A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Rossi, attuale commissario tecnico dell’Ungheria ed ex calciatore dell’Eintracht Francoforte.
Ieri sera c’è stato un Milan-Roma che, dal punto di vista dell’intensità, è sembrata una gara da Premier League. È d’accordo?
“Sembrerebbe che si sia giocato su ritmi un po’ diversi rispetto a quelli abituali in Italia. Questo dipende anche dal fatto che, nel nostro campionato, si tende spesso a dare più importanza all’aspetto tattico e tecnico, mentre in Inghilterra si privilegia la verticalità, l’aggressione, l’intensità. Tutto ciò rende le partite più vivaci e spettacolari".
Mister, da commissario tecnico della Nazionale ungherese, come risponde alla storica polemica tra chi lavora nei club e chi nelle Nazionali? Spesso si colpevolizzano le rappresentative per i troppi impegni dei calciatori e i conseguenti infortuni…
“Sono i club che pagano i calciatori, fanno loro i contratti ed è giusto che manifestino le proprie esigenze. Però dico anche che se ci si lamenta del fatto che certi giocatori arrivano a disputare 60 o 70 partite all’anno, bisogna considerare che con le Nazionali si giocano otto, massimo dieci partite. Forse sarebbe più opportuno prevedere una finestra unica per le Nazionali, senza interrompere continuamente la stagione dei club. È vero che si giochino dieci partite all’anno, ma se ogni sosta ne prevede due, significa che i ragazzi devono viaggiare cinque volte in una stagione. Noi, ad esempio, nella finestra di novembre avremo i calciatori a disposizione per una sola settimana. Li ritroveremo per la rifinitura della prima partita. In quei pochi giorni giocheremo due partite e, di fatto, avremo un solo allenamento vero più due rifiniture. Il tempo a disposizione è davvero ridotto al minimo sindacale. La FIFA sta lavorando per raggruppare le finestre autunnali — settembre, ottobre e novembre — in un’unica sosta più lunga, riducendo così i viaggi e i carichi. So che questa ipotesi è già al vaglio, e dalla prossima stagione potrebbe esserci una sola finestra tra ottobre e novembre, leggermente più estesa del solito".
Questo tema ci porta anche in casa Napoli, che è attualmente la squadra dei principali campionati europei con il maggior numero di infortuni muscolari. Giusto ridurre la questione ai troppi impegni?
“No, assolutamente. Bisognerebbe valutare attentamente il tipo di infortuni. Sono certo che lo staff del Napoli, guidato da Conte, lo stia già facendo. Se gli infortuni sono quasi sempre agli stessi muscoli, allora sì, significherebbe che qualcosa non ha funzionato a livello di preparazione atletica. Conte e il suo staff sanno come lavorare, sono tra i migliori, staranno già lavorando per capire nel dettaglio come si siano verificati questi infortuni, quali distretti muscolari siano stati coinvolti. Senza queste informazioni, qualsiasi commento resterebbe una chiacchiera da bar. Il Napoli, invece, avrà sicuramente raccolto tutta la casistica per intervenire nel modo più corretto".
Dopo un pareggio casalingo un po’ opaco come contro il Como, come pensa che arriveranno i partenopei alla sfida col suo ex Eintracht?
“Il Como è una squadra ostica per chiunque. È composta da giocatori giovani e talentuosi: finora sta facendo il campionato che ci si aspettava, anche perché ha investito tanto, forse più di alcune big. Non è certo la Cenerentola della Serie A. Insieme al Bologna, secondo me, può giocarsi un posto in Europa. Il Napoli arriverà bene a questa partita. Dovrà certamente prestare attenzione all’Eintracht, ma non credo ci sia paragone in termini di qualità e forza. Oggi, escluso il Bayern Monaco, la Bundesliga non rappresenta il vertice assoluto del calcio europeo, e la Serie A, con squadre come il Napoli, esprime un livello molto alto. Se la gara sarà preparata e interpretata con la consueta serietà da Conte e dal suo staff, non credo ci saranno particolari problemi".
Mi rivolgo al Marco Rossi ex difensore. Possiamo dire che Amir Rrahmani sia il difensore che, più di tutti, ha mostrato un percorso di crescita con la maglia azzurra?
“Sicuramente. È cresciuto molto, è un giocatore importante per il Napoli e per la sua Nazionale. È una garanzia per la squadra. Speriamo che, d’ora in avanti, non sia più costretto a fermarsi, così come Buongiorno, perché loro due formano la miglior coppia difensiva in Italia, per assortimento e affidabilità. Finora hanno fatto pienamente la loro parte, e se riusciranno a dare continuità senza più problemi fisici, il Napoli potrà acquisire ulteriore solidità difensiva".
di Napoli Magazine
03/11/2025 - 12:52
A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Rossi, attuale commissario tecnico dell’Ungheria ed ex calciatore dell’Eintracht Francoforte.
Ieri sera c’è stato un Milan-Roma che, dal punto di vista dell’intensità, è sembrata una gara da Premier League. È d’accordo?
“Sembrerebbe che si sia giocato su ritmi un po’ diversi rispetto a quelli abituali in Italia. Questo dipende anche dal fatto che, nel nostro campionato, si tende spesso a dare più importanza all’aspetto tattico e tecnico, mentre in Inghilterra si privilegia la verticalità, l’aggressione, l’intensità. Tutto ciò rende le partite più vivaci e spettacolari".
Mister, da commissario tecnico della Nazionale ungherese, come risponde alla storica polemica tra chi lavora nei club e chi nelle Nazionali? Spesso si colpevolizzano le rappresentative per i troppi impegni dei calciatori e i conseguenti infortuni…
“Sono i club che pagano i calciatori, fanno loro i contratti ed è giusto che manifestino le proprie esigenze. Però dico anche che se ci si lamenta del fatto che certi giocatori arrivano a disputare 60 o 70 partite all’anno, bisogna considerare che con le Nazionali si giocano otto, massimo dieci partite. Forse sarebbe più opportuno prevedere una finestra unica per le Nazionali, senza interrompere continuamente la stagione dei club. È vero che si giochino dieci partite all’anno, ma se ogni sosta ne prevede due, significa che i ragazzi devono viaggiare cinque volte in una stagione. Noi, ad esempio, nella finestra di novembre avremo i calciatori a disposizione per una sola settimana. Li ritroveremo per la rifinitura della prima partita. In quei pochi giorni giocheremo due partite e, di fatto, avremo un solo allenamento vero più due rifiniture. Il tempo a disposizione è davvero ridotto al minimo sindacale. La FIFA sta lavorando per raggruppare le finestre autunnali — settembre, ottobre e novembre — in un’unica sosta più lunga, riducendo così i viaggi e i carichi. So che questa ipotesi è già al vaglio, e dalla prossima stagione potrebbe esserci una sola finestra tra ottobre e novembre, leggermente più estesa del solito".
Questo tema ci porta anche in casa Napoli, che è attualmente la squadra dei principali campionati europei con il maggior numero di infortuni muscolari. Giusto ridurre la questione ai troppi impegni?
“No, assolutamente. Bisognerebbe valutare attentamente il tipo di infortuni. Sono certo che lo staff del Napoli, guidato da Conte, lo stia già facendo. Se gli infortuni sono quasi sempre agli stessi muscoli, allora sì, significherebbe che qualcosa non ha funzionato a livello di preparazione atletica. Conte e il suo staff sanno come lavorare, sono tra i migliori, staranno già lavorando per capire nel dettaglio come si siano verificati questi infortuni, quali distretti muscolari siano stati coinvolti. Senza queste informazioni, qualsiasi commento resterebbe una chiacchiera da bar. Il Napoli, invece, avrà sicuramente raccolto tutta la casistica per intervenire nel modo più corretto".
Dopo un pareggio casalingo un po’ opaco come contro il Como, come pensa che arriveranno i partenopei alla sfida col suo ex Eintracht?
“Il Como è una squadra ostica per chiunque. È composta da giocatori giovani e talentuosi: finora sta facendo il campionato che ci si aspettava, anche perché ha investito tanto, forse più di alcune big. Non è certo la Cenerentola della Serie A. Insieme al Bologna, secondo me, può giocarsi un posto in Europa. Il Napoli arriverà bene a questa partita. Dovrà certamente prestare attenzione all’Eintracht, ma non credo ci sia paragone in termini di qualità e forza. Oggi, escluso il Bayern Monaco, la Bundesliga non rappresenta il vertice assoluto del calcio europeo, e la Serie A, con squadre come il Napoli, esprime un livello molto alto. Se la gara sarà preparata e interpretata con la consueta serietà da Conte e dal suo staff, non credo ci saranno particolari problemi".
Mi rivolgo al Marco Rossi ex difensore. Possiamo dire che Amir Rrahmani sia il difensore che, più di tutti, ha mostrato un percorso di crescita con la maglia azzurra?
“Sicuramente. È cresciuto molto, è un giocatore importante per il Napoli e per la sua Nazionale. È una garanzia per la squadra. Speriamo che, d’ora in avanti, non sia più costretto a fermarsi, così come Buongiorno, perché loro due formano la miglior coppia difensiva in Italia, per assortimento e affidabilità. Finora hanno fatto pienamente la loro parte, e se riusciranno a dare continuità senza più problemi fisici, il Napoli potrà acquisire ulteriore solidità difensiva".