Sebastian Coe, presidente del World Athletics, é uno dei sette candidati in corsa per la guida del Comitato olimpico internazionale. Se fosse eletto, quali sarebbero le tre azioni che intraprenderebbe nel primo anno? Glielo ha chiesto Marca, che l'ha intervistato. Innanzitutto, ha risposto il dirigente britannico, "dare ai membri del Cio un'indicazione molto chiara del fatto che desidero siano maggiormente coinvolti nel formare il futuro e la direzione del movimento". La seconda, "è che dobbiamo dare priorità allo sport. Dobbiamo riconoscere perché i Giochi Olimpici sono diversi da qualsiasi altro evento sul pianeta. Dobbiamo anche riconoscere il valore degli atleti affinché diventino sempre più nostri partner. E poi, cosa fondamentale, la promozione e la tutela dello sport femminile. Assolutamente non negoziabile". Le basi della sua candidatura, spiega Coe, "sono molto semplici. Si tratta di assicurarci di comprendere le risorse che abbiamo nel movimento, di proteggerle con forza e di promuovere le opportunità di crescita. E diamo agli atleti la possibilità di accedere ai propri dati, di accedere ai contenuti, di utilizzare le proprie risorse e, sì, di guadagnare entrate aggiuntive fuori dal campo". Traguardi in parte "già conseguiti alla World Athletics. Posso dire che abbiamo raggiunto l'equilibrio di genere con un consiglio di amministrazione che ora conta 13 donne e 13 uomini e che i nostri ricavi, ad esempio, sono aumentati del 25% negli ultimi quattro anni. Dobbiamo incoraggiare gli sponsor a diventare partner collaborativi e assicurarci che gli atleti siano al centro di tutte queste decisioni", sottolinea Coe. Sulla questione degli atleti trans, Coe afferma: "Il Cio deve capire che dipendiamo gli uni dagli altri. Dobbiamo instaurare una collaborazione molto più stretta tra i comitati olimpici nazionali e le federazioni internazionali".
di Napoli Magazine
07/02/2025 - 11:16
Sebastian Coe, presidente del World Athletics, é uno dei sette candidati in corsa per la guida del Comitato olimpico internazionale. Se fosse eletto, quali sarebbero le tre azioni che intraprenderebbe nel primo anno? Glielo ha chiesto Marca, che l'ha intervistato. Innanzitutto, ha risposto il dirigente britannico, "dare ai membri del Cio un'indicazione molto chiara del fatto che desidero siano maggiormente coinvolti nel formare il futuro e la direzione del movimento". La seconda, "è che dobbiamo dare priorità allo sport. Dobbiamo riconoscere perché i Giochi Olimpici sono diversi da qualsiasi altro evento sul pianeta. Dobbiamo anche riconoscere il valore degli atleti affinché diventino sempre più nostri partner. E poi, cosa fondamentale, la promozione e la tutela dello sport femminile. Assolutamente non negoziabile". Le basi della sua candidatura, spiega Coe, "sono molto semplici. Si tratta di assicurarci di comprendere le risorse che abbiamo nel movimento, di proteggerle con forza e di promuovere le opportunità di crescita. E diamo agli atleti la possibilità di accedere ai propri dati, di accedere ai contenuti, di utilizzare le proprie risorse e, sì, di guadagnare entrate aggiuntive fuori dal campo". Traguardi in parte "già conseguiti alla World Athletics. Posso dire che abbiamo raggiunto l'equilibrio di genere con un consiglio di amministrazione che ora conta 13 donne e 13 uomini e che i nostri ricavi, ad esempio, sono aumentati del 25% negli ultimi quattro anni. Dobbiamo incoraggiare gli sponsor a diventare partner collaborativi e assicurarci che gli atleti siano al centro di tutte queste decisioni", sottolinea Coe. Sulla questione degli atleti trans, Coe afferma: "Il Cio deve capire che dipendiamo gli uni dagli altri. Dobbiamo instaurare una collaborazione molto più stretta tra i comitati olimpici nazionali e le federazioni internazionali".