Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Ecco le parole di Umberto Chiariello: "Oggi partiamo dal lungo comunicato fatto da Aurelio De Laurentiis da Los Angeles. C’è stata la polemica di Antonio Conte, c’è stata la replica di Beppe Marotta, che parla di rigore sacrosanto, ed ora è sceso in campo De Laurentiis. Il Presidente del Napoli non ha lasciato il tecnico da solo in questa battaglia sul regolamento VAR, avvalorando le parole di Conte e supportandole. De Laurentiis non sta dicendo che c’è la sudditanza psicologica di arbitri condizionati dai club, ma condizionati dal rapporto di quelli al VAR. Questo è importante da sottolineare. Io torno a dire che secondo gli attuali regolamenti, il VAR di San Siro non ha sbagliato niente. Non poteva che fare quello che ha fatto, in quanto può verificare solo la presenza di un chiaro ed evidente errore. Di Paolo, infatti, non è in contestazione, mentre Mariani sì. Con le immagini al replay io ho parlato di rigore, perché da un punto di vista televisivo è un rigore, mentre la valutazione del contatto la deve fare il direttore di gara. Mariani ha ammesso che il contatto era leggero e che il rigore non andava fischiato. Ma non è scandaloso dare questo rigore. Il punto è che non basta determinare che c’è un contatto, va valutata anche l’entità. E questo chi può deciderlo? L’arbitro di campo. Ora vogliamo che si cambi il regolamento, ma quindi anche il VAR deve valutare sull’intensità? A me qualche dubbio resta. Perché come sono rimasto fuorviato io dal replay televisivo, allo stesso modo potrebbe fuorviare il VAR. Ma hanno ragione Conte e De Laurentiis sulla questione che si mettono troppi paletti. Il VAR deve poter intervenire tutte le volte che deve sanare un errore, se no si viene meno alla ratio della tecnologia, che è un sussidio all’arbitro. Con il modus operandi attuale si alimentano troppi interrogativi che non trovano risposta. Secondo me, né Conte né De Laurentiis stanno ponendo l’accento sulla cosa più importante: far sentire le comunicazioni. A me fa piacere che ad Open VAR abbiamo fatto sentire subito la comunicazione tra Mariani e Di Paolo, ma io non voglio aspettare la sera o la settimana successiva. È un bellissimo campionato, speriamo che rimangano per tanto tempo in corsa tutte queste squadre. Ma vogliamo dare tranquillità a tutti? Si cambiano le leggi, non si possono cambiare i regolamenti? Si possono rendere uniformi le interpretazioni arbitrali? Perché gli arbitri si devono trasformare in burocrati e non in depositari di una verità, che è la giustizia del calcio? Questa è la domanda a cui Conte e De Laurentiis chiedono una forte risposte del sistema e sulla quale hanno totalmente ragione":
di Napoli Magazine
13/11/2024 - 15:45
Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello”, quest’ultimo è intervenuto con il suo punto, analizzando le tematiche del giorno. Ecco le parole di Umberto Chiariello: "Oggi partiamo dal lungo comunicato fatto da Aurelio De Laurentiis da Los Angeles. C’è stata la polemica di Antonio Conte, c’è stata la replica di Beppe Marotta, che parla di rigore sacrosanto, ed ora è sceso in campo De Laurentiis. Il Presidente del Napoli non ha lasciato il tecnico da solo in questa battaglia sul regolamento VAR, avvalorando le parole di Conte e supportandole. De Laurentiis non sta dicendo che c’è la sudditanza psicologica di arbitri condizionati dai club, ma condizionati dal rapporto di quelli al VAR. Questo è importante da sottolineare. Io torno a dire che secondo gli attuali regolamenti, il VAR di San Siro non ha sbagliato niente. Non poteva che fare quello che ha fatto, in quanto può verificare solo la presenza di un chiaro ed evidente errore. Di Paolo, infatti, non è in contestazione, mentre Mariani sì. Con le immagini al replay io ho parlato di rigore, perché da un punto di vista televisivo è un rigore, mentre la valutazione del contatto la deve fare il direttore di gara. Mariani ha ammesso che il contatto era leggero e che il rigore non andava fischiato. Ma non è scandaloso dare questo rigore. Il punto è che non basta determinare che c’è un contatto, va valutata anche l’entità. E questo chi può deciderlo? L’arbitro di campo. Ora vogliamo che si cambi il regolamento, ma quindi anche il VAR deve valutare sull’intensità? A me qualche dubbio resta. Perché come sono rimasto fuorviato io dal replay televisivo, allo stesso modo potrebbe fuorviare il VAR. Ma hanno ragione Conte e De Laurentiis sulla questione che si mettono troppi paletti. Il VAR deve poter intervenire tutte le volte che deve sanare un errore, se no si viene meno alla ratio della tecnologia, che è un sussidio all’arbitro. Con il modus operandi attuale si alimentano troppi interrogativi che non trovano risposta. Secondo me, né Conte né De Laurentiis stanno ponendo l’accento sulla cosa più importante: far sentire le comunicazioni. A me fa piacere che ad Open VAR abbiamo fatto sentire subito la comunicazione tra Mariani e Di Paolo, ma io non voglio aspettare la sera o la settimana successiva. È un bellissimo campionato, speriamo che rimangano per tanto tempo in corsa tutte queste squadre. Ma vogliamo dare tranquillità a tutti? Si cambiano le leggi, non si possono cambiare i regolamenti? Si possono rendere uniformi le interpretazioni arbitrali? Perché gli arbitri si devono trasformare in burocrati e non in depositari di una verità, che è la giustizia del calcio? Questa è la domanda a cui Conte e De Laurentiis chiedono una forte risposte del sistema e sulla quale hanno totalmente ragione":