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LACRIME REAL - Benito Carbone: "Caro Rafa, i napoletani vanno rispettati!"
03.06.2015 14:43 di Napoli Magazine

NAPOLI - Premetto che non sono un opinionista, e non ambisco a diventarlo. Amo troppo il campo da gioco, per raccontarlo e non viverlo, ed è per questo che ho intrapreso la mia carriera di allenatore, con voglia e passione. Premetto anche che chi mi conosce sa che non ho mai amato comparire, non amo giudicare gli altri, ed in venticinque anni di professionismo ho sempre preferito i fatti alle parole. Oggi assisto però ad una cosa che mi ferisce molto e di fronte alla quale non riesco a rimanere impassibile. Io amo Napoli, l'ho sempre portata nel mio cuore, ho avuto il privilegio di giocare con quel 10, e per quella maglia e per i Napoletani ho dato tutto me stesso, ma più di ogni altra cosa dai Napoletani ho ricevuto e continuo a ricevere, dopo anni, stima, affetto e partecipazione. Il mio pensiero è rivolto a Rafa Benitez, che reputo un ottimo Manager, e che ha meritato una chiamata importante come quella di Madrid, e che oggi dichiara al mondo, in presentazione, che finalmente è tornato a casa. Finalmente forse per noi, Mister Benitez. I Napoletani, caro Rafa, vanno rispettati, e non vanno mai presi in giro. Amano davvero quella maglia, la vivono, la sentono dentro, e sappia Mister, che quello che si respira a Napoli, probabilmente Lei non lo troverà nemmeno a Madrid. Quella passione che viene dalla storia di questo popolo non va offesa, nè svilita. E nessuno può permettersi quello che ha fatto Lei. Non si può il giorno dopo un fallimento come quello di domenica sera, fare ció che ha fatto Lei. Ho visto quelle immagini a Capodichino, Lei con un sorriso stampato, che dichiara: "Sono felice". Lei é felice Mister? Ma felice di cosa? E Napoli? E la gente che l'ha sostenuta? Che gli ha perdonato le decine di errori compiuti in questa stagione nefasta? Che le ha permesso di "insegnare calcio" in Italia dove lei aveva già precedentemente e miseramente fallito? Quelli che hanno dovuto sorbirsi i suoi silenzi stampa, e le sue interviste monosillabiche? Lei é felice Mister? Beato Lei. Sarebbe bastato il silenzio, sarebbe bastata la riflessione, sarebbe bastato riflettere sui motivi di ciò che è accaduto, e delle sue colpe, interrogarsi sul perché si è riusciti ad essere eliminati in semifinale di Europa League da una squadra, con tutto il rispetto per il Dnipro, nettamente inferiore alla sua, capire cosa sia scattato in Lei per perdere una partita, la più importante dell'anno, in casa e con settantamila persone a sostenervi, dopo averla riacciuffata e trovandosi per di piú in superiorità numerica contro una squadra che si era persa. Sarebbe bastato uno sforzo, di buon gusto ed educazione. Credo sia il minimo, dopo aver deluso, in centottanta minuti quasi sei milioni di persone nel mondo. Non le si chiedeva tanto, ed invece, la sua faccia sorridente, caro Mister, é stata un'offesa a tutti, a tutti noi, che amiamo davvero questa maglia, e abbiamo avuto il privilegio come lei di poter vivere questa città. Troppo facile oggi scrivere porterò Napoli con me, Napoli ama davvero, e non lo fa a parole, caro Mister Benitez, Napoli non dimentica. Ai ragazzi che alleno, e ai quali cerco di trasmettere ogni giorno le mie convinzioni, esprimo sempre un concetto che reputo fondamentale, e che Lei forse ha dimenticato: "I calciatori, gli allenatori, passano, gli uomini, restano". Se lo ricordi, Mister, chi ama va rispettato, sempre, come ho fatto io, e come hanno fatto tantissimi campioni ed allenatori prima e dopo di Lei, persone che quella maglia l'hanno portata addosso e continueranno sempre a portarla nel cuore. In bocca al lupo Rafa... anzi, ben tornato a casa Rafa... Adios!

 

 

Benito Carbone

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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LACRIME REAL - Benito Carbone: "Caro Rafa, i napoletani vanno rispettati!"

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03/06/2024 - 14:43

NAPOLI - Premetto che non sono un opinionista, e non ambisco a diventarlo. Amo troppo il campo da gioco, per raccontarlo e non viverlo, ed è per questo che ho intrapreso la mia carriera di allenatore, con voglia e passione. Premetto anche che chi mi conosce sa che non ho mai amato comparire, non amo giudicare gli altri, ed in venticinque anni di professionismo ho sempre preferito i fatti alle parole. Oggi assisto però ad una cosa che mi ferisce molto e di fronte alla quale non riesco a rimanere impassibile. Io amo Napoli, l'ho sempre portata nel mio cuore, ho avuto il privilegio di giocare con quel 10, e per quella maglia e per i Napoletani ho dato tutto me stesso, ma più di ogni altra cosa dai Napoletani ho ricevuto e continuo a ricevere, dopo anni, stima, affetto e partecipazione. Il mio pensiero è rivolto a Rafa Benitez, che reputo un ottimo Manager, e che ha meritato una chiamata importante come quella di Madrid, e che oggi dichiara al mondo, in presentazione, che finalmente è tornato a casa. Finalmente forse per noi, Mister Benitez. I Napoletani, caro Rafa, vanno rispettati, e non vanno mai presi in giro. Amano davvero quella maglia, la vivono, la sentono dentro, e sappia Mister, che quello che si respira a Napoli, probabilmente Lei non lo troverà nemmeno a Madrid. Quella passione che viene dalla storia di questo popolo non va offesa, nè svilita. E nessuno può permettersi quello che ha fatto Lei. Non si può il giorno dopo un fallimento come quello di domenica sera, fare ció che ha fatto Lei. Ho visto quelle immagini a Capodichino, Lei con un sorriso stampato, che dichiara: "Sono felice". Lei é felice Mister? Ma felice di cosa? E Napoli? E la gente che l'ha sostenuta? Che gli ha perdonato le decine di errori compiuti in questa stagione nefasta? Che le ha permesso di "insegnare calcio" in Italia dove lei aveva già precedentemente e miseramente fallito? Quelli che hanno dovuto sorbirsi i suoi silenzi stampa, e le sue interviste monosillabiche? Lei é felice Mister? Beato Lei. Sarebbe bastato il silenzio, sarebbe bastata la riflessione, sarebbe bastato riflettere sui motivi di ciò che è accaduto, e delle sue colpe, interrogarsi sul perché si è riusciti ad essere eliminati in semifinale di Europa League da una squadra, con tutto il rispetto per il Dnipro, nettamente inferiore alla sua, capire cosa sia scattato in Lei per perdere una partita, la più importante dell'anno, in casa e con settantamila persone a sostenervi, dopo averla riacciuffata e trovandosi per di piú in superiorità numerica contro una squadra che si era persa. Sarebbe bastato uno sforzo, di buon gusto ed educazione. Credo sia il minimo, dopo aver deluso, in centottanta minuti quasi sei milioni di persone nel mondo. Non le si chiedeva tanto, ed invece, la sua faccia sorridente, caro Mister, é stata un'offesa a tutti, a tutti noi, che amiamo davvero questa maglia, e abbiamo avuto il privilegio come lei di poter vivere questa città. Troppo facile oggi scrivere porterò Napoli con me, Napoli ama davvero, e non lo fa a parole, caro Mister Benitez, Napoli non dimentica. Ai ragazzi che alleno, e ai quali cerco di trasmettere ogni giorno le mie convinzioni, esprimo sempre un concetto che reputo fondamentale, e che Lei forse ha dimenticato: "I calciatori, gli allenatori, passano, gli uomini, restano". Se lo ricordi, Mister, chi ama va rispettato, sempre, come ho fatto io, e come hanno fatto tantissimi campioni ed allenatori prima e dopo di Lei, persone che quella maglia l'hanno portata addosso e continueranno sempre a portarla nel cuore. In bocca al lupo Rafa... anzi, ben tornato a casa Rafa... Adios!

 

 

Benito Carbone

 

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