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NM LIVE - Fontana: “Conte ha dato più equilibrio al Napoli, Buongiorno ridà fiducia alla difesa, partita crescente di Anguissa e Lobotka, Neres? Porta entusiasmo e freschezza mentale, ma è un calciatore da completare”
27.08.2024 14:31 di Napoli Magazine

NAPOLI - GAETANO FONTANA, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato: “La reazione contro il Bologna? Tutto è determinato da come ti presenti in campo, perché è vero si che questi sono campioni, vero sì che sono calciatori di altissimo livello, ma sono sempre degli uomini con delle emozioni e con delle menti pensanti. Per cui credo che la settimana di lavoro è stata importante e quello che ho potuto notare, è una mia interpretazione, credo che Conte abbia fatto un passettino indietro, andando a rivedere la squadra da un punto di vista tattico, andando a dare più certezze e dando più equilibrio, dando più sostanza, dalla quale riparte anche l’autostima, perché la fase di non possesso è stata decisamente diversa rispetto a quella che aveva presentato nei primissimi giorni, ha allargato i due esterni, dando più compattezza al reparto dei centrocampisti, per evitare che questi facessero più strade, soprattutto andassero in zone esterne dove avrebbero faticato di più. Una linea a cinque a supportare questi quattro uomini davanti ed è normale che diventa una squadra meno perforabile e penetrabile. Per cui, ritrovata questa solidità vai a ritrovare le tue certezze e, dalle certezze, poi ripartono anche quelli che sono i valori tecnici, che sono venuti fuori. A volte bisogna riconoscere che ci sono delle cose che vanno aggiustate, bisogna fare non una, ma anche due passi indietro, per cercare di prendere una rincorsa e ripartire in maniera più feroce. Credo che sostanzialmente Conte abbia puntato su questo, poi ovviamente anche la presenza di Buongiorno, che è un interprete eccellente in quella zona di campo, ridà fiducia al reparto e alla squadra, e tutto il contesto poi si esalta ed è normale che viene fuori l’emozione di una squadra che si vuole ritrovare, che vuole andare oltre quelli che sono i limiti apparenti del momento, che sono mentali, perché anche lo stesso Conte diceva che, nella seconda parte della partita di Verona, erano riapparsi i vecchi scheletri della passata stagione. Non è semplice per i ragazzi riuscire a misurarsi con le proprie debolezze, ma nel momento in cui le affronti e le superi, come hai fatto, è ovvio che viene fuori una nuova struttura, più potente e più forte. Questo è arrivato all’occhio dell’osservatore del Maradona e tutto poi, in maniera magica, si è ricompattato, dove la prestazione non prestazione del Bologna non è dipesa dalla cattiva prestazione del Bologna, ma dal fatto che il Napoli non ha permesso di fare al Bologna quello che abitualmente si era visto nella passata stagione e che stava iniziando a presentare anche gli stessi principi di gioco. Anguissa e Lobotka? E’ stata una partita crescente, dove anche loro inizialmente stavano cercando di capire che tipo di mostra avessero difronte, perché comunque il Bologna era una squadra temibile, visto anche quello che hanno fatto l’anno scorso, però poi hanno iniziato a prendere confidenza. Il reparto dello scudetto era composto da tre elementi e non da due, devono imparare a convivere con questo nuovo schieramento e proprio per questo Conte ha cercato di dare maggiore supporto nella fase di non possesso, con l’aiuto dei due attaccanti esterni, che non lavoravano più davanti a loro e vicino alla punta, ma lavoravano in maniera esterna. Quindi erano un reparto a quattro. Questo facilita lo scivolamento dei due, perché se prima dovevano occupare 60 metri di campo, con la presenza dei due attaccanti esterni ne occupano molto meno, quindi sei anche più lucido e riesci ad arrivare al raddoppio, riesci a recuperare il pallone e a ribaltare l’azione. E’ quello che è avvenuto anche nel secondo tempo. Sicuramente devono migliorare nella comunicazione, perché questo tipo di gioco ha bisogno di tempo per essere interiorizzato e non lo acquisisci solo perché si chiamano Anguissa e Lobotka, che sono calciatori eccellenti. Tutte le cose vanno lavorate e c’è bisogno del tempo affinché vengono migliorate, ma questo è un processo che capita a tutti i giocatori che sono destinati a cambiare pelle e anche funzione, rispetto a quello che è stato il loro vissuto. Anche in questo non bisogna dimenticarsi che sono sradicati da quello che loro solitamente conoscevano e che facevano anche da bendati. Ora si stanno mettendo in gioco, cercando di proporre un tipo di calcio che fino a ieri non era praticato, ma sto iniziando a vedere i segnali giusti di interazione tra di loro su quelle che sono le funzioni in quella zona di campo, sia quando devono difendere che quando devono attaccare. Conte ha come cartina tornasole la partita col Bologna, dove ho visto una squadra bella da vedere. Ci sono numeri importanti che parlano e la partita di Coppa Italia contro il Modena e la partita giocata a Verona presenta una squadra che ha avuto il 70%, se non oltre, di possesso palla, per portare a casa quasi nulla. Col Bologna ha avuto il 30-35% di possesso palla, ci sono dei dati diametralmente opposti, ma che è venuta fuori una squadra vincente che ha risposto. Credo che bisogna ritrovare questo tipo di fiducia attraverso questo tipo di atteggiamento, per poi presentare una squadra che è capace di dominare, che è capace di mantenere anche il pallino del gioco per la maggior parte della partita. Bisogna resettare dei file che purtroppo hanno portato a creare qualche bug nella mente di qualche giocatore, vista la passata stagione. Però è vero che se vengono fuori gli scheletri della passata stagione, è anche facile andare a ripescare quei file che hanno portato quei calciatori a vincere lo scudetto, perché sono lì e lo hanno dimostrato. Attraverso questo nuovo equilibrio, questa compattezza, questo entusiasmo ritrovato con la piazza e il lavoro di Conte, credo che si possa trovare la via in maniera facile e anche a breve tempo. Una tempistica è difficile darla, perché poi il vissuto e l’esperienza sono quelli che ti determinano il cammino. Neres? E’ un calciatore che arriva con una freschezza mentale e un’emotività completamente diversa, perché non ha vissuto lo scorso campionato, quindi ti porta entusiasmo. E’ un tipo di atleta che si presta moltissimo a quelle che sono le caratteristiche della piazza e quindi si esalta in maniera facile e fa esaltare facilmente, per cui credo che sia un calciatore da centellinare in questo momento, perché è ovvio che in lui sono riposte tantissime aspettative, però è un calciatore che deve essere completato, perché è vero che ha dei grandissimi colpi e una tecnica sopraffina con quello che riesce a fare negli ultimi 25 metri palla al piede, ma è un calciatore che si deve educare anche nella fase di non possesso, perché c’è bisogno di equilibrio, di sostanza e di consistenza. In questo momento, è un calciatore che ti spacca la partita quando entra, però mi auguro che con il tempo possa anche diventare un giocatore da inserire dentro questo sistema di gioco, in modo tale che sia incisivo per tutti i 90 minuti, fermo restando che Politano contro il Bologna ha fatto una partita mostruosa”.

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27/08/2024 - 14:31

NAPOLI - GAETANO FONTANA, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato: “La reazione contro il Bologna? Tutto è determinato da come ti presenti in campo, perché è vero si che questi sono campioni, vero sì che sono calciatori di altissimo livello, ma sono sempre degli uomini con delle emozioni e con delle menti pensanti. Per cui credo che la settimana di lavoro è stata importante e quello che ho potuto notare, è una mia interpretazione, credo che Conte abbia fatto un passettino indietro, andando a rivedere la squadra da un punto di vista tattico, andando a dare più certezze e dando più equilibrio, dando più sostanza, dalla quale riparte anche l’autostima, perché la fase di non possesso è stata decisamente diversa rispetto a quella che aveva presentato nei primissimi giorni, ha allargato i due esterni, dando più compattezza al reparto dei centrocampisti, per evitare che questi facessero più strade, soprattutto andassero in zone esterne dove avrebbero faticato di più. Una linea a cinque a supportare questi quattro uomini davanti ed è normale che diventa una squadra meno perforabile e penetrabile. Per cui, ritrovata questa solidità vai a ritrovare le tue certezze e, dalle certezze, poi ripartono anche quelli che sono i valori tecnici, che sono venuti fuori. A volte bisogna riconoscere che ci sono delle cose che vanno aggiustate, bisogna fare non una, ma anche due passi indietro, per cercare di prendere una rincorsa e ripartire in maniera più feroce. Credo che sostanzialmente Conte abbia puntato su questo, poi ovviamente anche la presenza di Buongiorno, che è un interprete eccellente in quella zona di campo, ridà fiducia al reparto e alla squadra, e tutto il contesto poi si esalta ed è normale che viene fuori l’emozione di una squadra che si vuole ritrovare, che vuole andare oltre quelli che sono i limiti apparenti del momento, che sono mentali, perché anche lo stesso Conte diceva che, nella seconda parte della partita di Verona, erano riapparsi i vecchi scheletri della passata stagione. Non è semplice per i ragazzi riuscire a misurarsi con le proprie debolezze, ma nel momento in cui le affronti e le superi, come hai fatto, è ovvio che viene fuori una nuova struttura, più potente e più forte. Questo è arrivato all’occhio dell’osservatore del Maradona e tutto poi, in maniera magica, si è ricompattato, dove la prestazione non prestazione del Bologna non è dipesa dalla cattiva prestazione del Bologna, ma dal fatto che il Napoli non ha permesso di fare al Bologna quello che abitualmente si era visto nella passata stagione e che stava iniziando a presentare anche gli stessi principi di gioco. Anguissa e Lobotka? E’ stata una partita crescente, dove anche loro inizialmente stavano cercando di capire che tipo di mostra avessero difronte, perché comunque il Bologna era una squadra temibile, visto anche quello che hanno fatto l’anno scorso, però poi hanno iniziato a prendere confidenza. Il reparto dello scudetto era composto da tre elementi e non da due, devono imparare a convivere con questo nuovo schieramento e proprio per questo Conte ha cercato di dare maggiore supporto nella fase di non possesso, con l’aiuto dei due attaccanti esterni, che non lavoravano più davanti a loro e vicino alla punta, ma lavoravano in maniera esterna. Quindi erano un reparto a quattro. Questo facilita lo scivolamento dei due, perché se prima dovevano occupare 60 metri di campo, con la presenza dei due attaccanti esterni ne occupano molto meno, quindi sei anche più lucido e riesci ad arrivare al raddoppio, riesci a recuperare il pallone e a ribaltare l’azione. E’ quello che è avvenuto anche nel secondo tempo. Sicuramente devono migliorare nella comunicazione, perché questo tipo di gioco ha bisogno di tempo per essere interiorizzato e non lo acquisisci solo perché si chiamano Anguissa e Lobotka, che sono calciatori eccellenti. Tutte le cose vanno lavorate e c’è bisogno del tempo affinché vengono migliorate, ma questo è un processo che capita a tutti i giocatori che sono destinati a cambiare pelle e anche funzione, rispetto a quello che è stato il loro vissuto. Anche in questo non bisogna dimenticarsi che sono sradicati da quello che loro solitamente conoscevano e che facevano anche da bendati. Ora si stanno mettendo in gioco, cercando di proporre un tipo di calcio che fino a ieri non era praticato, ma sto iniziando a vedere i segnali giusti di interazione tra di loro su quelle che sono le funzioni in quella zona di campo, sia quando devono difendere che quando devono attaccare. Conte ha come cartina tornasole la partita col Bologna, dove ho visto una squadra bella da vedere. Ci sono numeri importanti che parlano e la partita di Coppa Italia contro il Modena e la partita giocata a Verona presenta una squadra che ha avuto il 70%, se non oltre, di possesso palla, per portare a casa quasi nulla. Col Bologna ha avuto il 30-35% di possesso palla, ci sono dei dati diametralmente opposti, ma che è venuta fuori una squadra vincente che ha risposto. Credo che bisogna ritrovare questo tipo di fiducia attraverso questo tipo di atteggiamento, per poi presentare una squadra che è capace di dominare, che è capace di mantenere anche il pallino del gioco per la maggior parte della partita. Bisogna resettare dei file che purtroppo hanno portato a creare qualche bug nella mente di qualche giocatore, vista la passata stagione. Però è vero che se vengono fuori gli scheletri della passata stagione, è anche facile andare a ripescare quei file che hanno portato quei calciatori a vincere lo scudetto, perché sono lì e lo hanno dimostrato. Attraverso questo nuovo equilibrio, questa compattezza, questo entusiasmo ritrovato con la piazza e il lavoro di Conte, credo che si possa trovare la via in maniera facile e anche a breve tempo. Una tempistica è difficile darla, perché poi il vissuto e l’esperienza sono quelli che ti determinano il cammino. Neres? E’ un calciatore che arriva con una freschezza mentale e un’emotività completamente diversa, perché non ha vissuto lo scorso campionato, quindi ti porta entusiasmo. E’ un tipo di atleta che si presta moltissimo a quelle che sono le caratteristiche della piazza e quindi si esalta in maniera facile e fa esaltare facilmente, per cui credo che sia un calciatore da centellinare in questo momento, perché è ovvio che in lui sono riposte tantissime aspettative, però è un calciatore che deve essere completato, perché è vero che ha dei grandissimi colpi e una tecnica sopraffina con quello che riesce a fare negli ultimi 25 metri palla al piede, ma è un calciatore che si deve educare anche nella fase di non possesso, perché c’è bisogno di equilibrio, di sostanza e di consistenza. In questo momento, è un calciatore che ti spacca la partita quando entra, però mi auguro che con il tempo possa anche diventare un giocatore da inserire dentro questo sistema di gioco, in modo tale che sia incisivo per tutti i 90 minuti, fermo restando che Politano contro il Bologna ha fatto una partita mostruosa”.