Lance Armstrong, l'ex ciclista a cui sono state tolte tutte le vittorie dal 1998 al 2011 per uso sistemico di doping, ritorna a parlare di quella vicenda, dell'abuso di sostanze e dei problemi con l'alcool. Il 53enne americano, ora apprezzato divulgatore sportivo, attraverso i suoi seguitissimi podcast, torna a sostenere la tesi che ai suoi tempi tutti si dopavano. "Nel corso del tempo ho perso almeno cinque o sei dei miei principali rivali di quella generazione a causa di droghe, alcol e cattive abitudini. Anche loro baravano, imbrogliavano - ha attaccato - Molti di loro sono stati distrutti, altri sono morti. Non io. Io ho sempre lottato: avrei potuto semplicemente dire che ero stato cancellato e rinunciare, ma ho deciso che non l'avrei fatto".
Armstrong ritorna anche alle vittorie nel Tour, conquistato per sette anni di fila dal 1999-2005, successi poi cancellati dalla squalifica a vita inflittagli dalla USADA, l'agenzia anti-doping statunitense: "Quando correvo, pensavo che il Tour de France fosse la mia gara. Ero convinto che il Tour appartenesse a me. E non è così ed è stato un errore. Un grosso errore".
Non manca l'affondo al ciclismo moderno: "E' antiquato, non si è rinnovato e difficilmente riuscirà a farlo. Se dovessi chiedere ai miei figli di guardare una tappa del Tour, non lo farebbero mai. Mi risponderebbero subito: puoi andare direttamente dove c'è una caduta o qualcosa di avvincente?".
di Napoli Magazine
21/03/2025 - 16:28
Lance Armstrong, l'ex ciclista a cui sono state tolte tutte le vittorie dal 1998 al 2011 per uso sistemico di doping, ritorna a parlare di quella vicenda, dell'abuso di sostanze e dei problemi con l'alcool. Il 53enne americano, ora apprezzato divulgatore sportivo, attraverso i suoi seguitissimi podcast, torna a sostenere la tesi che ai suoi tempi tutti si dopavano. "Nel corso del tempo ho perso almeno cinque o sei dei miei principali rivali di quella generazione a causa di droghe, alcol e cattive abitudini. Anche loro baravano, imbrogliavano - ha attaccato - Molti di loro sono stati distrutti, altri sono morti. Non io. Io ho sempre lottato: avrei potuto semplicemente dire che ero stato cancellato e rinunciare, ma ho deciso che non l'avrei fatto".
Armstrong ritorna anche alle vittorie nel Tour, conquistato per sette anni di fila dal 1999-2005, successi poi cancellati dalla squalifica a vita inflittagli dalla USADA, l'agenzia anti-doping statunitense: "Quando correvo, pensavo che il Tour de France fosse la mia gara. Ero convinto che il Tour appartenesse a me. E non è così ed è stato un errore. Un grosso errore".
Non manca l'affondo al ciclismo moderno: "E' antiquato, non si è rinnovato e difficilmente riuscirà a farlo. Se dovessi chiedere ai miei figli di guardare una tappa del Tour, non lo farebbero mai. Mi risponderebbero subito: puoi andare direttamente dove c'è una caduta o qualcosa di avvincente?".