Una crescita del 300% negli accessi in due anni, oltre 1.000 nuovi libri catalogati e una comunità sempre più attiva. Negli ultimi due anni, la Biblioteca Grazia Deledda di Ponticelli ha vissuto una trasformazione significativa. Da luogo quasi inutilizzato, con un patrimonio librario fermo e pochi utenti, è diventata oggi uno dei poli culturali più dinamici della periferia orientale di Napoli.
Secondo i dati del report di monitoraggio 2024, redatto dall’associazione Noi@Europe, la biblioteca ha registrato oltre 6.200 accessi nel 2024, contro i 1.558 del 2022, un incremento del 300%. Nell’ultimo anno sono stati catalogati oltre 1.000 nuovi libri e i prestiti sono più che raddoppiati, registrando un aumento del 139%. L’80% degli utenti è costituito da giovani sotto i 35 anni.
Il percorso di rilancio è stato possibile grazie a un progressivo investimento sulla biblioteca, in particolare attraverso i progetti “Socializziamo in Biblioteca 1 e 2” (2021-2023) e, dal novembre 2023, con PerifeBiblio, finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e dalla Fondazione Con Il Sud.
“La Biblioteca Deledda è oggi un modello innovativo di gestione condivisa, in cui gli enti del terzo settore svolgono un ruolo centrale nel garantire attività e servizi essenziali. L’intervento delle associazioni ha permesso non solo di riattivare il prestito librario e la catalogazione, che erano rimasti di fatto sospesi per anni, ma anche di estendere l’orario di apertura. Senza questo contributo, la biblioteca chiuderebbe alle 15.30, limitando fortemente l’accessibilità per studenti e lavoratori”, dichiara il partenariato composto dalle associazioni Noi@Europe, Terra di Confine e Cooperativa Sepofà.
“I numeri in grande crescita degli ultimi due anni dimostrano che se le biblioteche offrono un servizio di qualità e sono “amiche” del contesto, si attiva una domanda spontanea per studiare, lavorare, ma anche semplicemente per incontrarsi e organizzare attività insieme. Bisogna andare avanti su questa strada e rendere irreversibile il processo già avviato”, concludono gli enti.
Grazie al lavoro del partenariato di PerifeBiblio, la Biblioteca Deledda non è più solo un luogo di lettura e studio, ma un centro di aggregazione per il territorio. Le realtà associative si occupano anche della programmazione culturale e dell’attivazione di servizi che vanno oltre la semplice fruizione del patrimonio librario.
Tra le attività promosse, rientrano il servizio di prestito, i laboratori per bambini, i corsi di italiano per stranieri, il cineforum, la comunicazione e la promozione degli eventi. La collaborazione tra pubblico e privato sociale ha permesso di creare un sistema sostenibile, che consente alla biblioteca di restare aperta e di essere percepita come un punto di riferimento culturale.
I numeri e l’interesse crescente dimostrano che il rilancio della Biblioteca Deledda è solo all’inizio. Il 2025 si prospetta come un anno di ulteriore consolidamento, con nuove iniziative volte a rafforzare il legame tra il territorio e il suo spazio culturale.
di Napoli Magazine
11/02/2025 - 10:45
Una crescita del 300% negli accessi in due anni, oltre 1.000 nuovi libri catalogati e una comunità sempre più attiva. Negli ultimi due anni, la Biblioteca Grazia Deledda di Ponticelli ha vissuto una trasformazione significativa. Da luogo quasi inutilizzato, con un patrimonio librario fermo e pochi utenti, è diventata oggi uno dei poli culturali più dinamici della periferia orientale di Napoli.
Secondo i dati del report di monitoraggio 2024, redatto dall’associazione Noi@Europe, la biblioteca ha registrato oltre 6.200 accessi nel 2024, contro i 1.558 del 2022, un incremento del 300%. Nell’ultimo anno sono stati catalogati oltre 1.000 nuovi libri e i prestiti sono più che raddoppiati, registrando un aumento del 139%. L’80% degli utenti è costituito da giovani sotto i 35 anni.
Il percorso di rilancio è stato possibile grazie a un progressivo investimento sulla biblioteca, in particolare attraverso i progetti “Socializziamo in Biblioteca 1 e 2” (2021-2023) e, dal novembre 2023, con PerifeBiblio, finanziato dal Centro per il Libro e la Lettura (Cepell) e dalla Fondazione Con Il Sud.
“La Biblioteca Deledda è oggi un modello innovativo di gestione condivisa, in cui gli enti del terzo settore svolgono un ruolo centrale nel garantire attività e servizi essenziali. L’intervento delle associazioni ha permesso non solo di riattivare il prestito librario e la catalogazione, che erano rimasti di fatto sospesi per anni, ma anche di estendere l’orario di apertura. Senza questo contributo, la biblioteca chiuderebbe alle 15.30, limitando fortemente l’accessibilità per studenti e lavoratori”, dichiara il partenariato composto dalle associazioni Noi@Europe, Terra di Confine e Cooperativa Sepofà.
“I numeri in grande crescita degli ultimi due anni dimostrano che se le biblioteche offrono un servizio di qualità e sono “amiche” del contesto, si attiva una domanda spontanea per studiare, lavorare, ma anche semplicemente per incontrarsi e organizzare attività insieme. Bisogna andare avanti su questa strada e rendere irreversibile il processo già avviato”, concludono gli enti.
Grazie al lavoro del partenariato di PerifeBiblio, la Biblioteca Deledda non è più solo un luogo di lettura e studio, ma un centro di aggregazione per il territorio. Le realtà associative si occupano anche della programmazione culturale e dell’attivazione di servizi che vanno oltre la semplice fruizione del patrimonio librario.
Tra le attività promosse, rientrano il servizio di prestito, i laboratori per bambini, i corsi di italiano per stranieri, il cineforum, la comunicazione e la promozione degli eventi. La collaborazione tra pubblico e privato sociale ha permesso di creare un sistema sostenibile, che consente alla biblioteca di restare aperta e di essere percepita come un punto di riferimento culturale.
I numeri e l’interesse crescente dimostrano che il rilancio della Biblioteca Deledda è solo all’inizio. Il 2025 si prospetta come un anno di ulteriore consolidamento, con nuove iniziative volte a rafforzare il legame tra il territorio e il suo spazio culturale.