituto di Kvaratskhelia, ieri citato da Conte. Nome che però porta ad un giudizio indefinito su quelle 13 parole. Triplo nell'ambiguità. Delle tre, una. Ha ragione perché gli fu tolto l'attaccante più tecnico, sarebbe ancora oggi con 5 gol il terzo cannoniere del Napoli, ma un ragazzo smarrito nella sua fatica di vivere e giocare. Dopo uno scudetto in parte suo, i pregi dell'età, e valori da fantasista era depresso da un ingaggio che rifiuterebbe anche una buona comparsa del Filmauro. Ha meno ragione perché non c'era sul mercato un ricambio, né poteva esserlo Garnacho disperso nell'anonimato della Premier. Ha infine torto perché la sua era legittima reazione a gennaio, oggi è tardiva, inutile, pericolosa per le tensioni che crea. Ci si chiede: perché l'ha fatto, se Conte è il più lucido cronista di se stesso? Non l'ha detto, si può riflettere liberamente. Qualche giorno fa un quotidiano sportivo ha dedicato la prima pagina alla conferma di Conte, "Antonio vota Napoli", la sintesi. Si può pensare che Conte si sia sentito fuori dal mercato, dove gli piace occupare il centro. Vero questo o no, ora l'Italia del calcio sa "che a Napoli certe cose non si possono fare", dopo la fuga di Spalletti per amore di Napoli mancava che si alzasse sulla città e sul club un fastidioso pulviscolo, un velo opaco, un dubbio inquietante sull'operatività di una metropoli e della sua società di calcio. "Qui a Napoli certe cose non si possono fare". Criticare De Laurentiis è facile come pregare. Fischi, insulti, striscioni se li cerca con una avidità da autolesionista. È pur sempre il presidente dai bilanci senza debiti né americani al 12 per 100,dal libro paga che soddisfa uno degli allenatori più cari d'Europa ed uno staff che può riempire un vagone del Frecciarossa. Neanche una parola sul flop in Coppa Italia. Antonio Conte è il migliore allenatore d'Italia, come dimostra la sua cavalcata fino al titolo d'inverno. Il crollo atletico dopo un'ora ed i cambi tardivi sono imperfezioni di un genio della panchina. Comprensibili. Da sperare che dopo 91 giorni di mancate vittorie esterne Monza restituisca a Napoli quel bolide che un ottimo Conte ha saputo guidare fino a 6 curve dalla fine".