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MotoGp, Alex Marquez: "Niente aiutini, voglio battere mio fratello"
27.06.2025 16:32 di Napoli Magazine

Quello di Assen può risultare un fine settimana molto significativo. Infatti in Olanda il leader del Motomondiale (classe MotoGP) Marc Marquez ha l'occasione di eguagliare le 68 vittorie élite della leggenda del motociclismo Giacomo Agostini. Se succederà, lo spagnolo si troverà anche a 21 vittorie dal record assoluto di successi nei gran premi che appartiene a colui che era il suo acerrimo rivale, ovvero Valentino Rossi. Considerando il modo in cui Marc Marquez ha guidato da quando è entrato a far parte del team ufficiale Ducati, eguagliare il 'Dottore' non sembra affatto impossibile. Il driver catalano arriva ad Assen, la "Cattedrale della velocità", reduce dalle sue gesta al Mugello, dove ha conquistato la gara sprint e quella vera partendo dalla pole per il quinto fine settimana di quest'anno. La sua quinta vittoria in nove Gran Premi gli ha dato un vantaggio di 40 punti sul fratello minore Alex, che guida per il team satellite Ducati Gresini. Alex Marquez è arrivato secondo dietro a Marc in otto delle nove sprint e quattro volte nella gara principale, portando alcuni amanti delle teorie 'cospiratorie' a ipotizzare una forma di collusione e condivisione di strategie tra i due fratelli. Così Alex, da Assen, ha tenuto a smentire questa teoria prima di questo decimo round del Motomondiale. "Penso che, dall'esterno, alcuni stiano cercando di creare una guerra o una battaglia tra me e Marc - le sue parole -. È ciò che la gente vuole spingere, vedere un po' di competizione. Ma tra di noi c'è già, perché siamo fratelli e quindi abbiamo lottato per tutta la vita. Vuoi battere tuo fratello, vuoi essere davanti e vuoi essere migliore di tuo fratello nella vita". Quindi Alex non darà una mano a Marc per vincere il Mondiale? "Al momento è più veloce di noi - la risposta del minore dei Marquez -. Per questo motivo, molte volte la gente dice 'Alex non lo attacca'. In realtà io non lo attacco perché non arrivo in una posizione tale da poterlo affrontare".

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MotoGp, Alex Marquez: "Niente aiutini, voglio battere mio fratello"

di Napoli Magazine

27/06/2025 - 16:32

Quello di Assen può risultare un fine settimana molto significativo. Infatti in Olanda il leader del Motomondiale (classe MotoGP) Marc Marquez ha l'occasione di eguagliare le 68 vittorie élite della leggenda del motociclismo Giacomo Agostini. Se succederà, lo spagnolo si troverà anche a 21 vittorie dal record assoluto di successi nei gran premi che appartiene a colui che era il suo acerrimo rivale, ovvero Valentino Rossi. Considerando il modo in cui Marc Marquez ha guidato da quando è entrato a far parte del team ufficiale Ducati, eguagliare il 'Dottore' non sembra affatto impossibile. Il driver catalano arriva ad Assen, la "Cattedrale della velocità", reduce dalle sue gesta al Mugello, dove ha conquistato la gara sprint e quella vera partendo dalla pole per il quinto fine settimana di quest'anno. La sua quinta vittoria in nove Gran Premi gli ha dato un vantaggio di 40 punti sul fratello minore Alex, che guida per il team satellite Ducati Gresini. Alex Marquez è arrivato secondo dietro a Marc in otto delle nove sprint e quattro volte nella gara principale, portando alcuni amanti delle teorie 'cospiratorie' a ipotizzare una forma di collusione e condivisione di strategie tra i due fratelli. Così Alex, da Assen, ha tenuto a smentire questa teoria prima di questo decimo round del Motomondiale. "Penso che, dall'esterno, alcuni stiano cercando di creare una guerra o una battaglia tra me e Marc - le sue parole -. È ciò che la gente vuole spingere, vedere un po' di competizione. Ma tra di noi c'è già, perché siamo fratelli e quindi abbiamo lottato per tutta la vita. Vuoi battere tuo fratello, vuoi essere davanti e vuoi essere migliore di tuo fratello nella vita". Quindi Alex non darà una mano a Marc per vincere il Mondiale? "Al momento è più veloce di noi - la risposta del minore dei Marquez -. Per questo motivo, molte volte la gente dice 'Alex non lo attacca'. In realtà io non lo attacco perché non arrivo in una posizione tale da poterlo affrontare".