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ZIG ZAG - Benito Carbone: "Il 4-3-1-2 non mi convince, non avrei tolto Higuain, e so che Giuntoli..."
26.08.2015 21:26 di Napoli Magazine

NAPOLI - Mi hanno chiesto un'analisi della partita del Napoli, squadra che seguo sempre con grande affetto, e di cui resto un grande tifoso! Scrivo peró premettendo di non aver visto la partita, e di averla seguita a sprazzi, attraverso cronache ed immagini salienti. Resto un sostenitore di Mister Sarri, e per forma mentis, non mi piace giudicare l'operato di un mio collega dopo cosi poco tempo, e credo che chi lo faccia sbagli e che la valutazione del lavoro di un allenatore richieda dei tempi fisiologici. Sarri è allenatore preparato ed esperto, che utilizza metodi di allenamento all'avanguardia e che ha idee che necessitano di tempi per trovare attuazione. Le squadre del Mister toscano, infatti, non hanno mai brillato nelle prime partite di campionato, ma sono sempre venute fuori intorno alla quinta, sesta giornata, quando i giocatori, metabolizzano quelli che sono i concetti che l'allenatore gli trasmette. I gol subiti con il Sassuolo sono l'evidente dimostrazione che la linea difensiva (uno dei capisaldi di Sarri) non ha ancora ben chiari quei meccanismi che tanto erano oleati e apprezzati ad Empoli. Detto questo, è chiaro che Napoli non è Empoli e che il Mister deve accelerare al massimo questi tempi d'apprendimento, e cominciare ad ottenere risultati il prima possibile, perche la piazza di Napoli è si una piazza stupenda, ma anche esigente, e che non ti lascia i tempi che una piazza di "provincia" invece permette. Resto dell'opinione che un allenatore debba sapersi "modificare" e debba saper adattare il proprio pensiero, ed il proprio modulo, alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Io, a dir la verità, non sono del tutto convinto che il 4-3-1-2 sia il modulo più congeniale a questa squadra per più di una ragione. La prima, è la mancanza di un vero trequartista, reputo quello di Insigne un adattamento a tale ruolo, il giovane napoletano mi piace tantissimo da esterno d'attacco, dove ha molti più spazi, riesce a creare distanza dal suo marcatore, e con la grande tecnica può creare moltissimi pericoli, rientrare, calciare, mettere cross, cosa che invece non e' possibile da trequartista. La seconda ragione per cui non credo nel 4-3-1-2 è lo spessore degli esterni offensivi a disposizione. di Sarri. Callejon e Mertens sono, secondo me, alcuni degli esterni più forti della nostra serie A e li reputo degli esterni puri, che molto meglio si adatterebbero per esempio ad un 4-3-3 rispetto che al 4-3-1-2. Ogni allenatore però ha il suo credo, e le sue idee tattiche ed è giusto che le segua e le metta sempre in atto, e per questo vada sempre rispettato. Ho sentito per esempio, molto parlare del cambio di Higuain al sessantesimo, ed io non conosco quelle che sono le dinamiche che hanno portato a questa decisione. Io so che, se io fossi stato sulla panchina del Napoli, non avrei mai tirato fuori Higuain, che secondo me deve restare sempre in campo. Per riprendere la condizione, giocatori di quello spessore, devono giocare il piu possibile e mettere minuti nelle gambe. In una situazione di punteggio come quella, Higuain è un giocatore che puó, anche con un solo sprazzo, fare sempre la differenza e risolvere la partita (Jovetic è esempio calzante), ma se la scelta di Sarri è stata quella, dev'esserci stato un motivo che tutti noi, non vivendo quotidianamente quell'ambiente, non possiamo conoscere. Da allenatore posso dire solo una cosa, che nè a me, nè a nessun mio collega piace perdere partite. Fare scelte è il nostro lavoro, e quando le facciamo, giuste o sbagliate che siano, l'obiettivo è quello di migliorare le dinamiche di gioco, e portare a casa il miglior risultato possibile. Se Sarri ha reputato che il cambio Gabbiadini-Higuain, potesse in quel momento, migliorare gli sviluppi offensivi della sua squadra, avrá avuto i suoi buoni motivi, che noi, non avendo una visione totale ed a 360 gradi, della situazione, probabilmente non possiamo capire. Detto questo, diamo tempo a Sarri, facciamolo lavorare in tranquillità, e sono certo che con qualche innesto di spessore (so per certo che il d.s. Giuntoli lavora ad un colpo importante) arriveranno i risultati che la piazza ed i tifosi del Napoli meritano!

 

 

Benito Carbone

 

Napoli Magazine

 

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di Napoli Magazine

26/08/2024 - 21:26

NAPOLI - Mi hanno chiesto un'analisi della partita del Napoli, squadra che seguo sempre con grande affetto, e di cui resto un grande tifoso! Scrivo peró premettendo di non aver visto la partita, e di averla seguita a sprazzi, attraverso cronache ed immagini salienti. Resto un sostenitore di Mister Sarri, e per forma mentis, non mi piace giudicare l'operato di un mio collega dopo cosi poco tempo, e credo che chi lo faccia sbagli e che la valutazione del lavoro di un allenatore richieda dei tempi fisiologici. Sarri è allenatore preparato ed esperto, che utilizza metodi di allenamento all'avanguardia e che ha idee che necessitano di tempi per trovare attuazione. Le squadre del Mister toscano, infatti, non hanno mai brillato nelle prime partite di campionato, ma sono sempre venute fuori intorno alla quinta, sesta giornata, quando i giocatori, metabolizzano quelli che sono i concetti che l'allenatore gli trasmette. I gol subiti con il Sassuolo sono l'evidente dimostrazione che la linea difensiva (uno dei capisaldi di Sarri) non ha ancora ben chiari quei meccanismi che tanto erano oleati e apprezzati ad Empoli. Detto questo, è chiaro che Napoli non è Empoli e che il Mister deve accelerare al massimo questi tempi d'apprendimento, e cominciare ad ottenere risultati il prima possibile, perche la piazza di Napoli è si una piazza stupenda, ma anche esigente, e che non ti lascia i tempi che una piazza di "provincia" invece permette. Resto dell'opinione che un allenatore debba sapersi "modificare" e debba saper adattare il proprio pensiero, ed il proprio modulo, alle caratteristiche dei giocatori che ha a disposizione. Io, a dir la verità, non sono del tutto convinto che il 4-3-1-2 sia il modulo più congeniale a questa squadra per più di una ragione. La prima, è la mancanza di un vero trequartista, reputo quello di Insigne un adattamento a tale ruolo, il giovane napoletano mi piace tantissimo da esterno d'attacco, dove ha molti più spazi, riesce a creare distanza dal suo marcatore, e con la grande tecnica può creare moltissimi pericoli, rientrare, calciare, mettere cross, cosa che invece non e' possibile da trequartista. La seconda ragione per cui non credo nel 4-3-1-2 è lo spessore degli esterni offensivi a disposizione. di Sarri. Callejon e Mertens sono, secondo me, alcuni degli esterni più forti della nostra serie A e li reputo degli esterni puri, che molto meglio si adatterebbero per esempio ad un 4-3-3 rispetto che al 4-3-1-2. Ogni allenatore però ha il suo credo, e le sue idee tattiche ed è giusto che le segua e le metta sempre in atto, e per questo vada sempre rispettato. Ho sentito per esempio, molto parlare del cambio di Higuain al sessantesimo, ed io non conosco quelle che sono le dinamiche che hanno portato a questa decisione. Io so che, se io fossi stato sulla panchina del Napoli, non avrei mai tirato fuori Higuain, che secondo me deve restare sempre in campo. Per riprendere la condizione, giocatori di quello spessore, devono giocare il piu possibile e mettere minuti nelle gambe. In una situazione di punteggio come quella, Higuain è un giocatore che puó, anche con un solo sprazzo, fare sempre la differenza e risolvere la partita (Jovetic è esempio calzante), ma se la scelta di Sarri è stata quella, dev'esserci stato un motivo che tutti noi, non vivendo quotidianamente quell'ambiente, non possiamo conoscere. Da allenatore posso dire solo una cosa, che nè a me, nè a nessun mio collega piace perdere partite. Fare scelte è il nostro lavoro, e quando le facciamo, giuste o sbagliate che siano, l'obiettivo è quello di migliorare le dinamiche di gioco, e portare a casa il miglior risultato possibile. Se Sarri ha reputato che il cambio Gabbiadini-Higuain, potesse in quel momento, migliorare gli sviluppi offensivi della sua squadra, avrá avuto i suoi buoni motivi, che noi, non avendo una visione totale ed a 360 gradi, della situazione, probabilmente non possiamo capire. Detto questo, diamo tempo a Sarri, facciamolo lavorare in tranquillità, e sono certo che con qualche innesto di spessore (so per certo che il d.s. Giuntoli lavora ad un colpo importante) arriveranno i risultati che la piazza ed i tifosi del Napoli meritano!

 

 

Benito Carbone

 

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