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L'EDITORIALE - Antonio Petrazzuolo: "Napoli, lo Scudetto della maturità"
24.05.2025 07:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Napoli e il Napoli adesso possono godere, il quarto scudetto è realtà. Non è stata una cavalcata trionfale, come avvenne due stagioni fa con Luciano Spalletti, ma un cammino lungo, tortuoso, sofferto, certamente al cardiopalma, conquistato passo dopo passo, con sacrificio e sudore. Tutte prerogative che si addicono ad Antonio Conte, l'uomo della svolta ed a cui il "lungo-silente" ADL ha affidato le chiavi di un gruppo da rianimare dopo l'addio di Big Luciano. Il Napoli non era certamente quello che si è visto la scorsa stagione, il decimo posto è stato un pit stop dopo una lunga serie consecutiva di anni in lotta per il vertice. Un po' come quando ti rilassi per aver raggiunto l'ambito traguardo, così la squadra si era assuefatta alla vittoria, complice anche gli addii di Kim, Lozano ed Elmas. Conte è stato bravo a fare quadrato, a ripartire dalla conferma di Di Lorenzo e convincendo, seppur solo per metà stagione, Kvara, dopo la partenza di Osimhen. Lukaku, per lunghi tratti, non ha brillato seppur i numeri totalizzati rispecchiano l'andamento delle sue ultime stagioni. Romelu, però, contro il Cagliari ha finalmente fatto ricordare gli anni migliori, chiudendo i giochi contro un Cagliari che per tutto il primo tempo aveva reso vita difficile agli azzurri. Non utilizzo mezzi termini invece per etichettare Scott McTominay: quella sforbiciata che ha sbloccato il match contro i sardi lo pone di diritto nell'immaginario collettivo eterno del popolo azzurro. E' un fuoriclasse, non solo per i colpi decisivi in momenti chiave della stagione ma soprattutto perchè anche in un momento di tensione ha avuto la lucidità di andare a placare Rrahmani durante un diverbio in campo. In lui vedo le caratteristiche di un capitan futuro. Stagione da incorniciare per McFratm, quindi, ma bravi anche nell'ultima apparizione stagionale Olivera e Spinazzola a chiudere i varchi, mentre Gilmour ha tentato la verticalizzazione non sempre riuscitagli ad onor del vero. Generosi ed insidiosi Politano e Neres, come pure Simeone. Non è stato certamente un Napoli divertente, ma straordinariamente efficace. L'Inter ha sperato nel sorpasso fino all'ultima curva, ma l'impresa non gli è riuscita. Non parlerei di "capolavoro" o di "miracolo", ma piuttosto di uno scudetto che ha il sapore della maturità, soprattutto societaria. De Laurentiis ha dato dimostrazione di estrema concretezza. Alzi la mano chi si sarebbe sognato di vincere due scudetti in tre anni. Per questo, anche quando ADL afferma che rinforzerà la squadra per renderla ancora più competitiva gli credo, perchè c'è la disponibilità economica per farlo oltre che la voglia di far crescere la qualità di un gruppo operaio che va certamente ottimizzato in vista della Champions e, perchè no, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana, oltre che per il campionato. Le condizioni per far bene ci sono tutte. In pochi mesi si è passati da "amma faticà" a nuovamente "Campioni d'Italia", con la consapevolezza di poter sempre crescere e migliorare. La guida tecnica potrà solo divertirsi con un patrimonio di potenziali 150-200 milioni da poter investire sul mercato. Gli errori commessi in passato serviranno sicuramente da monito per non ripeterli nuovamente. Complimenti al club, ora per restare in alto bisognerà continuare sulla strada tracciata dal presidente, con una certezza assodata: di sicuro Napoli, per i napoletani, non sarà mai una tappa di passaggio.

 
Antonio Petrazzuolo
 
Napoli Magazine
 
Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com
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24/05/2025 - 07:00

NAPOLI - Napoli e il Napoli adesso possono godere, il quarto scudetto è realtà. Non è stata una cavalcata trionfale, come avvenne due stagioni fa con Luciano Spalletti, ma un cammino lungo, tortuoso, sofferto, certamente al cardiopalma, conquistato passo dopo passo, con sacrificio e sudore. Tutte prerogative che si addicono ad Antonio Conte, l'uomo della svolta ed a cui il "lungo-silente" ADL ha affidato le chiavi di un gruppo da rianimare dopo l'addio di Big Luciano. Il Napoli non era certamente quello che si è visto la scorsa stagione, il decimo posto è stato un pit stop dopo una lunga serie consecutiva di anni in lotta per il vertice. Un po' come quando ti rilassi per aver raggiunto l'ambito traguardo, così la squadra si era assuefatta alla vittoria, complice anche gli addii di Kim, Lozano ed Elmas. Conte è stato bravo a fare quadrato, a ripartire dalla conferma di Di Lorenzo e convincendo, seppur solo per metà stagione, Kvara, dopo la partenza di Osimhen. Lukaku, per lunghi tratti, non ha brillato seppur i numeri totalizzati rispecchiano l'andamento delle sue ultime stagioni. Romelu, però, contro il Cagliari ha finalmente fatto ricordare gli anni migliori, chiudendo i giochi contro un Cagliari che per tutto il primo tempo aveva reso vita difficile agli azzurri. Non utilizzo mezzi termini invece per etichettare Scott McTominay: quella sforbiciata che ha sbloccato il match contro i sardi lo pone di diritto nell'immaginario collettivo eterno del popolo azzurro. E' un fuoriclasse, non solo per i colpi decisivi in momenti chiave della stagione ma soprattutto perchè anche in un momento di tensione ha avuto la lucidità di andare a placare Rrahmani durante un diverbio in campo. In lui vedo le caratteristiche di un capitan futuro. Stagione da incorniciare per McFratm, quindi, ma bravi anche nell'ultima apparizione stagionale Olivera e Spinazzola a chiudere i varchi, mentre Gilmour ha tentato la verticalizzazione non sempre riuscitagli ad onor del vero. Generosi ed insidiosi Politano e Neres, come pure Simeone. Non è stato certamente un Napoli divertente, ma straordinariamente efficace. L'Inter ha sperato nel sorpasso fino all'ultima curva, ma l'impresa non gli è riuscita. Non parlerei di "capolavoro" o di "miracolo", ma piuttosto di uno scudetto che ha il sapore della maturità, soprattutto societaria. De Laurentiis ha dato dimostrazione di estrema concretezza. Alzi la mano chi si sarebbe sognato di vincere due scudetti in tre anni. Per questo, anche quando ADL afferma che rinforzerà la squadra per renderla ancora più competitiva gli credo, perchè c'è la disponibilità economica per farlo oltre che la voglia di far crescere la qualità di un gruppo operaio che va certamente ottimizzato in vista della Champions e, perchè no, della Coppa Italia e della Supercoppa italiana, oltre che per il campionato. Le condizioni per far bene ci sono tutte. In pochi mesi si è passati da "amma faticà" a nuovamente "Campioni d'Italia", con la consapevolezza di poter sempre crescere e migliorare. La guida tecnica potrà solo divertirsi con un patrimonio di potenziali 150-200 milioni da poter investire sul mercato. Gli errori commessi in passato serviranno sicuramente da monito per non ripeterli nuovamente. Complimenti al club, ora per restare in alto bisognerà continuare sulla strada tracciata dal presidente, con una certezza assodata: di sicuro Napoli, per i napoletani, non sarà mai una tappa di passaggio.

 
Antonio Petrazzuolo
 
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