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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, l'effetto Conte c'è e si vede, "La Grande Bellezza" sta tornando!"
26.08.2024 23:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Dopo il tonfo di Verona, la reazione è arrivata: secca, forte, roboante, con lo stesso numero di reti (stavolta nella porta giusta), come tutti i tifosi del Napoli meritavano di assaporare per il match d'esordio tra le mura amiche. Questo è il primo merito che va attribuito a Conte: la gioia di assistere ad una vittoria rotonda del Napoli, con la conseguente adrenalina che vorrebbe che si giocasse subito la prossima sfida con il Parma, annesse le altre successive, in un turbinio di emozioni senza fine, perché un Napoli così è bello da vedere perché trasmette soddisfazioni, grinta, euforia, oltre che una spiccata gioia di vivere! E c'è da dire che il pre gara, complice la falsa partenza in Veneto con la contemporanea attesa per i nuovi prossimi innesti, era stato accompagnato da una nube di scetticismo, quasi con la consapevolezza che contro il Bologna sarebbe potuta finire con un pareggio se non addirittura con una nuova sconfitta, ed invece no. Il Napoli è tornato a fare il Napoli, con intelligenza e maestria. Meret, in sostanza, non è mai stato impegnato, anche se il Bologna non ha ammesso la netta superiorità degli avversari. Di fronte un Italiano saccente e superbo, forse troppo sicuro in cuor suo di poter ottenere l'intera posta in palio dopo gli sgambetti realizzati nelle ultime stagioni. Ma, per fortuna, non è stato così. Ed inizio a pensare che se a Verona ci fosse stato Buongiorno probabilmente sarebbe finita diversamente. Questo ragazzo merita un plauso speciale, perchè ha subito calato la saracinesca dinanzi al reparto arretrato azzurro. Ne ha acquistato in sicurezza anche Rrahmani, che non ha commesso errori, oltre a Di Lorenzo, protagonista di una gara a tutto campo davvero ineccepibile al di là del bel gol siglato. A centrocampo qualche pallone di troppo perso da Lobotka, soprattutto nella fase iniziale del match, è stato prontamente recuperato sia da Anguissa che da Olivera. Generoso e geniale Kvaratskhelia, dall'assist morbido per il gol di Di Lorenzo fino alla rete personale, il georgiano è salito in cattedra facendo la differenza. Lo stesso Raspadori non si è tirato indietro, così come Simeone autore del terzo gol che ha chiuso definitivamente i giochi. Mi è piaciuto nel post partita il passaggio in conferenza durante il quale Conte ha evidenziato l'importanza di poter contare, a gara in corso, su uomini come il "Cholito" e Raspadori; essenzialmente le loro qualità si esprimono al meglio in questi frangenti. Parentesi a parte per Neres: il ragazzo è forte, si vede che ha dei numeri notevoli, l'assist per il gol di Simeone è stato di un'intelligenza rara, così come il primo pallone toccato non appena entrato in campo. Questo non vuol dire che al Napoli non occorre più Politano, ma credo che sia giusto utilizzarlo non per tutti i 90 minuti (com'è accaduto diverse volte negli ultimi mesi) per sfruttarne in pieno l'esplosività. In estrema sintesi, si è vista la mano di Conte. Con Buongiorno la difesa ha assunto un'altra dimensione, ed anche la stessa linea mediana, con il volenteroso Mazzocchi (in attesa del vero Spinazzola sul versante opposto), ne ha tratto dei benefici. Si respira un'aria nuova, di ottimismo, con orizzonti azzurri e, come ha sottolineato Conte, con uno spirito di squadra diverso, dove la voglia di aiutarsi l'un l'altro alla lunga farà la differenza. Un Napoli così non deve e non può porsi dei limiti, perché tutti si divertono e vogliono vincere. La "Grande Bellezza" sta tornando!

Antonio Petrazzuolo

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NAPOLI - Dopo il tonfo di Verona, la reazione è arrivata: secca, forte, roboante, con lo stesso numero di reti (stavolta nella porta giusta), come tutti i tifosi del Napoli meritavano di assaporare per il match d'esordio tra le mura amiche. Questo è il primo merito che va attribuito a Conte: la gioia di assistere ad una vittoria rotonda del Napoli, con la conseguente adrenalina che vorrebbe che si giocasse subito la prossima sfida con il Parma, annesse le altre successive, in un turbinio di emozioni senza fine, perché un Napoli così è bello da vedere perché trasmette soddisfazioni, grinta, euforia, oltre che una spiccata gioia di vivere! E c'è da dire che il pre gara, complice la falsa partenza in Veneto con la contemporanea attesa per i nuovi prossimi innesti, era stato accompagnato da una nube di scetticismo, quasi con la consapevolezza che contro il Bologna sarebbe potuta finire con un pareggio se non addirittura con una nuova sconfitta, ed invece no. Il Napoli è tornato a fare il Napoli, con intelligenza e maestria. Meret, in sostanza, non è mai stato impegnato, anche se il Bologna non ha ammesso la netta superiorità degli avversari. Di fronte un Italiano saccente e superbo, forse troppo sicuro in cuor suo di poter ottenere l'intera posta in palio dopo gli sgambetti realizzati nelle ultime stagioni. Ma, per fortuna, non è stato così. Ed inizio a pensare che se a Verona ci fosse stato Buongiorno probabilmente sarebbe finita diversamente. Questo ragazzo merita un plauso speciale, perchè ha subito calato la saracinesca dinanzi al reparto arretrato azzurro. Ne ha acquistato in sicurezza anche Rrahmani, che non ha commesso errori, oltre a Di Lorenzo, protagonista di una gara a tutto campo davvero ineccepibile al di là del bel gol siglato. A centrocampo qualche pallone di troppo perso da Lobotka, soprattutto nella fase iniziale del match, è stato prontamente recuperato sia da Anguissa che da Olivera. Generoso e geniale Kvaratskhelia, dall'assist morbido per il gol di Di Lorenzo fino alla rete personale, il georgiano è salito in cattedra facendo la differenza. Lo stesso Raspadori non si è tirato indietro, così come Simeone autore del terzo gol che ha chiuso definitivamente i giochi. Mi è piaciuto nel post partita il passaggio in conferenza durante il quale Conte ha evidenziato l'importanza di poter contare, a gara in corso, su uomini come il "Cholito" e Raspadori; essenzialmente le loro qualità si esprimono al meglio in questi frangenti. Parentesi a parte per Neres: il ragazzo è forte, si vede che ha dei numeri notevoli, l'assist per il gol di Simeone è stato di un'intelligenza rara, così come il primo pallone toccato non appena entrato in campo. Questo non vuol dire che al Napoli non occorre più Politano, ma credo che sia giusto utilizzarlo non per tutti i 90 minuti (com'è accaduto diverse volte negli ultimi mesi) per sfruttarne in pieno l'esplosività. In estrema sintesi, si è vista la mano di Conte. Con Buongiorno la difesa ha assunto un'altra dimensione, ed anche la stessa linea mediana, con il volenteroso Mazzocchi (in attesa del vero Spinazzola sul versante opposto), ne ha tratto dei benefici. Si respira un'aria nuova, di ottimismo, con orizzonti azzurri e, come ha sottolineato Conte, con uno spirito di squadra diverso, dove la voglia di aiutarsi l'un l'altro alla lunga farà la differenza. Un Napoli così non deve e non può porsi dei limiti, perché tutti si divertono e vogliono vincere. La "Grande Bellezza" sta tornando!

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